Sono appena trascorsi 8 mesi dall'ultima calata vichinga (ovviamente si parla degli
Amon Amarth) in terra italica. Allora l'occasione era il Full of Hate Festial tenutosi
all'Estragon di Bologna in compagnia di Obituary, Legion of the Damned e Keep of
Kalessin.
Ora invece siamo in pieno "Twilight of the Thunder God" Tour e, per la prima volta, il
quintetto svedese concede al pubblico italiano ben tre date consecutive segno che col
tempo il seguito della formazione è aumentato.
Si parte con la tappa di Milano che non possiamo assolutamente perdere. Lo show si
terrà su un palco B che inizia a stare stretto sia alla band che ad un pubblico che ha
quasi completamente riempito l'area a propria disposizione facendo sfiorare un sold
out.
In apertura troviamo i Sadist, una formazione ben rodata che non fatica
assolutamente a catturare consensi tra le prime file.
Trevor e compagni suonano per circa 45' minuti sfoderando un death metal ipertecnico
con canzoni quali "I Feel You Climb", "Christmas Beat" o "Tribe" e chiudendo alla
grande con "Sometimes they Come Back" ripescato da un epocale "Above the Light" datato
1993.
Per Johan Hegg e soci fare il proprio ingresso su una versione acustica di "Amon
Amarth" è ormai diventata una consuetudine. E, com'era facilmente intuibile, è la
track list dell'ultima release ad aprire le danze seguita non stop da un'altra nuova
"Tattered Banners and Bloody Flags".
Si denota subito è un cambio di attitudine on stage da parte del barbutissimo vocalist
che sin dalle prime battute interagisce con il pubblico indicando, ammiccando e
spronando a battere le mani. E' così che a potenza e sfuriate death si combina
un'atmosfera decisamente più da concerto di metal "classico".
La set list purtroppo non risulta decisamente delle migliori, vengono decurtati
classici che non dovrebbero mai mancare come "Victorius March" o "The last with pagan
blood". Dai primi dischi arrivano solamente come "contentino" una "Bleed fot Ancient
Gods" e "The Dragon's Flight Across the Waves", mentre la set list viene improntanta
quasi completamente sulle ultime tre fatiche.
Inutile soffermarsi su una perfetta esecuzione dei brani in parte penalizzata da una
qualità sonora non sempre completamente all'altezza.
Ma, in generale, il concerto è sicuramente riuscito alla grande, lo dimostrano i corni
e gli elmi, spuntati come funghi, con la conclusiva "Pursuit of Vikings".
Una cosa è certa, il made in Sweden agli italiani piace!
Set List Amon Amarth
Intro
Twilight of the Thunder God
Tattered Banners and Bloody Flags
Valkyries Ride
Varyags of Miklagaard
Asator
The Dragon's Flight Across the Waves
Guardian of Asgaard
Where Silent Gods Stand Guard
Live for the Kill
Embrace of the Endless Ocean
Gods of War Arise
Bleed for Ancient Gods
Hermods Ride to Hel
Death in Fire
Cry of the Blackbirds
Runes to My Memory
Pursuit of Vikings
Foto:
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.: Amon Amarth
.: Sadist
Report a cura di Paolo Manzi
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