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Metal Maniac Night - 5/17/2009 - Marmaja - Cusano Milanino (MI)

Serata domenicale all'insegna delle bands nostrane, organizzata dalla testata specializzata Metal Maniac, nata da pochi anni, ma subito consolidatasi come una delle riviste qualitativamente migliori nella nostra penisola.
Poi, per chi scrive, il trio di stasera al Marmaja è veramente da urlo, anche perchè vedere per l'ennesima volta gli Aeternal Seprium e gli Holy Martyr non fa che bene alla salute, il tutto chiuso dalla storia del Metallo tricolore (di classe), a nome Adramelch.
Ma, andiamo con ordine, la serata è cominciata dai varesini Aeternal Seprium, gruppo ormai super rodato e a mio avviso prontissimo per il full lenght d'esordio, che in questa occasione, propone gli ormai classici pezzi del demo come, tra le altre, "Vainglory", o "Victimula's stone", cantate a perdifiato dallo sparuto gruppo di presenti sotto il palco, mentre la band fa come al solito il proprio dovere e, l'axeman "Unto" sfoggia la sua nuova chitarra in Dimebag Darrel style! Rispetto all'ultima volta che ho assistito ad un loro show, ho notato la maggiore amalgama tra il nuovo chitarrista Adriano e il resto del gruppo, tutto ciò non fa che aumentare le potenzialità di questa giovane ma iper-valida Heavy/Epic band. Si scaldano gli animi quando il singer Stefano intona ben due inni di puro Heavy Metal come "Thor (the Powerhead)" e l'usuale "Child of the damned", entrambe perle di ciò che era l'Epic Metal negli US durante i gloriosi 80's, tutto questo è il preludio alla chiusura affidata ad "I will dance on your tombs", riscossa che i nostri portano avanti dal periodo in cui, causa spiacevoli fatti di cronaca, era divenuto veramente difficile essere un "Metallaro" in provincia di Varese...
Giunge l'ora degli Holy Martyr, combo sardo purosangue, invidiatoci in mezza Europa, Grecia e Germania in primis, grazie alla perseveranza con la quale i cinque ragazzi suonano il loro Epic battagliero e senza compromesso alcuno. Anche se per il loro primo concerto in terra meneghina, riescono a radunare solo pochi fedelissimi, alla legione Martyre poco gli e ne cale, spendendo infatti tutte le energie possibili per rendere indimenticabile la loro performance alla Metal Maniac Night.
Messer Mereu alla voce, con il consueto sguardo torvo, ci trasporta direttamente nell'antica Hellas con le varie "Spartan Phalanx" o "Lakedaimon", intense perle per i Defender più accaniti, che, come i fans sotto al palco, mandano già a memoria le liriche partorite dal mastermind Ivano Spiga.
Quindi tra bordate di guerra, il concerto scorre veloce e senza intoppi, intervallato dalle (azzeccate) battute di spirito del buon Alex, che tutto sommato ci fanno anche capire che prendersi fin troppo sul serio non è sempre un'ottima cosa! Graditissima la comparsata di Vittorio Ballerio, frontman degli Adramelch, che accompagna gli Holy Martyr nel brano "Hellenic Valour", creando un suggestivo bridge tra quello che è la storia e coloro che sono i "Newcomers" nel panorama True di casa nostra.
L'intensa prestazione è chiusa dalla tirata (e per me fondamentale) "Warmonger", che ruba le ultime energie ai presenti, che, esaltati come non mai, si esercitano in un headbanging sfrenato, accompagnato da un paio di passi "stile Scott Ian" del buon Eros, che come gli altri non si è affatto preservato... Holy Martyr, una certezza insomma!
Come detto, gli headliner della serata sono i milanesi Adramelch, vera e propria cult band, capace di un disco (datato '88), indimenticabile per le emozioni profuse, come "Irae Melanox", ora rinati e stabilizzatisi e, già in procinto di registrare un terzo album, che seguirà il bellissimo "Broken History".
D'altra parte solo loro possono iniziare un live con una gemma della caratura di "Dreams of a Jester", summa di quello che può essere definito Epic/Progressivo, suonato con padronanza indiscussa e con una classe sopraffina, doti che al gruppo capitanato dall'accoppiata Ballerio/Corona, non sono mai mancate.
I "nuovi" innesti sono anche loro di chiaro valore, con una sezione ritmica veramente da spavento, una sorta di Rockenfield (batteria)  e Wilton (basso) dei Queensrÿche, per precisione e raffinatezza!
In ogni caso, la sognante voce di Vittorio ci guida tra sentieri cosparsi di mito e leggenda, come nel caso di "Eyes of Alabaster" o "Zephirus", anch'esse tratte dal famigerato esordio, che riproposta a più di vent'anni di distanza, non perde affatto le qualità già ampiamente decantate.
Il concerto di stasera però, come se non bastasse, regala numerose sorprese, sotto forma di canzoni inedite, che di primo acchito si confermano su livelli elevati, banalizzando, come quando ultimamente si guarda il Manchester United giocare e esce la classica frase: "Questo è un altro sport...".
Purtroppo, dato che gli Adramelch iniziano a suonare solo a mezzanotte e un quarto, già qualcuno, dei veramente pochi presenti, ha abbandonato il locale, facendo diventare lo show, per certi versi, poco più che una riunione di famiglia. Personalmente dico solo che mi dispiace sinceramente che una band di tale valore (ma anche per le due precedenti!), si debba esibire di fronte a 30 persone, nonostante metta in mostra caratteristiche invidiabili anche da nomi di ben altro (presunto) blasone...
Dopo questo mio piccolo sfogo, la Metal Maniac Night è chiusa da "Cluny Calls", magniloquente traccia da "Broken History", gli Adramelch ringraziano e ci salutano, sembrando anche soddisfatti nonostante la scarsa affluenza, confermando per l'ennesima volta che quando le band ce le abbiamo in casa, essere esterofili si rivela superfluo.

Foto:

.: Adramelch


.: Holy Martyr


.: Aeternal Seprium




Report a cura di Alessio Aondio

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