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Metal Without Mercy Festival - 4/17/2010 - Olden Live Club - Lonato del Garda (BS)

Appuntamento tutto italiano e tutto underground, consumatosi a Lonato del Garda, gradevole località lacustre vicina alla più nota Desenzano.
Anche se, devo dire, l'affluenza non è stata certo quella da “grandi arene”, è sempre molto bello ritrovarsi con amici, dislocati tra i fans, le band e l'organizzatore, Alessandro Poffa, al quale va un mio sincero GRAZIE per averci regalato una serata all'insegna dell' Heavy Metal più puro! Si parte quindi con i Prodigal Sons, Classic Metal band da Brescia, che tra le mura amiche, ci regala una calda performance che, nonostante la giovane età dei componenti, lascia presagire che questi ragazzi qualche soddisfazione se la toglieranno!
Da citare in particolar modo le tonalità raggiunte da Gabriele Tura, potente e altissimo che va ad impreziosire i giri maideniani offertici dall'accoppiata Galante/Candito, anche loro sugli scudi, soprattutto in “Moon Of Glory”, già un piccolo anthem!
P.S. Scegliere di coverizzare “Red Sharks” dei Crimson Glory vi fa solo guadagnare punti, andate avanti su questa strada ragazzi, che non sbagliate di sicuro!!!
Passiamo agli Asgard, Power/Speed act di stampo US ma, proveniente dalla più vicina Ferrara, gruppo che tra l'altro, ebbi già l'occasione di apprezzare come supporto all'accoppiata Grim Reaper/Praying Mantis, qualche mese or sono...
Bene, tutto confermato, la prestazione degli Asgard e, il loro sound, mi fanno sperare vivamente che qualche label si interessi a loro, dato il tiro che possiedono brani come “The Seal Of Madness”, “Hellbreaker” o ancora “Asgard Invasion”, conditi dalle screaming vocals di Mace, semplicemente il John Cyriis del polesine!
Non esagero anzi, vi invito ad ascoltarvi la loro cover di “Unstoppable Force”, resa magnificamente dagli Asgard e, in maggior modo impreziosita da Mace, come si è potuto notare anche in questa infuocata serata, ormai più che una conferma, un marchio di qualità!
Incredibile invece la storia degli Axevyper, band scaturita dalle fervide menti di Luca “Fils” Cicero e Guido Tiberi, entrambi ex Assedium, che con un pugno di songs su “my space” ed un pugno di concerti (non più di quattro!), hanno già un buon seguito e, tanta gente canta già a squarciagola i trascinanti chorus dei loro pezzi, magia dell'underground!
Quindi, eccoli on stage, con un look bello pacchiano e soprattutto molto 80's, fatto di spandex zebrati, bandane U.S.A. e bandiere della marina imperiale giapponese, il tutto allo stesso prezzo! Partenza affidata a “Axevyper”, condita dalle epiche tonalità di Fils, scanzonato frontman del gruppo in questione che, si rivela già rodato e si trova alla meraviglia sui legni del palco! Grandi pezzi di US Metal forgiati dalla sei corde di Guido, ad esempio “Ombre Bianche”, “Vergine Stigia”, “Roadster”, o ancora l'inno “Non E' Finita Qui”, oltre che alle cover di “Viaggio In Inghilterra”, addirittura con una comparsata del Bud himself e, non da ultima “Swords And Tequila” (se non conoscete le originali, cambiate canale!), ci riconciliano con l'Heavy Metal, tale è la passione profusa dal quintetto versiliese.
Personalmente, li vedo molto lanciati e convinti, oltre che preparati (rimango ancora stupito, ad esempio, della precisione fulminea del bassista Andrea Tognetti!) quindi, il deal appena siglato con la My Graveyard Productions, è quello che ci vuole per loro, anche per essere notati e ingaggiati per qualche trasferta oltreconfine, come dice il Fils, “Vivi il sogno, NO, NON E' FINITA QUI!!!”. Si cala l'asso con gli headliner Sabotage, prime movers dell' Heavy Metal made in italy e, lasciatemi dire, rinvigoriti da una perizia tecnica frutto di anni spesi per l'amore della Musica, quella buona s'intende!
Al via con “Hot Zone”, terremotante scheggia che ci rivela subito un Morby, come sempre in splendida forma, oltre che, sugli scudi l'accoppiata Dario ed Henry Caroli alla sezione ritmica. Inutile dire che, un concerto dei Sabotage è una sorta di best of, poiché poche, pochissime band, qui da noi, possono annoverare tale sciarada di capolavori del calibro di “Hoka Hey”, “Anguish”, “Heroes Of The Grave”, “Mother” e chi più ne ha, più ne metta!
Non mi dimentico certo di Andy Fois, state tranquilli, solamente ribadisco che, per gusto e feeling, rimane il chitarrista italiano che più mi aggrada, stupenda infatti la versione di “Promised Land”, proposta dai nostri e, cesellata dalle mani dorate del suddetto axeman.
Si giunge al termine con “Nightkiller”, legnata tuonante che da l'ultima scarica ai presenti che, fino all'ultimo non hanno smesso di acclamare i Sabotage come meritano, dato che, tutti, siamo consapevoli di essere di fronte alla cremè dell'Heavy nostrano.
Sabotage che, dal canto loro, mi suscitano, sempre con un sospiro, il solito pensiero che, se la geografia dell'Heavy Metal avesso loro sorriso, diciamo facendoli nascere in un paese Anglosassone oppure in Germania, chissà a quest'ora dove sarebbero arrivati, fatto sta che loro sono ancora lì, pefetti, potenti, in due parole: HEAVY METAL!!!

Report a cura di Alessio Aondio

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