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Party.San 2009 - Day 1 - 8/6/2009 - *** - Bad Berka

Per il secondo anno consecutivo siamo andati in Turingia per quella che quest'anno è la quindicesima edizione di uno dei più celebri festival di musica estrema. In questi tre giorni sul palco si susseguono band come Marduk, Satyricon, Unleashed, Six Feet Under, Dark Funeral, Shining, Brujeria, e tante altre, per un totale di ventinove gruppi che infiammano l'assolata campagna nelle vicinanze di questa piccola cittadina termale a pochi km da Weimar.
All'arrivo il mercoledì sera si può assistere ancora agli ultimi preparativi, ma già l'area campeggio è ben affollata. Rispetto all'anno scorso in totale l'affluenza sembra forse leggermente inferiore, e da registrare anche qualche piccolo cambio nell'organizzazione, con un leggero aumento dei prezzi e l'introduzione del famigerato gettone per la cauzione dei bicchieri come sta diventando ormai d'abitudine. Non manca però il classico panino con bratwurst, e la famosa “Metal Disco”, che di notte segue la conclusione dei concerti fino alle 4 del mattino (e fortunatamente questa volta niente ABBA fino alle 7!). Queste le prime impressioni in attesa del festival vero e proprio.

La prima giornata come d'abitudine si apre alla sera, c'è tutto il tempo quindi di andarsene in mattinata a fare un po' di “spesa” in paese, e una bella camminata per le colline lì vicino nel pomeriggio.
Dopo aver messo qualcosa sotto i denti finalmente alle 20 arriva però l'ora del primo gruppo. Il compito di aprire questo Party.San 2009 spetta ai tedeschi Postmortem. La band berlinese compie vent'anni, e dalla sua esperienza escono uno show vivace e divertimento assicurato, nonostante i suoni non proprio perfetti. Ad ogni modo il pubblico sembra gradire, e c'è spazio anche per una finta motosega sul palco ad animare l'esibizione dei quattro.
Tocca quindi ai polacchi Azarath, che in quanto a genere e tematiche non sono poi tanto lontani dai ben più celebri connazionali Behemoth (di cui troviamo infatti il batterista Inferno), anche se il loro sound è più marcatamente death metal. Spazio giustamente dedicato in questi 45 minuti al nuovo “Praise The Beast”, da cui vengono estratti brani come “Sacrifice Of Blood” e “Invocation”, ma non mancano canzoni più vecchie come “Demon Speed”, alternate a pezzi più recenti (“For Satan My Blood”). Un esibizione non impeccabile ma onesta, anche se il gruppo polacco non dà certo una grande impressione. Nel frattempo calato il sole si avvicina il momento degli Psycroptic, con il loro Death Metal tecnico e sperimentale.
La band dei fratelli Haley, guidata ormai da 4 anni dal frontman Jason Peppiatt, si dimostra degna del suo nome, e con dei suoni decisamente migliori offre al pubblico del Party.San uno show grintoso e “psichedelico”. Oltre a qualche pezzo dell'ultimo disco vengono suonati classici come “The Sword Of Uncreation” e “The Colour Of Sleep”, tra i più applauditi dai fans presenti. Fin'ora la miglior prestazione della serata, ma non dimentichiamoci che mancano ancora due gruppi.
I Destroyer 666 infatti cambiano le carte in tavola con un'esibizione decisamente diretta e compatta. Gli olandesi di origine australiana sono in piena promozione del nuovo “Defiance”, che pur dovendo essere ancora assimilato dai fan, sembra avere un buon impatto live (vedi “Blood For Blood”), mentre un certo spazio è riservato ai cavalli di battaglia di “Phoenix Rising” ed “Unchain The Wolves”. I thrasher estremi scaricano tutta la loro potenza sul pubblico, che non fa altro che ricambiare dati i sette anni di attesa dall'ultimo disco. E se la band è così in forma vale davvero la pena di vedere dal vivo brani come “Black City – Black Fire” e “Genesis To Genocide”, mentre con questo show travolgente Warslut e compagni si prendono di diritto il titolo di miglior band della giornata secondo il sottoscritto.
L'ora più attesa di quest'oggi è invece per i Marduk ed il loro tanto annunciato show in cui viene presentato per intero dal vivo il celebre “Panzer Division”, trovata che li ha resi gli headliner del giovedì. Le prime otto canzoni presentate sono infatti l'intera tracklist del disco, ma da lì lo show, iniziato con circa 20 minuti di ritardo, dura decisamente molto più di quanto previsto, circa il doppio, arrivando a concludersi poco prima delle 2 di notte. La parte successiva della setlist si divide tra le produzioni più recenti ed i primi album, tra brani quindi come “On Darkened Wings” o “Still Fucking Dead”, e “With Satan And Victiorious Weapons” o ancora “Azrael”.
Purtoppo la mia impressione, nonostante uno show senza dubbio soddisfacente per i fans, è che la band dia questo concerto un po' per scontato, non mettendoci poi questo grande sforzo nella sua performance. Ad ogni modo le schiere di metalheads che si sono accalcate davanti al palco si scatenano, mentre la seconda parte del concerto si chiude con “Beyond The Grace Of God”.
Se qualcuno pensa che sia finita però si sbaglia, perchè c'è ancora spazio per l'encore composto da “The Hangman Of Prague” e la classica “Wolves”, con cui dopo questa intensa “maratona Marduk” (almeno per la durata tipica degli show qui al Party.San), si conclude il primo giorno di festival. Diciamo che forse questi ultimi avrebbero potuto offrire di più sul palco, non quantitativamente ma qualitativamente, ma se non altro i seguaci degli svedesi hanno ben poco da lamentarsi riguardo alla scelta dei brani proposti.
Mentre intanto è calata la fredda e umida notte tipica del posto (dove invece in questi giorni si morirà di caldo durante il giorno, ed ora capisco il vero significato della scritta “Hell is Here” all'entrata del camping...), il pubblico si riversa quindi in gran parte verso il tendone coperto dove tra una bevuta e l'altra si tiene la solita “metal disco” (due parole che ancora secondo me non vanno tanto bene d'accordo).


Foto:

Marduk


Destroyer 666


Psycroptic


Azarath


Postmortem


Report a cura di Marco Manzi

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