Forti di un nuovo disco molto ben accolto da pubblico e critica, tornano a farsi vedere i thrasher tedeschi guidati da Mille Petrozza. Eccoci quindi nella capitale finlandese per l'ennesima tappa di questo “Chaos Over Europe 2009 Tour”, che mischia un pò le carte tra thrash, metalcore, folk metal e death melodico con le quattro band presenti.
Essendo lunedì il pubblico non è certo numerosissimo, ma durante la serata aumenterà fino a riempire la sala, anche se il secondo piano oggi rimane chiuso. Si comincia quindi puntuali dopo appena un quarto d'ora dall'apertura dei cancelli con gli Emergency Gate.
La band dell'ex cantante dei Suidakra ha appena pubblicato il terzo album, “Rewake”, e nella mezz'ora scarsa a disposizione ce ne offre un assaggio, assieme ad alcuni pezzi della vecchia discografia. Non particolarmente interessante l'esibizione, e a tratti anche un pò noiosa per quel che si aspetta probabilmente la maggior parte dei thrashers presenti oggi. Comunque una discreta prova della formazione bavarese, che è sconosciuta o quasi ai più, prima di lasciare il posto al gruppo successivo.
E' il turno degli svizzeri Eluveitie. La band, che si appresta a concludere il primo di due album acustici, col passaggio alla Nuclear Blast lo scorso anno, ha perso i gemelli Kirder, parte non indifferente del sound complessivo. Questa sera mancano anche chitarra e cornamusa, assenze che si fanno ovviamente sentire nonostante l'aiuto del chitarrista dei Caliban. A parte queste defezioni ed una iniziale imperfezione nei suoni lo show degli elvetici tende a “ingranare” col passare del tempo, divertendo in ogni caso il pubblico presente con la combinazione di flauti, violino, e questo strano e curioso strumento detto “hurdy gurdy”, che animano l'atmosfera del locale.
Tra i brani proposti ampio spazio è dato all'ultimo “Slania”, da cui prendiamo ad esempio “Tarvos”, Bloodstained Ground”, e l'ottima “Inis Mona”, ma alla fine a spuntarla è ancora “Spirit”, dato che la chiusura, con un pubblico particolarmente carico, è affidata a “Tegernako”. Spiccano su tutti il leader Chrigel e le due ragazze del gruppo, Meri ed Anna, che certo rimangono l'ossatura di una band che per questa sera è rimasta a metà, ma in fondo se l'è cavata benino, portando a casa quanto ha potuto.
Arriva adesso il momento in cui ci si chiede “ma perchè devono mettere un gruppo metalcore prima dei Kreator?” e così per un'ora l'attenzione del pubblico va più allo show successivo che all'esibizione dei Caliban, band che a mio avviso paga lo sfortunato accoppiamento al pari di Debauchery coi Destruction qualche mese fa. A due anni dall'ultimo “The Awakening” il gruppo ha a disposizione sei dischi da cui presenta quello che dovrebbe essere il meglio della formazione teutonica. Premesso che non è affatto il mio genere diciamo che presto più attenzione a bermi un paio di birre che alla prestazione in sè, ma a quanto posso vedere il gruppo non è in generale particolarmente apprezzato dai presenti, che guardano il palco con una certa disattenzione e indifferenza, salvo qualche eccezione.
Ma il lato positivo è che un'ora può passare abbastanza in fretta, e così si riempie la sala in attesa dell'arrivo dei Kreator. Che dire, i Kreator sono i Kreator, e lo dimostrano ogni volta che salgono sul palco nonostante il tempo che avanza. Basta vedere come si presentano con la doppietta iniziale “Horde Of Chaos”/”Warcurse”, che pare arrivare direttamente da cd piuttosto che dal palco tale è la precisione della macchina creata dal cantante italo-tedesco.
In particolare lo stesso Mille, con la sua energia e i suoi riff, e Ventor con la sua potenza e precisione, sono come sempre il simbolo della costanza con cui i Kreator continuano a riscuotere successo dal vivo, e come riescono a scatenare i fans sottopalco. Si continua con le trascinanti “Extreme Aggression” e “Phobia”, prima di passare a materiale più recente, e in particolare alla nuova aggressiva “Destroy What Destroys You”. Come già detto il nuovo disco dal vivo ha un'ottima resa, e lo si vede anche dall'entusiasmo dei fans che accompagnano il cantante nei cori e allargano man mano il pogo centrale.
C'è spazio comunque per molti classici in una scaletta che ha poco da recriminare: seguono infatti “Pleasure To Kill”, “People Of The Lie”, “Coma Of Souls”, e “Violent Revolution”, andando a botta sicura e senza perdere un colpo. Tra una canzone e l'altra i commenti del singer Petrozza, tra cui ricordiamo la precisazione che anche se le loro canzoni parlano di odio i loro testi non vanno presi ad esempio.
Andando avanti con lo show, “Terrible Certainty” lascia il posto ad una indiavolata “Betrayer”, a cui segue la prima pausa che ci indica l'avvicinarsi della fine. I nostri rientrano con un altro ottimo brano del nuovo disco, “Amok Run”, e continuano con “Riot Of Violence”. Ovviamente il finale è abbastanza scontato, e dopo un altro breve break arriva infatti la doppietta “Flag Of Hate”/”Tormentor”, che classicamente sta a chiusura di ogni concerto della band tedesca.
Più che le parole lo spazio qui va ai fatti, i Kreator non deludono mai dal vivo, e questo è un dato di fatto per i fans entusiasti che si sono fatti trovare pronti all'appuntamento di stasera. Una setlist ben bilanciata tra classicissimi della band e nuovi brani contribuisce al successo dello show, ma gran merito va a Mille e compagni per quello che hanno fatto e continuano a fare musicalmente per il proprio pubblico. Lunga vita ai Kreator!
Foto:
Kreator
Caliban
Eluveitie
Emergency Gate
Setlist Kreator:
01) Hordes Of Chaos
02) Warcurse
03) Extreme Aggression
04) Phobia
05) Voices Of The Dead
06) Enemy Of God
07) Destroy What Destroys You
08) Pleasure To Kill
09) People Of The Lie
10) Coma Of Souls
11) The Patriarch/Violent Revolution
12) Terrible Certainty
13) Betrayer
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14) Amok Run
15) Riot Of Violence
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16) Flag Of Hate/Tormentor
Report a cura di Marco Manzi
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