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Steven Adler - 1/27/2005 - Transilvania Live - Milano

E' di scena il gruppo Adler's Appetite il gruppo del primo, ed ormai ex, batterista dei Guns N'Roses, Steven Adler. Militano in questa band, oltre al suddetto Steven, anche Robbie Crane, bassista (ha collaborato nel progetto solista del cantante dei Motley Crue), Keri Kelli, chitarrista solista e Craig B, chitarrista ritmico. Alla voce troviamo Jizzy Pearl che non troppo in forma (l'influenza colpisce tutti) ha il difficile compito di sostituire Axl Rose. Lo show si apre con "It's so easy" storico pezzo dell'album "Appetite for Destruction", ovviamente dei Gun N'Roses. Si capisce subito che il concerto (come tutti i fans dei Guns speravano) avrà i suoi pezzi forti nei grandi cavalli di battaglia della ex-band di Steven. Infatti, il secondo e il quarto pezzo, "Night Train" e "My Micelle", sono ottime riproposizioni delle grandi canzoni che hanno reso immortali i Guns. Tra questi storici pezzi s'incastrano comunque molto bene anche i nuovi brani composti da Steven, arrivano subito dopo "Mama Kin" e "Suicide", il cui stile decisamente Glem trova il favore del pubblico, che segue appassionato lo svolgersi dello show.
Purtroppo come già detto Jizzy non è in serata e quando tenta l'acuto sulle note di "Knoking On Heaven's Door" la voce lo tradisce più volte rovinando la sua esibizione che, fino ad ora, non era sicuramente stata da manuale. D'altronde lo show deve andare avanti e infatti vengono subito proposte altre canzoni leggendarie come "Sweet Child O'Mine" e "Brown Stone". Peccato che gli imbecilli non girino con un cartello attaccato sulla schiena che li identifichi, e quindi gli sia possibile rovinare le serate alla gente normale! Sì, perché durante le note di "Rocket Queen", uno di questi imbecilli, infastidito forse dall'opaca prestazione di Jizzy, decide di centrarlo in piena faccia con un bicchiere da cocktel pieno di ghiaccio. Furioso e amareggiato Singer lascia di colpo il palco e a Steven & Co non resta che finire alla bel e meglio la canzone e chiudere così brutalmente lo spettacolo. Peccato perché in scaletta stavano per arrivare dei pezzi da novanta: "Welcome to The Jungle" e "Paradise City"!!!
Resta così l'amarezza verso un deficiente che si crede il padrone del modo e si permette di rovinare le serate di tutti. In realtà è mancata anche la correttezza da parte del singer che, contestato da una, e una sola, persona, ha deciso di troncare lo show per tutti!
Difficile dare un giudizio finale su una serata finita in questo modo, è però sicuro che la mia stima va tutta verso Steven Adler che, dopo l'allontanamento dell'idiota, non priva il pubblico di autografi e delle consuete foto con i fans.


Report a cura di Tommaso Bonetti

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