Tornano in Italia i Sonata Arctica, per promuovere la loro nuova fatica discografica intitolata “The Days Of Grays”, e lo fanno in compagnia degli olandesi Delain e dei Winterborn.
Sono proprio questi ultimi ad aprire il concerto puntuali alle 19 in un Palasharp dove la gente sta sia ancora entrando, sia facendo la coda per il guardaroba. I finnici Winterborn danno del loro meglio nella mezz’ora a disposizione e, nonostante i suoni ancora parecchio impastati e non buoni, riescono con il loro metal melodico a scaldare sufficientemente parte della folla presente davanti al palco.
Un quarto d’ora di cambio palco e strumentazione ed è il turno dei Delain esibirsi davanti ai presenti, che dopo l’ottimo inizio con “Invidia”, nel secondo brano proposto son vittime di un problema tecnico che azzera l’audio verso il pubblico, ma la professionalità si mostra nel continuare a suonare senza fermarsi nonostante tutto , così da finire la canzone mentre tornano i suoni. Che si può dire per il resto? Vari estratti dal più recente April Rain e alcuni altri dal precedente lavoro per una performance praticamente perfetta dal punto di vista vocale della bella e carismatica Charlotte e ottima strumentalmente dai musicisti del gruppo, anche se i suoni non son stati molto buoni. Dopo poco più di mezz’ora anche il concerto degli olandesi finisce, davanti a urla e applausi da quasi tutta la folla nel palazzetto.
Una mezz’oretta di attesa mentre hanno luogo i vari preparativi per gli headliner, le luci si abbassano e parte l’intro del nuovo disco, a introdurre sul palco la band finlandese uno alla volta per iniziare lo spettacolo. Lo show che stasera i Sonata Arctica portano a Milano, comprende vari brani estratti dall’ultimo lavoro in studio, come “Flag in The Ground”, “The Last Amazing Graze” oppure “Juliet”, che seppur su disco magari zoppicano un po’, dal vivo hanno una resa notevolmente migliore. Non viene dimenticata certamente la discografia precedente e, nel poco più di ora e 10 in cui la band suona, troviamo proposti altri brani come “Paid In Full”, “In Black and White”, assieme ad amatissimi classiconi come “Fullmoon”, “Replica” o “8th Commandment”. Il tempo è poco, vero, ma non vengon risparmiate piccole perle come una stupenda “Last Drop Falls” con la meravigliosa performance di Charlotte Wessel dei Delain, oppure la divagazione “We Will Rock You” a cappella assieme al pubblico. Sarà forse per i recenti problemi di salute, sarà per altri motivi, ma varie ottime canzoni amate dai fans vengono lasciate fuori dal concerto, che in fondo in fondo risulta essere non male, anche se molti, me compreso, han avuto modo di assistere a performance di livelli superiori da parte dei 5 finnici. Chiusura con “Don’t Say a Word” e la consueta “Vodka Song”, prima dei proverbiali saluti sulle note dell’outro. Speriamo che la prossima volta vada meglio.
Setlist Sonata Arctica:
1 - Everything Fades To Gray (intro)
2 - Flag In The Ground
3 - Paid In Full
4 - Caleb
5 - The Last Amazing Grays
6 - As If The World Wasn’t Ending
7 -Fullmoon
8. Last Drop Falls
9. Juliet
10. Guitar and Key Solo
11 - Replica
12 - 8th Commandment
13 - We Will Rock You (cantata con il pubblico)
14 - In Black And White
15 - Don’t Say a Word
16 - Vodka Song / Everything Fades To Gray
Report a cura di Marco "Mac" Brambilla
Siamo alla ricerca di un nuovo addetto per la sezione DEMO, gli interessati possono contattare lo staff di Holy Metal, nel frattempo la sezione demo rimane temporaneamente chiusa.