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Mago De Oz + Elvenking + FolkStone + Trick Or Treat - 7/27/2008 - Idroscalo - Milano

Ancora una volta quest'estate l'idroscalo milanese ospita orde di metallari che si trovano a stretto contatto con le famigliole della metropoli venute a passare una giornata fuori cittò nel weekend. Appena smaltito il Rockin' Field, ecco infatti l'attesa prima calata italiana degli spagnoli Mago De Oz, gruppo di punta della scena metal iberica. A dire il vero il pubblico non è così numeroso, ma comunque quasi ai livelli dell'Evolution, e tra gli spettatori, com'era prevedibile, troviamo un gran numero di sudamericani e messicani, oltre che di spagnoli.
Si parte alle 18 con i Trick Or Treat, che davanti ai primi arrivati si esibiscono con il loro power metal alla Helloween, d'ispirazione decisamente "happy" come suggerisce anche l'abbigliamento in stile Edguy (o meglio decisamente eighties). Nello scarso tempo a disposizione la band si rivela vivace e divertente, con brani del loro disco "Evil Needs Candies Too" (dove in copertina troviamo Freddy Krueger, Jason, IT, un gremlin e la bambina di "The Ring" a spartirsi dolci), e pure la sigla del cartoon di Robin Hood, che riporta a quando avevo si e no 6/7 anni, seguita da una altrettanto "spiazzante" "Girls Just Want To Have Fun" di Cyndi Lauper! Spazio nel finale ai coriandoli e alla "distruzione" di una chitarra gonfiabile da parte del cantante, in uno show breve ma che riesce a catturare l'attenzione dei pochi presenti raccogliendo risate e applausi.
Tempo di sistemare il palco ed è ora dei bergamaschi FolkStone, sempre più seguiti non solo nel panorama nostrano ma che iniziano a raccogliere fans anche nella vicina Svizzera. Dopo ovviamente gli headliner si tratta della band più attesa della giornata, che ripropone l'album d'esordio quasi per intero, tra una birra e l'altra (oltre ai commenti in marcato accento bergamasco del cantante), e gli incitamenti del pubblico.
Ed é facile farsi prendere dalla musica di questa band, un medieval/folk che ha come principale fonte d'ispirazione sicuramente i tedeschi In Extremo. Ecco I FolkStone posso essere definiti i nostri In Extremo, e dal giudizio del pubblico (così come dall'entusiasmo con cui i vari membri della band vengono accolti dai fan), senza dubbio si stanno ritagliando un buono spazio sulla scena. Forti di abiti di scena decisamente più appariscenti delle altre band di oggi, oltre a catturare con la loro musica, attirano anche qualche curioso che magari, venuto solo per i Mago De Oz, si è sicuramente ritrovato una piacevole sorpresa! La band che più ha conquistato gli spettatori della serata, si fa così conoscere con i suoi cavalli di battaglia come "Briganti di Montagna", "In Taberna", "Con Passo Pesante" ed "Alza Il Corno", concedendosi pure il tempo per una vivace ed interessante cover di "Vanità Di Vanità" di Branduardi, e concludendo poi con un omaggio ai loro "maestri" In Extremo, la cover di "Ai Vis Lo Lop". Applausi ed buon entusiasmo dei presenti sono la giusta soddisfazione per una grande esibizione della formazione lombarda.
Per contro deludono invece le aspettative gli Elvenking, per l'occasione senza violinista (cosa che si fa sentire non poco), e che appaiono non certo al massimo della forma, anche se forse è dovuto anche all'ottima prestazione della band precedente.
La band parte dall'ultimo album, su cui è incentrata la scaletta, con "Totentanz" e la titletrack "The Scythe", e sono solo due i brani tratti dai primi dischi, precisamente "Jigsaw Puzzle" e "Pagan Purity", preferendo le ultime due produzioni. La performance leggermente sottotono del cantante Damnagoras e in generale di una band non al massimo fa sì che solo pochi fan accaniti possono ritenersi in qualche modo soddisfatti. Per il resto gli Elvenking rappresentano una pausa in attesa dell'attrazione principale.
Alle nove e mezza precise fanno così il loro ingresso sul palco gli spagnoli Mago De Oz, accolti con calore dal pubblico italo-latino della serata, e si presentano subito con l'intro del nuovo "La Ciudad De Los Árboles", seguita naturalmente dalla titletrack. Subito c'è un buon feeling tra la band e il pubblico, nonostante inizialmente qualche piccolo intoppo coi suoni, una scenografia praticamente assente, e la voce della cantante che si fa un pò fatica a sentire. Problemi prontamente risolti, perchè man mano lo show degli iberici decolla, e i fans si lasciano andare in cori e balli che ravvivano questa esibizione latina perfettamente adatta a questa calda nottata estiva.
Gli incitamenti di Juanma (occhiali da sole e pantaloni a righe blue bianche fanno parte dell'abbigliamento del frontman) sono interamente in spagnolo, comprensibili quindi a meno di metà dei presenti, ma è ininfluente per l'esito della serata. Si procede infatti all'insegna del divertimento con brani come "Mi Nombre Es Rock'n'roll" e "El Rincon De Los Sentidos", in una scaletta incentrata per lo più sugli ultimi dischi, intervallati da pezzi invece più carichi di sentimento come "Alma", estratto da "Gaia". E nel calderone del Mago De Oz c'è spazio anche per l'assolo di chitarra di Charlie (con accenno di "Toccata e fuga" di Bach), e del batterista nonchè fondatore della band Txus, accennando tra gli altri "Enter Sandman" e "My Sharona".
Insomma succede un pò di tutto, vediamo anche il violinista Mohamed partecipare ai cori ed esibirsi in mosse divertenti assieme alla cantante (segregata in un angolo) quando non serve il suo strumento. E l'entusiasmo contagioso della band ispanica fa volare il tempo, tanto che tutti rimangono stupiti quando dopo un'ora e mezza di esibizione lo show si conclude con "Fiesta Pagana". Il tempo di un breve saluto e la band ringraziando il pubblico lascia il palco dopo una gran prestazione (ricordiamo anche che si tratta della seconda data del tour), e possono ritenersi soddisfatti del loro primo concerto italiano, davanti a quasi un migliaio di fans (cifre non lontane dall'edizione di quest'anno dell'Evolution).
Non resta che tornarsene a casa con ancora in testa i ritmi folkeggianti del Mago, che stasera ha divertito e conquistato tutti. Peccato solamente per l'assenza di una scenografia adeguata, e per la durata del concerto (da parte mia mi sarei aspettato un paio di altre canzoni), ma certo non si può sempre avere tutto, no?


Foto:
Mago De Oz
Elvenking
FolkStone
Trick Or Treat


Setlist FolkStone:
Folkstone
Rocce Nere
Briganti Di Montagna
Avanti
In Taberna
Con Passo Pesante
Lo Stendardo
Alza Il Corno
Oltre Il Tempo
Vanità Di Vanità (Branduardi cover)
-----------------------
Ai Vis Lo Lop (In Extremo cover)

Setlist Elvenking:
Totentanz
The Scythe
Swallow Tail
The Wanderer
Infection
The Divided Heart
Jigsaw Puzzle
Trows Kind
Pagan Purity
Poison Tears
The Winter Wake

Setlist Mago De Oz:
El Espìritu Del Bosque
La Ciudad De Los Arboles
Van A Rodar Cabezas
Hazme Un Sitio Endre Tu Piel
El Rincon De Los Sentidos
Alma
Hasta Que Tu Cuerpo Aguante
Molinos De Viento
--- guitar solo ---
Y Ahora Voy A Salir
Mi Nombre Es Rock'n'Roll
El Poema De La Lluvia Triste
La Posada De Los Muertos
La Leyenda De La Llorona
--- drum solo ---
Fiesta Pagana

Report a cura di Marco Manzi

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