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AC/DC + The Answer + Blake - 6/17/2009 - Olympiastadion - Helsinki

In occasione del “Black Ice” tour della famosissima band australiana, proseguono le date (chiaramente sold-out ovunque nel giro di poche ore) di Brian Johnson e compagni, che arrivano ad Helsinki dopo la data di Oslo di due giorni prima.
L'evento porta non solo quei 45000 spettatori paganti che fanno la coda per entrare allo stadio, ma nelle colline tutto attorno si ritrovano tantissimi giovani a bere birra e ascoltare il concerto da fuori. Dopo aver scoperto che esiste il bagarinaggio anche in Finlandia (solo che qui ce n'è uno contro le decine e decine di bagarini in Italia), è in questo scenario che mi metto in coda per entrare, un po' in ritardo a causa della comprensibile congestione del traffico.
Per questo quando finalmente riesco ad entrare, fare la lunga fila per acquistare l'immancabile maglietta del tour, ed una fila altrettanto lunga per mettere qualcosa sotto i denti, i The Answer hanno appena finito di suonare, e si prepara il palco per LA rock band per eccellenza: gli AC/DC. Lo scenario che si presenta all'interno dello stadio è impressionante: non un solo posto libero sugli spalti, senza contare che nel campo c'è talmente tanta gente da non vedere più l'erba. Il palco comprende 3 maxi schermi, due grossi cappellini rossi gonfiabili (con le classiche corna) in cima ai due lati, e una lunga passerella che scende dal centro per arrivare ad una piattaforma in mezzo al pubblico.
La scaletta in programma è ovviamente la stessa che ha accompagnato questi “giovani vecchi” del rock per tutto il mondo ancora una volta, e quando sono quasi le 20.30 sugli schermi compare l'animazione di un treno a tutta velocità, che si conclude con l'arrivo di una locomotiva fumante proprio dietro il palco! Tra l'entusiasmo dei fans entrano quindi i cinque sulle note della nuova “Rock N' Roll Train”, seguita poi dalla trentaduenne “Hell Ain't a Bad Place to Be”.
E' una gioia per gli occhi vedere Brian Johnson muoversi avanti e indietro per il palco sempre con la solita grinta, ed il buon vecchio Angus (non più tanto)Young che saltella col suo celebre passo come avesse vent'anni di meno. Il primo boato dei fans arriva con “Back In Black”, mentre si susseguono effetti sugli schermi ed il sessantaduenne Johnson passeggia tranquillamente in passerella verso il pubblico nel cantare con il suo timbro inconfondibile.
Sulle ali dell'entusiasmo si prosegue con la nuova “Big Jack” e altri classici, ma niente fin'ora è paragonabile a quel che si scatena con “Thunderstruck”, accompagnata all'unisono dall'intero Olympiastadion, e con tanto di inquadratura dal basso di Angus come nell'ormai storico videoclip. Ma non siamo neanche a metà dello show, e dopo la titletrack dell'ultimo “Black Ice” ecco arrivare “The Jack” (“poor big jack, a dirty dirty woman was so mean with him” come dice lo stesso Johnson introducendo la canzone), e durante la canzone assistiamo ad un esilarante strip di Angus che finisce in mutande con il logo della band sulle chiappe!
Le sorprese della band non finiscono certo qui, ed ecco una grossa campana scendere dall'alto, con il vivace cantante inglese che si appende per suonarla a-là “gobbo di Notre Dame”. E' chiaramente il preludio ad “Hells Bells”, un altro dei pezzi di maggior presa a giudicare dalla reazione del pubblico, di tutte le età, che riempie lo stadio. Si prosegue tra brani che hanno fatto la storia del rock, in mezzo ai quali spunta la nuova “War Machine”, per prepararsi ad un gran finale scoppiettante. “You Shook Me All Night Long” infatti precede l'esplosiva “T.N.T.”, e subito dopo una enorme bambolona gonfiabile dalle forme più che generose monta la locomotiva ancora dietro alla batteria di Phil Rudd: è il momento di “Whole Lotta Rosie”.
Mentre nel frattempo il cielo si è completamente rasserenato e il sole colpisce il lato sinistro degli spalti, verso le 22 siamo ormai vicini alla fine... oppure no? Perchè con “Let There Be Rock” assistiamo ad un sorprendente, interminabile solo (sui 15-20 minuti) di Angus, che prima scorrazza per il palco, si ferma, avanza, spunta dal fondo della famosa piattaforma centrale, ed incanta il pubblico con la sua chitarra mentre vengono sparati coriandoli bianchi sulla folla. Ritorna poi sul palco con gli altri, gioca ancora con le note assieme ai presenti, e si gode applausi a più riprese prima di ritirarsi dietro le quinte per la pausa che porta alla conclusione.
Ancora lo stesso chitarrista ricompare da una botola sotto il centro del palco, fumante di fuochi d'artificio rossi, con il logo AC/DC in fiamme sullo schermo centrale, così tutta la band rientra per “Highway to Hell”, tutti muniti delle classiche corna luminose a suonare un altro dei classici per eccellenza. Il finimondo tra il pubblico, soprattutto nel campo di calcio, è indescrivibile, ma anche sugli spalti i fans finlandesi si fanno valere. Dopo due ore tirate arriva come sempre a chiudere “For Those About To Rock...”, ed è inutile dire che a cantarla sono in circa 45000! E' appena finito questo grandioso spettacolo, che senza neanche il tempo di alzarsi arriva la parte più letteralmente “scoppiettante” del finale: diverse scariche di fuochi d'artificio si alzano da ogni parte, dietro e ai lati del palco, a colorare il cielo di Helsinki ormai quasi al tramonto. Altri meritatissimi applausi ed è tempo per l'ondata di fans della band australiana di riversarsi per le strade della capitale finlandese.
Si chiude un concerto sicuramente memorabile, dove poco conta se inizialmente c'è stata qualche imperfezione sui suoni (la voce di Brian che andava e veniva su “Back In Black”), se i gabbiani si divertivano a mirare sul pubblico (chissà invece dove sarà finito per l'occasione il gufo Bubi, che abita lo stadio), e se al 17 di giugno c'erano a malapena 10 gradi. Bisognava esserci, e lo spettacolo ripaga mille volte il prezzo del biglietto. Il modo in cui questi ultra-sessantenni sanno ancora suonare ed infiammare le folle è una cosa non da poco, il sempreverde Angus, simbolo della band resa grande anche dai testi del più “tranquillo” fratello Malcolm, sembra non finire mai le energie, e Brian Johnson ha sfoderato tutta la sua grinta e il suo carisma catturando il pubblico con la sua simpatia.
Ancora una volta gli AC/DC si confermano come leggenda vivente del ROCK!


Setlist AC/DC:
01) Rock N' Roll Train
02) Hell Ain't a Bad Place to Be
03) Back in Black
04) Big Jack
05) Dirty Deeds Done Dirt Cheap
06) Shot Down in Flames
07) Thunderstruck
08) Black Ice
09) The Jack
10) Hells Bells
11) Shoot to Thrill
12) War Machine
13) Dog Eat Dog
14) Anything Goes
15) You Shook Me All Night Long
16) T.N.T.
17) Whole Lotta Rosie
18) Let There Be Rock
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19) Highway to Hell
20) For Those About to Rock (We Salute You)

Report a cura di Marco Manzi

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