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Deep Purple + Maurizio Solieri - 12/15/2009 - Mediolanum Forum - Milano

La Storia con la S maiuscola, i Deep Purple, un gruppo che ha percorso ben quattro decadi sempre sulla cresta dell'onda riuscendo a mantenere sempre i "vecchi fan" e conquistandone sempre di nuovi riuscendo ad unire nonni, figli e nipoti e che ancora sul finire del 2009 riesce a suonare in sei palazzetti differenti sparsi su e giù per la nostra penisola sfiorando quasi sempre il sold out.
Non parliamo di Heavy Metal oggi, ma di quello che ha sicuramente contribuito in maniera prepotente alla nascita dello stesso.
La serata in questione, la data milanese, ha registrato a occhio e croce 10.000 presenze, non male per essere la penultima data del tour italiano. Non male per questi "vecchietti", ancora meglio se pensiamo che questo è sicuramente un segnale molto positivo per lo stato di salute del rock.
La serata viene aperta da un nome arcinoto della musica italiana, parliamo di Maurizio Solieri guitar hero nostrano che può vantare collaborazioni con diversi big nazionali, primo fra tutti Vasco Rossi.
Questa sera si presenta con il suo progetto solista che vede tra l'altro a voce e tastiere un sempre in forma e iper-prolifico Michele Luppi.
C'è tempo per l'esecuzione di pochi brani ma il pubblico accoglie la formazione con calore, rispondendo in maniera positiva.
"Ragazzi stiamo per assistere alla storia" questa frase l'ha gridata con voce di sincera emozione un ragazzino di circa quattordici agli amici asserragliati sulla transenna. Come dargli torto?
A Gillan e soci,in arte Deep Purple, non serve scenografia se non quella composta dagli amplificatori "addobbati" con poche misere luci intermittenti, tocca alla musica il compito di fare il resto.
Si parte con "Highway Star" e subito troviamo un vocalist in piena forma (ragazzi Ian Gillan è del 1945!!!)
Ottime anche le prove di Don Airey, il bassista Roger Glover ed il drummer Ian Paice. Mentre, se vogliamo cercare il pelo nell'uovo, troviamo uno Steve Morse non proprio al 100% che commette qualche piccola imprecisione, nulla di grave si intende e penso che non tutti se ne siano veramente accorti.
Si raggiungono comunque momenti davvero emozionanti che raggiungono l'apice con la conclusiva "Smoke on the Water" e i due encore "Hush" e "Black Night".
Il tempo passa per tutti inesorabilmente forse i Deep Purple sono riusciti con qualche incantesimo a congelare il loro per questi interminabili ricchi quarant'anni.

Highway star
Things i never said
Bloosucker
Strange kind of woman
Wasted sunsets
Rapture of the deep
Fireball
Contact lost
Sometimes i feel like screaming
Well dressed guitar
No one come
Lazy
The battle rages on
Space truckin
Smoke on the water

Hush
Black night

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.: Deep Purple


.: Maurizio Solieri


Report a cura di Paolo Manzi

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