Arrivano dalla Polonia i deathsters Hate, prossimi all'uscita di un nuovo disco, e che questa sera si fanno apprezzare (ed odiare) dai presenti al Dante's Highlight di Helsinki. Iniziamo con la visione del soundcheck delle altre due band di supporto, i turchi Episode 13, ed i Solacide, ed entrambi non paiono affatto contenti della situazione, quando tutto sembra in ritardo ed ogni cosa pare andare per il verso storto.
E' così che proprio i Solacide si presentano con circa tre quarti d'ora di ritardo sul palco, suoni non proprio ottimali, e problemi coi monitor e le chitarre. Nonostante tutto la band guidata dal turco Gökhan Korkmaz cerca di fare buon viso a cattivo gioco e di portare a casa un discreto show, presentando diversi brani dai quattro demo fin'ora registrati, ed anche una canzone, “Total War – Winter War” degli Impaled Nazarene, ispirata all'ardua resistenza delle truppe finlandesi contro i russi nella seconda guerra mondiale.
Una band particolare, da rivedere sicuramente in una situazione migliore.
I problemi colpiscono anche gli Episode 13, che anche loro ovviamente in ampio ritardo, hanno l'opportunità di presentare il loro terzo full-length, intitolato “Death Reclaims The Earth”, che viene suonato quasi per intero, eccezione fatta per un paio di brani dal precedente “Pitch Black”. Qui i suoni colpiscono più la batteria, ma ancora il risultato è lo stesso... Davanti ad un maggior numero di pubblico, che comunque è decisamente ridotto un po' per l'Inferno Festival in Norvegia e un po' per altri concerti come quello sold-out degli Stam1na, vediamo il frontman della band estrema mettersi in pose molto “teatrali”, a contrasto con la staticità degli altri membri. Non certo da far sobbalzare dalla sedia.
E' quasi l'una di notte quando finalmente tocca agli headliner, e gli Hate si fanno vivi sul palco tra gli applausi dei presenti. I quattro polacchi, il cui unico membro originale è il cantante/chitarrista “Adam The First Sinner” Buszko (con face-painting a strisce da ultrà della Juve), quest'oggi ci regalano anche qualche nuovo brano, come ad esempio “Wrists”, anche se sono sempre i classici a fare la differenza.
Mentre questa volta i suoni sono decisamente migliori delle due band precedenti (e con un'ora e mezza di sound-check non mi stupisce), anche qui quasi metà dello show si concentra sulla produzione più recente, “Morphosis”. Sia il pubblico che i quattro musicisti hanno un'atteggiamento decisamente un po' di distante, tant'è che rimane un metro di spazio vuoto davanti al palco.
Le tre chitarre sono posizionate ai lati ed al centro del palco, coi loro lunghi vestiti neri, e quel classico atteggiamento distaccato più da blackster che per una band Death Metal. Tuttavia la prestazione è buona, e si lascia godere pur senza particolari sussulti.
Questa lunga ed un po' tormentata serata si conclude quindi con “Luminous Horizon”, che manda tutti a casa, qualcuno soddisfatto, altri non proprio così tanto. Almeno per quanto riguarda gli headliner ne è valsa ad ogni modo la pena, pur non essendo colpa delle altre due band l'essere stati penalizzati dai suoni.
Setlist Solacide:
01) Intro
02) Last Breath of God
03) Disgust
04) Pleasure of Existence
05) Anymore
06) Once Upon The Cross (Deicide Cover)
07) Your Worst Enemy
08) God on Fire
09) Total War,Winter War (Impaled Nazarene Cover)
10) Nothing Weak Survives
Setlist Episode 13:
01) Unmensch
02) Pitch Black
03) Physical Comatose & Mental Overdose
04) Ignorance Is Bliss
05) Newborn Spy
06) Hate Universe
07) Worthless
08) Spread His Word
Setlist Hate:
01) Erebos
02) Malediction
03) Thredony
04) Wrists
05) Omega
06) Resurrection Machine
07) Close To The Nephilim
08) Hex
09) Catharsis
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10) Luminous Horizon
Foto:
Hate
Episode 13
Solacide
Report a cura di Marco Manzi
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