Non mi era mai capitato di andare a un concerto il giorno esatto del mio compleanno e per giunta con un gruppo del calibro degli AC/DC!
Il tour di Black Ice, l’ultimo loro disco, ritorna in Italia e lo spettacolo è assicurato.
Io sono uno di quelli che ha comprato i biglietti da ticketone a novembre facendo ‘aggiorna’, ‘aggiorna’ in attesa che iniziasse la prevendita, quindi potete immaginarvi la mia delusione quando ho saputo che il gruppo spalla erano “Le Vibrazioni”. Un accostamento così imbarazzante non l’avevo davvero mai visto, ma poco male, io me ne son rimasto ben lontano dallo stadio e vi sono entrato solo per l’esibizione degli Australiani più famosi al mondo! (Ditemi pure “Coglione Le Vibrazioni sono davvero una grande band” che vi risponderò, da vero bergamasco, “Pota…”)
I nostri biglietti erano per la curva nord, quindi entriamo subito in una posizione rialzata rispetto all’arena, lo spettacolo è indescrivibile: 47'000 persone riempiono tutto il catino dello stadio che è starcolmo di cerchietti con corna luminose, il palco gigantesco ha ai lati due torri capeggiate da due giganteschi berretti Angus Young, quattro enormi maxischermi permetteranno anche a noi di vedere perfettamente anche dalla distanza abissale che ci separa dal palco. La gente spinge e si accalca per trovare un buco, noi ci sistemiamo in alto in piedi sugli scalini: visuale perfetta.
Lo show inizia come da copione (io ero andato a vederli sia a Milano che a Madrid quindi ero già abbastanza “preparato”) con il cortometraggio animato dove Angus lancia una treno impazzito a tutta velocità contro una città e al momento dello scontro la scenografia si divide in due e una locomotiva a grandezza reale esce sul palco in mezzo ai fuochi artificiali. Comincia tutto con “Rock 'N Roll Train”: volumi alle stelle e tutti i riflettori sulla coppia Johnson e Angus! Con le luci solo sul palco le migliaia di corna luminose sembrano davvero riempire tutto lo stadio ed è veramente uno spettacolo vederle saltare tutte insieme con “Hell Ain't A Bad Place To Be” e la famosissima “Back In Black”.
Un altro pezzo dell’ultimo album è “Big Jack” che precede “Dirty Deeds Done Dirt Cheap”, l’atmosfera è indescrivibile, tutti hanno il sorriso sulle labbra e cantando alzano le braccia al cielo, (ricordo che ero sugli scalini di una curva sold out: la possibilità di muoversi senza farsi male era limitata).
Incommensurabile “Thunderstruck”, la mia canzone preferita, davvero sono poche le parole per descrive quanta carica questo gruppo riesce ancora a mettere nelle canzoni pur avendo, infatti, un’età media di circa 55 anni riescono tutti a dare un’energia pazzesca alla musica e il pubblico non può far altro che lasciarsi travolgere da questa marea di Rock ‘n Roll.
Le canzoni scorrono velocissime una dietro l’altra passando da “The Jack” col consueto spogliarello di Angus, “You Shook Me All Night Long” e “Let There Be Rock” con i lunghissimi assoli.
L’encore è poi affidata alle immortali “Highway To Hell” e “Those About To Rock” con le quali gli Ac/Dc chiudono i loro show da almeno vent’anni.
Gli Ac/Dc ti lasciano alla fine sempre senza fiato, senza parole e senza energie ma con la sicurezza che qualunque cosa succeda il loro Rock ‘n Roll non invecchierà mai! Per fortuna sono andato di nuovo a vederli, questo dei tre concerti è stato il più grande in assoluto. Se torneranno ci sarò di nuovo!
Scaletta:
01. Rock 'N Roll Train
02. Hell Ain't A Bad Place To Be
03. Back In Black
04. Big Jack
05. Dirty Deeds Done Dirt Cheap
06. Thunderstruck
07. Black Ice
08. The Jack
09. Hells Bells
10. War Machine
11. Anything Goes
12. You Shook Me All Night Long
13. TNT
14. Whole Lotta Rosie
15. Let There Be Rock
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16. Highway To Hell
17. For Those About To Rock
Report a cura di Tommaso Bonetti
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