Il sabato sera della provincia di Sondrio assume sempre un aspetto più qualitativo quando vengono proposto le serate SoRock, veri e propri spiragli di luce per il mondo alternativo di questa cupa valle. Anche questa volta la band della partita sono tutte rigorosamente di rilievo e italiane, non ci si può quindi certo lamentare della povertà della proposta. L'affluenza del pubblico è buona, con il picco a metà serata, è dunque lecito sperare in una frequenza più alta di questo genere di eventi, supportati apparentemente parecchio a livello numerico.
Ad aprire le danze sono gli As Likely As Not, band locale fortemente influenzata dall'operato di band come Heaven Shall Burn, The Haunted e At The Gates. I ragazzi dimostrano di saperci fare e la loro esibizione risulta piuttosto energica e forte di un buon affiatamento tra i membri, ci vengono regalarti una manciata di pezzi killer che riscaldano a dovere l'atmosfera del Policampus, ancora scarno di persone. Buoni i suoni per una band emergente da tenere d'occhio con particolare attenzione.
Giocano in casa anche gli SNP (tra l'altro il cantante/chitarrista Reggy è l'organizzatore dell'evento) che dopo la pubblicazione del fortunato "Valthellina" hanno tenuto una lunga serie di date sempre coinvolgenti e adrenaliniche, di cui alcune di spalla a band come The Haunted e Carnal Forge. Questa sera i sondriesi non sembrano però particolarmente in forma, l'esibizione risulta comunque piuttosto buona ma l'impressione è quella di un certo risentimento di stanchezza, forse complici anche i suoni non particolarmente ottimali. Anche in questo caso la setlist proposta pesca brani dai 3 dischi del gruppo, con particolare riguardo verso l'ultima fatica, sembra oramai la formula vincente degli SNP. Ci son state serate migliori.
L'atmosfera inizia a farsi decisamente più viva con l'arrivo dei milanesi Kenòs, in ottima forma e forti di una splendida release quale "X-Torsion", dalla quale non sono è stato riproposto inspiegabilmente nessun pezzo. Spazzio quindi agli estratti da "Intersection" e "The Craving", dai quali spiccano senza dubbio la titletrack del primo, "Chemical Insomnia", "Majestic Persecution" e "Mutant Creation". Il pubblico finalmente si scalda a pieno regime e iniziano i primi poghi (??) e le prime esaltazioni nelle prime file, elementi che caricano la band e rendono l'esibizione più euforica anche a livello di coinvolgimento dei musicisti. Ero molto curioso non avendoli mai visti all'opera e le impressioni sono state particolarmente positive, Cello & soci rendono onore alla loro fama e il loro show spicca sicuramente come il migliore della serata. In chiusura troviamo anche un bis con la rockeggiante "Who.Is.Key.", perfetto finale per questa esibizioe, alla quale si può rimproverare solo l'assenza di estratti dall'ultimo disco.
Il ruole degli headliner viene ricoperto dai Node e dal loro groove corpulento ed è davvero un peccato notare (come del resto anche con l'esibizione dei Kenòs) che il grosso dei presenti preferisce starsene fuori dal locale a sorseggiare birra piuttosto che ascoltare l'esibizione di una band di rilievo nel panorama metal italiano. Nonostante questo incomprensibile fatto i ragazzi ci danno dentro, spazio agli estratti dall'ultimo "In The End Everything Is A Gag" come "100% Hate" e "The White Is Burning", senza poi dimenticarsi degli altri lavori, ben assestati in una setlist piuttosto coinvolgente. Per fronteggiare il problema pubblico non sono pochi i rimproveri che il singer Giuseppe imputa ai presenti, composti da una fetta di menefreghisti e da un'altra di buffoni che credono che un concerto metal sia un ring di wrestling, che non ci si lamenti poi se questa musica in valle e più generalmente nella penisola non gode di molti interessi dei locali e di altri corpi. Comunque una band professionale va avanti ed è quello che fanno i Node, sostenuti dai fan e autori di una prova che ha appagato quei pochi che li hanno seguiti. Oramai dopo 15 anni di circolazione i milanesi sanno come dare alla luce un buon concerto in grado di non deludere le aspettative.
Serata di alti e bassi dunque, soprattutto per un pubblico fiacco e disinteressato, numeroso si ma a questo punto ci si chiede perchè la gente vada a questo tipo di concerti se poi preferisce starsene fuori a farsi i cazzi propri. W la coerenza e la "passione musicale" di questi personaggi. Comunque massimo supporto al SoRock per l'impegno messo in campo e all'iniziativa sempre coinvolgente. Alla prossima!
Report a cura di Thomas Ciapponi
Siamo alla ricerca di un nuovo addetto per la sezione DEMO, gli interessati possono contattare lo staff di Holy Metal, nel frattempo la sezione demo rimane temporaneamente chiusa.