Purtroppo arrivando tardi al Marmaja di Cusano Milanino, mi perdo quasi completamente le prime 2 Thrash bands in cartellone di questo "Italian Assault 2008", e complice la disponibilità di Steve Grice, batterista degli Onslaught, che decide di concedermi un'intervista piacevole quanto assolutamente inaspettata, va a farsi benedire anche la performance dei casertani In All Senses.
Ho tempo di intravedere i milanesi Methedras, che supportati dalla sempre presente Punishment 18 Records, suonano i loro brani più o meno recenti per una buona mezz'ora, confermando la mia impressione di avere di fronte una band preparata e mai banale nel Thrash non troppo moderno proposto dal quintetto.
E' già tardi, mezzanotte e venti per la precisione, quando arriva il momento di assistere allo show degli "UK Thrash Legends" Onslaught che, per la verità, si esibiscono davanti ad un pugno di persone, numero che si riduce durante il concerto, vuoi per l'orario, vuoi per i suoni (purtroppo infami "grazie" agli alti delle chitarre a mille che non la finivano di grattare!), vuoi semplicemente per un audience tristemente avulso dal conoscere un gruppo storico nel genere come il quintetto di Bristol.
In ogni caso, i grandi Onslaught hanno uno show da compiere quindi si parte alla grande con la title track dell'ultimo lavoro, mazzata che risponde al nome di "Killing Peace", seguita da "Let there be death", storica opener del loro masterpiece "The Force".
I nostri picchiano senza sosta, e in vena di revival sparano la loro "Angels of death", dal debut album "Power from hell", che anticipa il ritorno all'ultima release con "Destroyer of worlds", seguita da un altro classico come la grezzissima gemma Thrash "Metal Forces".
Si passa ad un altro brano old school come "Fight with the beast", per proseguire poi con uno di nuova generazione ma che, sicuramente può competere con il glorioso passato della band, "Planting seeds of hate", anticipatore dell'altro classico da "The Force", quella "Demoniac" che, fa esaltare i pochi presenti ma soprattutto il singer Sy Keeler, che si sbatte ed incita il pubblico come fosse sul palco di Donington.
Prima della breve pausa gli Onslaught ci regalano la mortifera "Burn", opener dela loro ultima fatica in studio, pezzo che in un'altra situzione avrebbe scatenato un pogo infernale!
Dopo un paio di minuti di stop, lo show della durata di un'oretta esatta, si conclude con la freccia più appuntita nella faretra degli Onslaught, quella "Power from Hell" che anche a distanza di 23 anni impartisce lezioni di vero Thrash Metal senza fronzoli ne compromessi...
Che dire, ringraziando gli Onslaught per aver speso tutte le loro energie per regalarci un bel concerto, non posso non ricordare alle sole 50 persone accorse a questo mini festival (al mercoledì sera poi...perchè?), alcune delle quali hanno abbandonato la sala ancor prima della fine, che chi come me ama certe sonorità se le ricorderà per sempre, invece per chi era solo un curioso oppure per chi se ne è stato a casa aspettando, che so io, una performance degli inutili Slipknot, che l'unico Thrash metal che sia mai esistito era rappresentato più che degnamente sul palco del Marmaja!
Onslaught setlist:
Killing peace
Let there be death
Angels of death
Destroyer of worlds
Metal forces
Fight with the Beast
Planting seeds of hate
Demoniac
Burn
Onslaught (Power from Hell)
Report a cura di Alessio Aondio
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