Il Nihil Extreme Metal Fest raggiunge la sesta edizione e abbandona la sua location storica, il Thunder Road di Codevilla che ha chiuso ai battenti per trasferirsi al Club 71 di Milano.
Interessante il bill della due giorni di fest, anche se noi, vuoi per motivi personali, vuoi per la cancellazione dei Carpathian Forest, poi sostituiti dai Dark Funeral, abbiamo presenziato soltanto alla prima giornata di fest.
Buon pubblico, buona organizzazione, molti stand e prezzi del bar esagerati: così si presenta il Nihil Fest al mio arrivo quando sul palco stavano già concludendo il loro show la band del Colonnello, i The Tombers, e prima di loro si erano esibiti nell'ordine Kadavar, Unholy Land, Delirium X Tremens e Eroded.
Il nostro pronti via è con i deathster milanesi Nefas. C'è da dirlo, i suoni del locale erano veramente pessimi, e nonostante la grande carica che trasudava il combo meneghino lo show è stato disastroso e dopo alcune canzoni, anche a causa del caldo opprimente, mi sono fiondato all'esterno del locale.
Così non ho potuto fare quando sul palco sono saliti i primi dei due headliner di giornata, gli australiani Destroyer 666. Il loro black metal old-school, alla Venom per intenderci, è di quello che prende e così si è subito scatenato un mosh pit selvaggio sotto il palco. I suoni sono, fortunatamente, migliorati, e lo spettacolo ne ha sicuramente giovato. Pezzi diretti e senza fronzoli, questo è l'indole dei Destroyer 666, sia nella proposta più datata, sia al promosso nuovo album "Defiance". Il concerto è stato veramente il succo della band, schietto e onesto, una manata in fronte!
Ma ragazzi, all'appello manca ancora il leggendario Martin Van Drunen con i suoi Asphyx! E qui bisogna togliersi il cappello di fronte alla voglia e al divertimento coinvolgente che hanno dimostrato gli olandesi: non la solita band riunitasi per soldi!!!
Il tulipani sono in giro a supportare l'album della reunion, quel devastante “Death…the brutal way” uscito da qualche mese per Century Media. Martin è ancora il leader di un tempo, carisma da vendere e timbrica unica: un signor frontman!
Nonostante la necessità di promuovere il nuovo disco non sono mancati i pezzi storici come “The rack” o “Last one on earth”. Ed incredibile la scena finale, il tempo pare finito, Martin se ne va deluso e arrabbiato, ma ottiene l'ok per fare ancora un pezzo e qui è scoppiato il boato per l'amore dimostrato dalla band per i propri fan! Di nuovo giù il cappello nella speranza che presto si rifacciano vedere dalle nostre parti!
Report a cura di Dimitri Borellini
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