E' una serata dedicata al rock di altri tempi questa prima domenica di novembre, e anche gran parte del pubblico è composto da “giovani di altri tempi”, ma fortunatamente non mancano generazioni anche più recenti, che ancora apprezzano questo genere. Insomma, che dire sugli Uriah Heep? La band di Mick Box (unico membro originale rimasto), è diventata un gruppo di culto dopo i successi di ormai quasi 40 anni fa, e ancora oggi porta avanti la propria musica con energia e sforna nuovi album come questo “Wake The Sleeper” che è il motivo di questo tour autunnale, e che questa sera viene riproposto praticamente per intero.
Dopo un'attesa consumata tra qualche birra e un'occhiata al merchandise ufficiale (tra cui una sveglia!), alle 21.30 inizia il concerto della band inglese, che attacca con la titletrack del nuovo disco, seguita tra gli incitamenti degli “heepers” dalle due tracce successive di questo “Wake The Sleeper”. Anche se i brani sono nuovi l'atmosfera d'altri tempi è palbabile, sia sul palco che tra il pubblico, e si procede con un allegro Mick Box ed un Bernie Shaw in buona forma verso “Stealin'”, che ci proietta indietro di 35 anni, e ancora indietro di un anno con “Sunrise”.
Le doti di frontman di Bernie Shaw si fanno apprezzare nel coinvolgimento del pubblico, nel presentare i pezzi, e nella intensità della sua performance nei brani nuovi, come anche “Book Of Lies”, ma anche in “Gypsy”, canzone che ha ormai 38 anni, su cui si accende lo “stagionato” pubblico della serata. C'è spazio e riflettori anche per il tastierista Phil Lanzon ed il drummer Russell Gilbrook, dietro la fila dei tre di fronte, tra cui mentre il più statico è Trevor Bolder, il duo Box/Shaw sembra spassarsela alla grande. Anche il pubblico è divertito da questo, e si respira un'aria di sano rock dalle origini ormai lontane.
Forse un pò troppo incentrata sul nuovo disco, la setlist dello show ci porta però ad un finale davvero meritevole: a “July Morning” segue una intensa “Easy Livin'”, dritta dal famoso “Demons & Wizards” album, ma l'attesa maggiore è ovviamente per lo scontato brano di congedo, l'acclamatissima “Lady In Black”. Si chiude uno show davvero notevole da parte di una band che ha ormai una lunghissima storia alle sue spalle, e con la volontà e l'energia di Mick Box continua ad andare avanti per la gioia dei fans che ormai si estendono ad almeno 3 generazioni. Non è ancora finita invece la serata, perchè poco dopo il concerto la band si presta ad incontrare il proprio pubblico dimostrandosi più che disponibile nello scambiare due chiacchere con i fans, firmando autografi e facendosi scattare foto. Posso così andarmene più che soddisfatto dopo la buona e convincente prova del gruppo inglese.
Foto:
Uriah Heep
Setlist:
01) Wake The Sleeper
02) Overload
03) Tears Of The World
04) Stealin'
05) Sunrise
06) Heavens Rain
07) Book Of Lies
08) Light Of A Thousand Stars
09) Gypsy
10) Look At Yourself
11) What Kind Of God
12) Ghosts Of The Ocean
13) Warchild
14) Shadow
15) Angels Walk With You
16) July Morning
17) Easy Livin'
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18) Lady In Black
Report a cura di Marco Manzi
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