Quando due mostri sacri dell'heavy metal si uniscono per dar vita ad un grande tour ecco che il popolo metallico risponde!
Gli alfieri della N.W.O.B.H.M. (ragazzi se non sapete ancora cosa vuol dire questa sigla meglio se vi ascoltate i dischi di Tiziano Ferro) Saxon, dopo aver terminato un tour di supporto ai compatrioti Motorhead, iniziano una nuova serie di date, questa volta in veste da headliner in compagnia di un Very Special Guest come possono appunto essere gli Iced Earth.
Non stupisce infatti che in una fredda domenica di fine febbraio il Rolling Stone di Milano registri un bel meritato tutto esaurito, forse per una data del genere sarebbe stato il caso di utilizzare una venue più capiente ma tuttavia non ci si può comunque lamentare.
Al contrario di quanto era stato annunciato non si è avuto nessuno special guest in apertura, è toccato qundi a Jon Schaffer e compagni aprire la serata.
Purtroppo a fronte di una band che si è da subito dimostrata carica ed in piena forma si sono da subito registrati problemi audio, la resa sonora, fin dalle prime battute, non è stata decisamente delle migliori ed ha in parte rovinato la fase iniziale dello show, migliorando, seppur solo leggermente, nella seconda parte dello show.
La set list non è stata certo una sorpresa, si è sparato a zero da tutta la discografia con i classici, come di consueto, accolti con particolare calore dai presenti.
Ottimo il "macello" in fase di semi-chiusura con "My Own Savior" che ci regala un Barlow dei tempi che furono anche se denudato della lunga rossa chioma.
Dopo uno spettacolo di tale portata è difficile poter immaginare cosa i "sassoni inglesi" abbiamo in serbo per noi, ma, come recita una famosa barzelletta:"- se è in serbo, poi noi cosa capiamo?-"
Ecco quindi che ad una breve ed atmosferica intro il quintetto di "vecchietti" come sempre una spanna sopra le nuove leve, fa la sua comparsa dando inizio ad uno show che puoi aspettarti solo da band di un certo calibro.
I classici di casa Saxon sono talmente tanti che per suonarli tutti ci vorrebbe una set list che supera le 3 ore se poi a questi aggiungiamo qualche estratto niente dagli ultimi album, vedasi il singolo "live to rock" allora forse anche 3 ore non basterebbero.
Per questa sera i presenti si devono "accontentare" di bombe come "Strong Arm Of The Law" o "Denim And Leather" o l'immancabile "Crusader", tutti brani accolti con calore dal pubblico sia esso stagionato o di primo pelo, segno questo che la band è riuscita nella difficile impresa di accontentare 2 generazioni di pubblico differenti.
Eppure così è stato, un'ennesima serata memorabile si è chiusa ancora una volta nella cornice del Rolling Stone di Milano. Durante il concerto Biff si è lascitato sfuggire, forse non proprio casualmente, il desiderio di potersi esibire alla prossima edizione del Gods of Metal. Effettivamente nel bill del festival ci sono ancora posti vacanti, restiamo in attesa, certo un bel bis sarebbe gradito a molti.
Report a cura di Paolo Manzi
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