Dopo il concertone degli Slayer tre giorni prima, i più incalliti metallers si presentano anche al concerto dei Biohazard che si tiene al Rolling Stone di Milano lunedì 17 novembre.
Il concerto viene aperto dai Nashwuah che con il loro Nu/Hardcore danno il via alla serata, la gente deve ancora arrivare anche perché non sono ancora neanche le 20,00 e la reazione del pubblico non è certo delle migliori. I Nashwuah, avendo appena registrato il loro full lenght “Kali Youga's Tales”, pescano da lì la maggior parte delle canzoni. Il loro show inizia con “Free Fall” e “Misantophy” con a seguire “Fuck” e “Suffer”, la band è molto ben preparata anche se abbastanza rigida sul palco, forse anche a causa dei jack a filo che non danno una gran possibilità di movimento. In ogni caso il loro concerto fila liscio attraverso parecchie canzoni “Crowns” e “red Honey” per concludersi, infine, con “Primordial” e “Kali”.
Ora tutto è pronto per vedere sul palco un gruppo che ha fatto la storia: i Biohazard tornano in reunion per celebrare i 20 anni di carriera e per riaffermare che, anche se il tempo è passato, rimangono comunque degli animali da palco difficili da superare.
Il loro concerto si apre con “Victory” e " Shades Of Grey”, due pezzi dell’inizio degli anni ’90, la band è in forma e lo spettacolo sembra assicurato anche perché, pur essendo lunedì, sono presenti circa 400 persone. What Makes Us Tick” precede “Tales From The Hard Side” come sull’album “State Of The World Address”. I suoni che non erano perfetti all’inizio adesso si stabilizzano e già “Urban Discipline” è un pezzo che manda in delirio e anche “Black And White And Red All Over” con il suo nuovo finale lascia il segno nella serata!
Il concerto che sembrava un normale concerto da lunedì: bello sì ma niente di incredibile, invece, prende una piega inaspettata, dopo “Chamber Spins Three” un paio di ragazzi riesce a salire sul palco per poi fare stage diving sul pubblico. I Biohazard assolutamente apprezzano il gesto e cominciano a chiamare sul palco i fans più accaniti nelle prime file. Billy Graziadei, al contrario, lascia a Evan la sua chitarra e si lancia dal palco mettendosi a pogare coi fans! È il delirio, la musica continua ma degenera sempre più, mano a mano che vengono suonati i grandi cavalli di battaglia, “Five Blocks To The Subway”, “Love Denied”, “Wrong Side Of The Tracks”, la gente comincia a salire numerosa sul palco fino quasi a riempirlo. Saltare e scapocchiare vicino alla propria band preferita non capita spesso, ma ancora meno poter prendere il microfono e cantar con loro! Ma questa sera tutto è permesso, Billy scende di nuovo nel pubblico stavolta con lo strumento e si mette a suonare sulle spalle di un paio di fans. Sul palco invece non si capisce più niente, lo stacco tra una canzone e l’altra sfuma spesso in bordello puro ma i pezzi che si chiudono lo show sono “Punishment”, “How It Is” e ovviamente, “Hold My Own”.
Grandi Biohazard, davvero instancabili, per essere un lunedì sera è stato davvero un grande show!
Report a cura di Tommaso Bonetti
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