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SNP - 1/8/2005 - Zoe Club - Milano

Passate le feste natalizie si riprende con i concerti il primo, dell'interessante lista di questo prima parte dell'anno, a cui assisto è quello dei valtellinesi SNP (Stato Nervoso Precario). Si parte dunque con una cartina della città di Milano dove non venivano segnate le tangenziali (mea culpa), delle vaghe indicazioni ritrovate su internet e delle ancor più vaghe indicazione dateci da un autoctono "...sempre dritto poi gira dentro la stradina", già perché come noto a Milano di "stradina" ce n'è una sola.
Nonostante qualche piccolo intoppo che fa spazientire chi era alla guida riusciamo ad arrivare davanti al locale con largo anticipo, tanto anticipo che ci tocca aspettare quasi quaranta minuti prima di poter entrare.
C'è da dire che lo Zoe non è male come locale, nota dolente va al palco è di dimensioni veramente ridotte, tuttavial'ottimo impianto e l'acustica assieme ad una saggia regolazione dei volumi hanno invece contribuito ad un ottima riuscita dello show.
Sono da poco passate le 23:30 e sa inizio alle danze con "Strong Coffe"seguita da "Scarafece", "Angels" e "Bleeding Eyes". Già dalle prime note ci troviamo davanti ad una band in forma smagliante anche se il pubblico dello Zoe non sembra molto partecipe. Si prosegue con "Firewoman" e "Aggression" fino a "Slave for a Freedom" primo estratto dallo storico album "Excess".
Nonostante che i nostri ce la stiano mettendo veramente tutta, Reggy ha avuto una performance vocale degna di thrash band di stampo internazionale, e nonostante non sia la prima volta che li vedo in sede live solo ora noto che il singer assume una posa che ricalca quasi alla perfezione quella di Mille Petrozza dei Kreator.
Il concerto va avanti con altri ottimi brani ripescati dalla vecchia discografia anche se, come comprensibile, vengono privilegiate le canzoni di "Scaraface" le quali dal vivo hanno una resa migliore specie con un impianto ed un'acustica come quella dello Zoe.
Dopo circa un'ora di spettacolo spetta a "Betrayal" il compito di chiudere la serata restituendo il locale agli amorfi spettatori che a fatica concedono un applauso al gruppo.
Le poche righe di cui sopra si potrebbero riassumere quindi in queste parole, ottima location, ottima acustica, impianto e suoni, band in piena forma ma pubblico indegno.

Report a cura di Paolo Manzi

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