Nel ricco panorama concertistico di inizio dicembre c’è spazio anche per la calata italica dei norvegesi Satyricon, accompagnati soltanto dagli Zonaria dopo la rinuncia da parte degli inglesi Evile.
A dispetto di un giorno infrasettimanale e della seconda data romana, oltre che dei numerosi concerti in programma nei primi dieci giorni di dicembre, il pubblico è stato decisamente e inaspettatamente molto numeroso.
Il compito di aprire la serata è degli Zonaria, band a me sconosciuta prima di questa apparizione, ma che mi ha lasciato un’ottima impressione. Il combo svedese è autore di un death metal a tratti melodico e discretamente tecnico, con qualche passaggio che ha ricordato i loro conterranei Hypocrisy ed i polacchi Behemoth, ai quali si ispirano chiaramente anche a livello scenico, sia come abbigliamento che per il triplo headbanging, sia per le pose del singer poco dietro il microfono in pieno stile Nergal. Uno show lungo e concerto, anche se leggermente penalizzato dai suoni un po’ confusionari.
Ed è poi già il turno degli headliner Satyricon.
E’ la quarta volta che li vedevo dal vivo e non ero mai rimasto deluso e così è stato anche questa volta, anche se l’approccio al pubblico da parte di Satyr è stato completamente diverso. Abbandonato il facepainting, Satyr si presenta con capello corto ingellato indietro e abbigliamento da “sabato sera”; a parte lo shock iniziale, si nota che tutto fa parte di un piano studiato, infatti, per la prima volta Satyr interagisce molto col pubblico, arrivando addirittura ad alzare il microfono sopra le prime file...
A parte questo dettaglio, che può piacere oppure no, lo show del gruppo norvegese è stato eccellente, un’ora e quarantacinque minuti di concerto dove anche i pezzi più recenti, piatti su disco, hanno preso vita: "Commando", “K.I.N.G”, "Black crow of the tombstone" o "Die by my hand" dimostrano la loro carica live, valorizzate anche dal terremotante Frost dietro al suo immenso drum kit. Non serve dire così per i capolavori del passato come a "Walk the path of sorrow", "Hvite krist dod" o "Forhekset" fino alla conclusiva, epica, mitca "Mother north" richiesta più e più volte dal pubblico. I Satyricon saran cambiati all’apparenza, ma non nella sostanza: concerto letteralmente fantastico!!!
Setlist Satyricon
Angstridden
The Wolfpack
Now, Diabolical
Havoc Vulture
Black Crow On A Tombstone
Forhekset
Commando
Walk The Path Of Sorrow
Die By My Hand
The Pentagram Burns
K.I.N.G
Fuel For Hatred
Hvite Krist Dod
Mother North
Report a cura di Dimitri Borellini
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