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Strana Officina + Longobardeath - 1/9/2009 - Motorockas - Mozzate (CO)

Appuntamento con la storia del Metal tricolore questa sera al Motorockas, grazie alla presenza dei veterani della Strana Officina, accompagnati per l'occasione dai portabandiera dell' Heavy dialettale, i divertentissimi Longobardeath, che qui, giocano in casa.
Grazie all'accoppiata di tutto rispetto, si raduna un buon numero di persone, riscaldate a dovere dai Longobardeath, che con la consueta ironia, raccontano storie di tutti i giorni, facendo del dialetto la loro arma vincente.
Allora come non scatenarsi quando ul Mik e soci intonano brani come: "Bonarda bastarda" o "Barbapedana" o ancora " Ul Giacumin strasciabusecch", che raccontano di bislacchi ma probabili personaggi di paese.
La band è ben rodata, e ul Mik ci sa fare ad intrattenere i presenti con "vaccate" di vario genere, rigorosamente in dialett milanes! Allora avanti con altri cavalli di battaglia della band, tipo la rilettura dialettale di "The ace of spades", quindi "L'ass de picch", "Il barone Fanfulla da Lodi" e, ovviamente la chiusura affidata all'immancabile "Polenta violenta", che suggella uno show ridotto ma spassoso e chiassoso, senza fronzoli, che cattura in pieno quello che è lo spirito del quintetto di Busto Arsizio.
Cambiamo registro, diventiamo "seri" quando sul palco sale la Strana Officina, una delle prime, se non la prima band, che ha portato l'Heavy Metal nella penisola italica, a cavallo tra i 70's e gli 80's, ed ora ritornati giustamente alla ribalta, con l'inserimento in line-up dei cugini Cappanera, discendenti dei compianti Fabio e Roberto.
La Strana non può quindi che eseguire classici brani di classico Heavy, vedi la mitica "The ritual" seguita da "King Troll" o ancora la sfrontata "Profumo di puttana", suonate con tenacia e grande impatto dal quartetto livornese. I quattro si rivelano infatti sempre degli ottimi musicisti on stage, e oltre all'indubbia mole da intrattenitore di Bud alla voce, non si può non notare la scarica elettrica di Dario alla sei corde, ma, a mio avviso un altro importantissimo punto di forza è la sezione ritmica che, oltre al veterano Enzo Mascolo, trova in Rolando Cappanera l'elemento perfetto per rendere i brani veramente insuperabili.
Senza indugi si va avanti con pezzi si datati ma, che non perdono un minimo di fascino davanti allo scorrere del tempo, vedi le tirate "Kiss of death" o "Non sei normale", per non citare l'azzeccatissimo medley tra le lunghe "Luna nera" e "Piccolo uccello bianco", che portano un attimo di melodia dopo le sfuriate metalliche dei brani precedenti.
Dopo la dichiarazione d'intenti di "Metal brigade", c'è spazio per sognare con "L'autostrada dei sogni", per chi scrive vero capolavoro dell' Officina, che col suo arpeggio struggente e le vocals sofferte di Bud, ci fa veramente riflettere sul cogliere l'attimo nella nostra esistenza...
Dopo l'omaggio alla terra dell'Heavy Metal, con "Viaggio in Inghilterra", si arriva alla chiusura con "Officina", canzone simbolo per una band rinata, speriamo tornata per restare, ma che comunque si è guadagnata spazio all'interno della scena.
Bud ringrazia i presenti per la calda partecipazione, ma noi non possiamo che omaggiare a nostra volta un gruppo che ha dimostrato, a trent'anni e più dalla fondazione, di avere ancora tanto da dire, quindi mi associo al coro: "NON finirà MAI!!!"

  Longobardeath setlist:  
Bonarda bastarda
Barbapedana
Ul Giacumin strasciabusecch
Te me fee girà i ball
Natascia internescional
I Vahha putt hanga
L'ass de picch
Il barone Fanfulla da Lodi
Bira chi!
F.B.L.O.
Polenta Violenta  

  Strana Officina setlist  
The ritual
King troll
Profumo di puttana
Sole, mare, cuore
Falling star
Kiss of death
Non sei normale
Luna nera/Piccolo uccello bianco
Metal brigade
L'autostrada dei sogni
Viaggio in Inghilterra
Officina

Report a cura di Alessio Aondio

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