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Glammattak 2010 - 4/17/2010 - Rock´n Roll - Romagnano Sesia

E’ sabato sera e nonostante siamo in primavera inoltrata è quella che si dice una notte “buia e tempestosa”. Sotto una pioggia battente attraversiamo la Milano-Torino, curiosi di scoprire questo Rock ‘n Roll novarese che ospita quest’anno la tredicesima edizione del Glammattak.

Rimango stupita di fronte alle dimensioni ridotte del locale: subito dopo la cassa all’entrata uno stretto corridoio che ospita il bancone del bar sul lato sinistro si affaccia sulla sala, capienza circa 300 persone, non di piu’. Il palco è subito lì, nemmeno una transenna, accessibile da una scaletta sulla destra.

Headliner di questa edizione sono gli svedesi Crashdïet, in tour per promuovere l’ultimo e neonato album (è uscito solo la scorsa settimana) Generation Wild, e per presentare al pubblico il nuovo frontman, Simon Cruz.

La loro esibizione è preceduta da quella di quattro gruppi italiani: aprono i novaresi Radio Night, seguiti dai milanesi Party Tonight, dagli alessandrini Lucky Bastardz e dagli Hollywood Killerz, tra l’altro fondatori del Glammattak già nel 1998.

Terminata la performance di questi ultimi il sipario si chiude e l’attesa comincia. Nel frattempo la sala si è fortunatamente riempita un po’ e i giovani capelloni in perfetto stile glam si chiedono, come me del resto, cosa stia succedendo dietro quei tendoni rossi che sembrano non riaprirsi mai.

Ma un quarto d’ora dopo mezzanotte ecco che le luci si accendono: Martin Sweet alla chitarra, Peter London al basso, Eric Young alla batteria..... Pochi istanti e “Simme” Cruz corre sul palco, una nuvola di capelli biondissimi che contrastano con il nero vinile degli abiti in pelle, il tutto sottolineato da una massiccia dose di borchie e catene, a contraddistinguere il look teatrale del vocalist.

Il primo brano, Caught in Despair, è una demo che la band ha pubblicato come regalo ai fans sul blog di Myspace nel giugno dello scorso anno, quando ancora l’identità del nuovo frontman non era stata rivelata. Seguono Like a Sin (dal secondo album The Unattractive Revolution – 2007) e la piu’ conosciuta Breakin’ the Chainz, tratta invece dall’album di esordio Rest in Sleaze. In the Raw, brano potente ed aggressivo, dai ritmi veloci, precede l’esecuzione di So Alive, prima di tre delle tracks del nuovo lavoro della band.

Mr. Cruz se la cava bene sul palco. Movimenti sensuali e voce indiscutibilmente bella, ha una presenza scenica notevole anche se, sicuramente solo a causa di un’esperienza ancora troppo breve, non riesce ad essere molto comunicativo. Parla poco, in una delle rare occasioni per scusarsi del fatto che la sua chitarra sia “out of tune”. E io aggiungerei che l’audio del Rock ‘n Roll lascia un pochino a desiderare in ogni caso. La melodica Queen Obscene fa cantare tutti con i suoi “guitar hooks” sorprendentemente orecchiabili, mentre Native Nature, secondo dei nuovi brani, da a Simon la possibilità di mostrare il lato piu’ graffiante della sua bella voce. Seguono tre brani di fila che ci fanno di nuovo tuffare nel passato: Tikket, l’esplosiva Riot in Everyone e Falling Rain. A tratti è impressionante notare quanto l’estensione vocale di Cruz sia quasi identica a quella dello scomparso Dave Lepard.

Dopo la bella Miracle la band esce di scena per tornare dopo pochi istanti ed esibirsi in Generation Wild, che di certo non poteva mancare. Nonostante il singolo sia davvero recente già tutti in sala lo cantano, guardando un po’ sorpresi due ragazzine visibilmente ubriache che salgono indisturbate sul palco e ballano per l’intera durata del pezzo utilizzando i membri della band, a dire il vero quasi del tutto indifferenti all’intrusione, come pali per la lap dance.

Dopo il concerto i Crashdïet si rendono a lungo disponibili per gli autografi e le foto coi fans, dimostrando di essere decisamente alla mano.

E’ stato un bel concerto, certo di una band che ancora deve crescere e fare esperienza, ma che già sembra essere sulla buona strada per diventare protagonista dello scenario glam.

Dunque... In bocca al lupo ai Crashdïet!!!

Report a cura di Valeria Milanesi

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