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Crucified Barbara + Heller + Tarchon Fist + Carcharodon + Salt Flats - 3/29/2009 - Thunder Road - Codevilla di Pavia (Pv)

Le avevamo incontrate nel 2006 a Milano con un mini tour italiano a supporto del debut album "In distortion We Trust", sono passati due anni e le svedesi Crucified Barbara, forti del successo ottenuto nella nostra penisola, tornano per altre quattro date promuovendo l'ultimo "Till Death Do Us Party".
L'occasione è impreziosita dalla presenza di altre cinque formazioni del panorama hard & heavy italiano.
Purtroppo un errore di calcolo nelle tempische del tragitto ci fa perdere l'esibizione degli opener Lucky Bastards, arriviamo invece puntuali per la seconda band, i lodigiani Salt Flats formazione a due voci dalle forti influenze hardcore. Forse non proprio a tema con la serata i Salt Flats riescono comunque a dare un bello scossone a tutto il Thunder Road grazie ad un buon scambio tra le due voci che regalano qualche sfumatura ad un genere altrimenti statico e monocorde per natura.
L'innovazione è dietro l'angolocon i successivi Carcharodon ed il loro 'Macho Metal' un termine coniato dal terzetto e che ben rispecchia le tematiche trattate.
Tra una song e l'altra il cantante Pixo catalizza a sé l'attenzione grtazie a proclami maschilisti (che vi aspettavate da una band che suona Macho Metal?) dedicando quelle che non definisco delle serenate a donne, ragazze e lumache bavose.
A parte l'umorismo, malsano ma decisamente simpatico, vanno segnalate doti tecniche non indifferenti soprattutto da parte di Pixo (sia al basso che alla voce) e Boggio (guitars) un'incrocio tra Manowar e Destruction cantati con una voce adatta ad un qualsiasi malato gruppo brutal. Da tenere d'occhio!
Arriva poi il turno dei Tarchon Fist, la loro esibizione valeva da sola il prezzo del biglietto e le quattro ore di auto tra andata e ritorno.
La formazione è composta da animali da palco ben rodati, che hanno sicuramente lasciato il segno proponendo un heavy metal dei più classici e potenti.
Si va dalle chitarre di Luciano Tattini (fondatore della band e con un passato negli storici Rain) e Federico Mengoli alla voce del carismatico J.J Sange.
La set list comprende i brani dell'omonimo disco d'esordio con l'aggiunta di qualche anticipazione di quello che sarà il nuovo lavoro.
Ottima anche la cover di "Princes of the Night" dei Saxon proposta in una veste leggermente più heavy.
Spettacolari poi i brani di chiusura "we are the Legion" e "Tarchonvolt (it's my world)", candidati a divenire dei veri classici cavallidi battaglia dell'heavy metal made in Italy. Assolutamente da rivedere e rivedere e rivedere!
Siamo all'ultima band italiana capitanata da Heller che dà il nome all'ensable. Hanno all'attivo una release e la stessa Heller nel corso della serata vanterà di aver venduto più copie di Fratello Metallo, un'ingenua gaffe che però le costerà la perdita di parecchi consensi.
Sul piano musicale ci siamo solo in parte, va segnalata la presenza alla chitarra di un Antonio Princiotta in piena forma che con le sei (e sette corde) oltre a non deludere supera le aspettative. La vocalist invece presenta lacune tecniche rimanendo quasi senza fiato durante l'esecuzione dei brani. Il resto della band (basso e batteria) non si sbilancia facendo il loro compitino e portando a casa la sufficienza.
Ci sono parecchi buoni spunti su cui l'act meneghino può puntare, sicuramente certe battute come quella sulle copie vendute non fanno bene ad una rock woman che cerca in qualche modo di rifarsi a Doro, la metal queen per eccellenza.
Quando finalmente arriva il momento delle headliner l'area antistante allo stage si riempie e lo show ha inizio. Sempre incisivo e cattivo al punto giusto il quintetto di Stoccolma non delude le aspettative proponendo uno street rock senza compromessi.
Una versione 'educata' di Hole, Guns n' Roses e Harcore Superstar, le Crucifed Barbara riescono a dimostrare ancora una volta che dietro qui candidi visini si nascondono delle vere rockers ed anche il pubblico pare essersene accorto.
Buona la prova su "Jennyfer" posta a metà della set list e cantata in maniera egregia da Mia che si dimostra ancora una volta un'ottima artista sia a livello vocale che con la sei corde. E' lei il perno centrale su cui ruota il resto della band.
Forse lo show è stato un troppo breve, poco più di un'ora, ma con soli due album all'attivo non ci si può certo lamentare.
Da segnalare un buon livello di suoni nel corso di tutte le esibizioni, cosa d'obbligo per gli headliner ma che spesso non accade per i gruppi spalla, penalizzandone notevolmente le esibizioni. Fortunatamente non è stato così, ottima serata di rock n'roll!

Foto:

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.: Crucified Barbara


.: Heller


.: Tarchon Fist


.: Carcharodon


.: Salt Flats




Report a cura di Paolo Manzi

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