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Helsinki Metal Meeting - Day 1 - 2/13/2009 - Kaapelitehdas - Helsinki

Nella nostra serie di concerti finladesi non poteva mancare l'appuntamento annuale con la Finnish Metal Expo, quest'anno rinominata Helsinki Metal Meeting, ma che tutti ancora chiamano FME. Qualcuno anni fa ha definito questo evento come “la Disneyworld dei metallari”, ed anche se non ci sono le giostre con i pupazzoni giganti di zio Ozzy Osbourne o Rob Halford è una definizione che ci può stare. Oltre al palco principale, ed uno per le esibizioni di qualche gruppo locale, c'è una sala dedicata a workshop o “clinics”, come il workshop sul songwriting e la drum clinic del batterista dei Nile George Kollias. Un'altra metà abbondante di questa ex-fabbrica di cavi è invece occupata dai numerosi stand di promoter, organizzatori, etichette, negozi di articoli musicali, gadgets, ecc. (anche se pare in numero ridotto rispetto alle precedenti edizioni), presi di mira dal popolo di metallari, che nonostante la crisi come ben sappiamo difficilmente rinunciano al cd o alla maglietta del proprio gruppo preferito. Ma l'esposizione non si ferma a questo, si possono provare vari strumenti e spesso è possibile trovarsi in mezzo a una signing session di qualche artista come Jonne e Cane dei Korpiklaani, o Tuomas dei Nightwish. Ma passiamo al festival vero e proprio:

A causa di altri impegni arrivo durante il concerto dei Misery Index, perdendomi quindi lo show degli emergenti Grendel. Lo show della band statunitense non sembra male, ma la mia attenzione al momento è volta a esplorare questo “mondo tutto nuovo” di stand tutti dedicati alla musica e ai concerti. E' così che mi imbatto nell'altro palco, dove assisto per qualche minuto a una piacevole prestazione dei finlandesi Dark The Suns, prima di tornare al “menù” principale con i Grand Magus.
La band svedese, autrice di un interessante stoner rock con influenze doom e chitarre sabbatiane, fa valere la mezz'ora a disposizione pescando in particolare dall'ultimo “Iron Will”, buoni anche i suoni. Convince soprattutto la prestazione del leader del trio JB, e il gruppo riceve un certo incitamento anche da parte del pubblico presente, che al momento ad occhio dovrebbe raggiungere le mille unità.
Giusto per continuare a spostarsi da un palco all'altro, perchè non dare un'occhiata all'esibizione della nuova rivelazione di giovanissimi del paese scandinavo: i Ra. Questo gruppo di dodicenni segue quella tendenza degli ultimi anni che ci ha portato ad avere i Black Tide dall'America e ancora gli Sturm Und Drang dalla stessa Finlandia. Fa un certo effetto vedere questi ragazzini sul palco, ed è divertente vedere già un certo tipo di attitudine sul palco da parte loro, che comunque senza fare niente di eccezionale se la cavano bene davanti a circa un centinaio di curiosi (ed alle mamme orgogliose con la macchina fotografica).
Con perfetta puntualità ha inizio poco più tardi la cerimonia tanto attesa dal pubblico di casa, i Finnish Metal Awards, cose che in Italia ci sogniamo (però in compenso abbiamo cose come il “fantastico” e utilissimo Gran Galà della Pubblicità..). Quest'anno in quattro delle sette categorie a vincere sono gli Stam1na, e con uno strip parziale per ogni award siamo fortunati che si siano fermati a quattro. Ma per una descrizione più dettagliata delle premiazioni rimando al seguente link corredato di foto da noi pubblicato a riguardo:
Finnish Metal Awards results.
Dopo aver visto premiati Stam1na, Alexi Laiho (non presente per il tour coi Cannibal Corpse), e un paio di band emergenti del panorama finlandese, arriva invece il momento di Blake. Il gruppo ha occasione di promuovere il quarto disco, “Sa7urnus”, uscito a fine 2008, e c'è da dire che i quattro vantano un certo seguito in Finlandia, e il loro sound settantiano ispirato a Sabbath, AC/DC, Jethro Tull, si dimostra accattivante ed ha una buona presa. Ovviamente molti brani sono estratti dal disco nuovo, anche se il pubblico è comunque soddisfatto, e tra un brano e l'altro il tempo scorre velocemente fino al momento di lasciare il palco ai successivi Chaosweaver.
La band ha all'attivo un solo album “Puppetmaster Of Pandemonium”, e si presenta come una nuova realtà della scena death/black finlandese, anche se ha una teatralità degna degli Slipknot. Il sestetto guidato dal singer Cypher Commander (non si può non notare che al basso c'è invece Max Power), è influenzato dalle componenti orchestrali di compositori come Wagner e Sibelius, e nei testi da film horror, storia e mitologia. Un miscuglio particolare che rende necessario ascoltare con un pò più di attenzione la band. Tra la seconda guerra mondiale di “Flaming Rain”, e la mitologia di “White Noise” o “Son Of The Moon”, il gruppo non è poi così male, ed ha una certa tenuta sul palco, con il cantante che non si lascia certo pregare per mettersi nelle pose più assurde. Una parentesi divertente e particolare prima del piatto forte della serata.
E' infatti il momento degli Ensiferum, tanto acclamati quanto erano stati attesi soprattutto da quella gente che girava per gli stand con segni neri o face painting blu disegnati in faccia. Come per quasi tutte le altre band bisogna attendere una lunga intro prima che la formazione faccia la sua comparsa, ma ne vale la pena, dato che alla fine il gruppo si rivelerà a mio avviso tra i migliori del festival.
Petri è in gran forma come sempre e anche Markus e Sami (quest'ultimo con le lucette blu al neon sul basso) saltano da una parte all'altra con grinta senza sbagliare un colpo. Tra i brani proposti troviamo sia pezzi recenti come “One More Magic Potion”, “Ahti” o “Victory Song”, che canzoni più “classiche” come “Into Battle”, “Treacherous Gods” e ovviamente l'immancabile “Battle Song”, per la gioia dei fans presenti.
Sicuramente la band si guadagna il merito di essere tra le migliori del festival, ma diciamo che era anche tra le più attese, soprattutto per questa prima giornata dedicata al metallo locale. Una buona affluenza di pubblico comunque, soprattutto nella seconda parte della serata. Con il più che convincente concerto degli Ensiferum si chiude il primo giorno qui alla Kaapelitehdas, in attesa domani di André Matos, Alestorm e tutti gli altri.

Clicca QUI per leggere lo speciale sull'esposizione!


Foto:

Main Stage:
Ensiferum
Chaosweaver
Blake
Grand Magus

Second Stage:
Ra
Dark The Suns

Report a cura di Marco Manzi

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