Una serata tutta scandinava quella dello scorso 30 marzo al Pala Bam di Mantova nel corso della quale si sono date il cambio formazioni finlandesi, danesi e svedesi passando da sonorità hard rock, elettroniche ed heavy metal. Un mix che può sembrare bizzarro ma che,nonostante tutto, certamente ha messo d'accordo tutti i presenti.
In apertura troviamo le Indica, quintetto tutto al femminile dedito ad un rock soft dalle forti tinte pop.
Con ogni probabilità il fatto che il loro quarto ed ultimo disco sia stato prodotto da Tuomas Holopainen ha inciso non poco con la scelta di includere questa band nel tour.Tuttavia a fronte di raccomandazioni ben più palesi le Indica si presentano on stage sicure di sé, con tanta voglia di divertirsi e di far divertire. E, come risultato, si è ottenuto uno show onesto e coinvolgente.
E' poi il turno dei Pain, passati dall'Italia meno di due mesi or sono in veste di headliner. E' sicuramente uno show più leggero e piacevole quello che Peter Tägtgren e compagni propongono questa sera, non tanto per la set list ma per via di uno show più breve e compatto. Forse è una questione di gusti personali ma i Pain si gustano meglio se presi a piccole dosi.
E' tutta un'altra storia invece quando si parla dei danesi Volbeat, esplosi come una bomba in tutta Europa dopo due album fenomenali come "The Strength / The Sound / The Songs"
e "Rock the Rebel / Metal the Devil". Purtroppo in questa occasione la set list è stata quasi del tutto incentrata sull'ultimo "Guitar Gangsters & Cadillac Blood", un vero peccato visto che il meglio della band risiede, a mio avviso, nelle prime due releases.
Oltretutto a parte la buona prova del cantante chitarrista Michael Poulsen, il resto della band non pare in serata, svolge il proprio compito giusto per portare a casa la sufficienza, ma chi li ha visti altre volte sa che i Volbeat possono regalare emozioni ben più forti.
Ed è poi la volta dei tanto attesi quanto osannati Nightwish e di uno show probabilmente destinato ad entrare nella storia.
Che la band sia cresciuta negli ultimi anni ormai lo sanno anche i sassi, che nel giro di nemmeno due anni Anette Olzon sia riuscita a trovare una propria dimensione sia in studio che in live forse non era ancora così palese.
La conferma c'è stata invece durante l'esibizione di questa data italiana, infarcita di ogni sorta di effetto speciale, dai fuchi d'artificio alla fiammate (alcune alte diversi metri) che hanno accompagnato diverse song, fino alla nevicata giunta sul finale di "Nemo".
Una band davvero in forma smagliante accompagna poi la bella e simpatica Annette nel corso dello show primo fra tutti il chitarrista Erno Vuorinen che riempie tutti gli spazi dello stage a volte prendendosi anche la scena.
Le uniche pecche, com'era prevedibile, si hanno sui pezzi che erano stati scritti all'epoca per l'ex singer Tarja, la povera Annette ce la mette tutta ma una voce di stampo pop come la sua (per quanto bella e tecnicamente preparata) risulta troppo differente a quella invece di matrice lirica che poteva vantare la precedente cantante. Unica soluzione sarebbe rivedere su altre linee vocali pezzi come "Nemo" e "Wish I Had an Angel".
A parte questo, che più che una critica può essere visto come un puntiglio, la serata rimarrà impressa per parecchio nella mente dei presenti, uno show che si spera possa essere riproposto anche nei prossimi tour.
Set List Nightwish
Intro
7 Days to the Wolves
Dead to The World
The Siren
Amaranth
Romanticide
Dead Boy's Poem
Nemo
Sahara
The Islander
Last of the Wilds
Escapist
Dark Chest of Wonders
Ghost Love Score
Wish I Had an Angel
Outro
Foto:
.: Nightiwish
.: Volbeat
.: Pain
.: Indica
Report a cura di Paolo Manzi
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