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Kamelot + Leaves Eyes + Amaranthe - 4/13/2010 - Nosturi - Helsinki

Appuntamento atteso oramai da tempo questo dei Kamelot qui al Nosturi visto che la data è stata annunciata quasi un anno prima. La band statunitense arriva a causare a modo suo un “Pandemonium Over Europe” in grande stile, data l'affluenza di pubblico, che pur non facendo registrare sold out si fa comunque sentire, in particolare tra le ragazzine accorse per vedere il cantante Roy Khan all'opera.
Ma facendo un passo indietro si comincia con gli svedesi Amaranthe, in un misto tra Power e Death Metal svedese (quello più “moderno”), ed una presentazione live che ricorda un pò i connazionali Sonic Syndicate, con la differenza che ci sono tre cantanti invece di due, visto il rilievo dato alla cantante Elize Ryd.
La band mostra un buon entusiasmo, non proprio raccolto così prontamente dal pubblico, che rimane piuttosto freddino di fronte all'esibizione dei sei, e quasi dispiace per quanto questi ce la mettano un pò tutta per incitare gli spettatori. Tra i brani della loro breve esibizione saltano all'occhio “Hunger” e “Leave Everything Behind”, ma nel tempo a disposizione proprio la formazione non sembra fare molto breccia nei fans, e presto arriva l'ora di Liv Kristine e del suo un pò inquietante marito Alexander Krull con i Leaves Eyes.
E' uscito lo scorso anno “Njord”, disco da cui sono estratti sei degli otto pezzi presentati questa sera, a cominciare dalla titletrack stessa. Niente male l'esibizione della bionda cantante, che sembra un pò la Madonna del mondo Heavy Metal, così come del suo compagno che non smette di far roteare quei sui capelli impressionabilmente lunghi.
Si prosegue quindi sulle note di “My Destiny” ed “Emerald Island”, mentre l'interazione coi fans è piuttosto ridotta se non fosse per l'esuberanza di Krull che salta da ogni parte del palco, ma la qualità dello show lascia apprezzare al pubblico del gruppo tedesco/norvegese questi brani cantati con passione. Il tempo però non è poi molto, e quando arriviamo a “Ragnarok”, siamo già oltre metà esibizione.
Unico spazio che va al di fuori dell'ultimo disco è quindi quello dedicato al singolo “Elegy”, che risale ai tempi di “Vinland Saga”, così come alla conclusiva “Mot Fjerne Land”, a cui seguono i saluti della band, applaudita in vista dell'arrivo della portata principale di oggi.
Sono quasi le dieci quando davanti ad un pubblico decisamente più caldo, e rinfrescato da strane bevande biologiche offerte nelle prime file, i Kamelot si presentano dietro ad un telo bianco, come fecero gli In Flames qualche anno fa. Si apre il sipario dopo le prime note di “Ghost Opera”. Col ritorno di Sean Tibbetts al basso, la band pubblicherà presto il nuovo disco, ancora senza titolo, da cui ci vengono offerti un paio di brani durante la serata.
Il primo di questi è “The Great Pandemonium”, presentato dal carismatico singer al suo pubblico tra gli incitamenti delle ragazzine in prima fila, mentre si sprecano i ringraziamenti verso i fan, ed a quanto pare anche i fotografi vista la pacca sulla spalla ricevuta nel lasciare il photo pit davanti al palco.
E' uno spettacolo piuttosto ricco ed intenso, che procede senza grandi intoppi tra canzoni come “Wander”, “The Pendulous Fall”, e “The Haunting”, inframezzate da parti strumentali, e soli di tastiera e batteria a mio parere piuttosto inutili in questo caso se non per dare più visibilità a Palotai e Grillo. Allora sarebbe stato più gradito vedere in azione Thomas Youngblood, il cui sangue non pare più così giovane.
“Hunter's Season” è il secondo dei nuovi pezzi, che sembrano presentarsi piuttosto bene dal vivo, mentre “Forever” indica l'arrivo del finale, e iniziano a sprecarsi gli ospiti con prima la cantante degli Amaranthe, poi seguita dal compagno di band Jake, e poi ancora la stessa Elize.
Quando il pubblico richiama Khan e soci sul palco a gran voce, l'encore si apre con “The Black Halo”, mentre dopo “Karma” e “Season's End”, la conclusione è affidata a “March Of Mephisto”. Senza dubbio buona prova della formazione statunitense, ed in generale una serata piuttosto positiva, non solo per le band ma anche per il pubblico, che se ne torna a casa certamente soddisfatto di quanto visto quest'oggi al Nosturi di Helsinki.
In attesa di vedere di nuovo all'opera Roy Khan ed i suoi Kamelot ai primi di luglio al Tuska Open Air!


Setlist Leaves Eyes:
01) Intro - Njord
02) My Destiny
03) Emerald Island
04) Take The Devil In Me
05) Ragnarok
06) Elegy
07) Froya's Theme
08) Outro – Mot Fjerne Land

Setlist Kamelot:
01) Ghost Opera
02) Eden Echo
03) The Great Pandemonium
04) Human Stain
05) Center Of The Universe
06) Wander
07) The Pendulous Fall
08) Instrumental jam session
09) When The Lights Are Down
10) Keyboard solo
11) The Haunting (Somewhere In Time)
12) Hunter's Season
13) Rule The World
14) Drum solo
15) Forever
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16) The Black Halo
17) Season's End
18) Karma
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19) March Of Mephisto


Foto:
Kamelot


Leaves Eyes


Amaranthe


Report a cura di Marco Manzi

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