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Sólstafir + Pressure Points + Draugnim - 10/15/2009 - Nosturi - Helsinki

I Sólstafir tornano in Finlandia a distanza di neanche due mesi per chiudere il tour europeo di supporto al tanto acclamato “Köld”, terzo album rilasciato sotto etichetta appunto finlandese. Ad accompagnarli questa sera al Nosturi, davanti ad un buon numero di fans, i locali Draugnim e Pressure Points.
Sono proprio Draugnim a cominciare, quando ancora il pubblico sta lentamente riempiendo la sala, e nella mezz'ora scarsa a disposizione la band di Espoo ci propone un Pagan/Folk Metal interessante e pieno d'atmosfera grazie alle tastiere che complementano questo sound particolare.
I cinque hanno un solo full-length alle spalle, “Northwind's Ire” dello scorso anno, ma offrono una buona esibizione, ben adatta a riscaldare l'ambiente mentre il locale inizia a diventare sempre più affollato. Bravi, anche se lo show è troppo breve per un giudizio completo.
Tempo pochi minuti ed è il turno dei Pressure Points, band Progressive/Death in attesa di pubblicare a breve il suo primo disco, e che ha occasione di offrirne un'anteprima al pubblico presente. Non essendo un grande appassionato di questa proposta musicale non me la sento di esprimere un giudizio troppo dettagliato a riguardo, certo la tecnica c'è, ma sembra che manchi qualcosa al sound del gruppo scandinavo. Pur dando qualche buono spunto nelle chitarre e dalle tastiere di Veli-Matti Kyllönen, forse i quattro pagano un pò di inesperienza.
Il pubblico intanto comincia già a pensare all'arrivo degli headliner, ed ecco che con qualche minuto di ritardo (dopo che i Pressure Points sono usciti di scaletta) entrano in scena gli islandesi Sólstafir. Il loro sound particolare che spazia tra rock-ballads, black metal ed influenze più disparate ha catturato una buona fetta di fans in giro per l'Europa, e subito dopo l'intro, il gruppo della terra dei ghiacci e dei vulcani apre con “78 Days In The Desert”, opener dell'ultimo disco, seguita proprio dalla titletrack di quest'ultimo.
Sempre ricca di passione la prestazione del barbuto cantante/chitarrista Aðalbjörn Tryggvason, che tra un (lungo) brano e l'altro si ferma a incitare il pubblico e “stuzzicarlo” con la pretesa di proporre il prossimo brano da suonare (vedi ragazza che grida più e più volte “The Underworld Song” senza mai arrendersi).
“Nature Strutter” segue l'intensa “Köld”, e fin qui è difficile trovare qualche difetto in una prestazione davvero suggestiva del gruppo islandese. A questo punto arriva la grande “hit” dell'ultimo album, nonchè brano più breve della setlist, dedicato alle ragazze presenti. Parliamo di “Love Is The Devil”, di cui è stato recentemente realizzato un video.
Siamo a metà scaletta, ma manca ancora tanta strada alla fine, ecco infatti “I Myself The Visionary Head” coi suoi venti minuti di durata, e in questa atmosfera un pò rock un pò ambient, il pubblico è catturato dalle chitarre del duo Tryggvason/Sæþórsson, ma anche Austmann fa il suo buon dovere al basso pur essendo meno attivo del solito.
Mentre l'atmosfera si fa sempre più calda, arriva l'acclamata “Pale Rider”, che ben rappresenta quell'atteggiamento un pò da biker (che si riflette anche nell'abbigliamento “denim & leather”) dei quattro. “Ritual Of Fire” sembra chiudere lo show, dopo quasi un'ora e mezza, ma invece non è ancora finita, ed i quattro rientrano in scena per l'encore con “She Destroys Again”.
Un ottima prova da parte della formazione islandese, che conferma la sua bravura dal vivo dopo l'esibizione di quest'estate al Party.San. Forse in un'atmosfera da festival la musica dei Sólstafir ha una resa migliore, o almeno è la mia prima impressione, ma certo è che lo show di questa sera è stato un successo. In attesa di un'altra occasione per vedere la band live, suggeriamo agli interessati di fare un pensiero al prossimo Ragnarök Festival in Germania!

Setlist Sólstafir:
01) 78 Days In The Desert
02) Köld
03) Nature Strutter
04) Love Is The Devil (And I Am In Love)
05) I Myself The Visionary Head
06) Pale Rider
07) Ritual Of Fire
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08) She Destroys Again


Foto:
Sólstafir


Pressure Points


Draugnim


Report a cura di Marco Manzi

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