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Helsinki Live! Festival - 6/5/2010 - Käpulän Urheilupuisto - Helsinki

Con l'arrivo di Giugno è tempo di festival, e la stagione finlandese si apre qui ad Helsinki con questa giornata che vede protagonisti assoluti Axl ed i suoi Guns'n'Roses, accompagnati per l'occasione da Skunk Anansie, Danko Jones, White Lies e la nuova band dell'ex Hanoi Rocks Michael Monroe.
Un pò più complicato del previsto l'arrivo all'impianto sportivo dove si tiene il festival, così, persa la formazione del biondo cantante, entro nell'area festival sulle note conclusive dei successivi White Lies. Già c'è un certo pubblico, e nel frattempo ne approfitto per dare una sbirciata ai vari stand (anche piuttosto curiosi) che animano l'area.
Alle cinque in punto tocca dunque a Danko Jones ed alla sua rock band calcare il palco di questo Helsinki Live!, raccogliendo l'attenzione dei presenti a partire dall'iniziale “I Think Bad Thoughts”. E' uscito da meno di un mese il nuovo “Below The Belt”, da cui il cantante/chitarrista ed i suoi compagni ci offrono alcuni brani (vedi il singolo “Full Of Regret”), accolti positivamente dal pubblico.
Piuttosto statico il duo Jones/JC, che paiono per lo più inchiodati alla loro postazione sul palco, mentre il cantante incita i suoi fans tra dediche a R.J. Dio, discorsi sul tour e sulla Finlandia, e mettendo qualche buona parola sui Guns'N'Roses. L'esibizione, pure senza sbavature, non è particolarmente esaltante, e dopo poco più di un'ora si conclude con il duo “Lovercall”/”Mountain”, così da permettere il cambio di palco per Skin ed i suoi Skunk Anansie, ritornati sulla scena lo scorso anno a dieci anni di distanza dal disco precedente.
La celebre cantante inglese non si smentisce e si presenta sul palco con uno strano abito dorato, incappucciata, sulle note di “Selling Jesus”. Personalmente anche qui si va piuttosto al di fuori del mio genere di competenza, ma devo dire che lo show ha un certo appeal e cattura senz'altro l'interesse delle migliaia di spettatori presenti.
Subito si prosegue con altri celebri pezzi come “Charlie Big Potato” e “Because Of You”, con la cantante che tira fuori le sue qualità di show-woman, col supporto dei soliti Cass ed Ace, nonchè del buon Mark Richardson alla batteria. Una macchina che pur messa da parte per anni, pare funzionare alla grande, passando tra canzoni come “100 Ways To Be A Good Girl”, “Weak”, “Brazen”, o ancora “Cheap Honesty”, che si sono susseguite nella carriera di successi della rock band d'oltremanica.
Il finale è affidato tra gli applausi dei fans alla hit “Secretly”, che ci lascia nell'impressione di aver assistito tutto sommato a una gran buona prova della formazione made in UK. Ed incomincia quindi la lunga (e prevedibilissima) attesa per i Guns'N'Roses, o meglio, Axl Rose, e un sacco di altra gente che nulla ha a che fare con la tanto celebre formazione che spopolò sulla scena mondiale a cavallo tra gli anni '80 e '90.
Sorprendentemente ci vuole “solo” poco meno di un'ora in più del previsto perchè il tanto discusso e chiaccherato cantante metta piede sul palco, quando gli altri componenti della band erano ormai già bell'e pronti (il che porta ovviamente a qualche piccolo taglio nella setlist).
Baffi un pò alla Lemmy e qualche chilo in più, il singer si presenta in tenuta country sulle prime note di “Chinese Democracy”, titletrack del criticato ultimo disco, mentre sul maxischermo di sfondo scorrono animazioni e scritte in caratteri cinesi.
S'accende ancora di più il pubblico quando arriva però la successiva “Welcome To The Jungle”, ed Axl inizia a saltellare qua e là sul palco, così come il due Bumblefoot/DJ Ashba con le loro chitarre, proseguendo con “It's So Easy”, che si chiude con le fiammate di sfondo.
Dopo solo cinque brani però arriva già il momento del primo solo: è Richard Fortus che intrattiene i fans con la sua chitarra e introduce alla cover di McCartney “Live And Let Die”. Sono fin troppe e quasi fastidiose le varie interruzioni, passano infatti due canzoni, e dopo “Rocket Queen” è il turno di Dizzy Reed per far mostra delle sue abilità al pianoforte.
Applausi e pubblico incantato ancora tra “Street Of Dreams” e specialmente “You Could Be Mine”, ma subito dopo ecco un altro solo, questa volta di DJ Ashba, “addobbato” per l'occasione con cappello e abiti di jeans a stelle e strisce.
Quando vediamo che Axl già inizia a sudare più del dovuto mostrando una forma ben lontana dai tempi che furono, siamo ad uno dei momenti più intensi della serata, con l'atmosfera che si viene a creare partendo da “Sweet Child O' Mine”, ed un lungo solo di piano di Axl, introdotto dalla Pinkfloyidiana “Another Brick In The Wall”, per chiudere questo particolare momento con “November Rain”. Una sequenza direi parecchio azzeccata, che incanta gli oltre 17.000 spettatori presenti.
Si rompe poi un pò la magia quando Bumblefoot con la sua chitarra a doppio manico si presta all'ennesimo solo sulle note della Pantera Rosa, ma subito si rientra nel clima giusto quando giunge l'ora di “Knockin' On Heaven's Door” di Bob Dylan, e la seguente “Nightrain”, entrambe accolte con un boato del pubblico.
Siamo già ben oltre i tempi previsti, e dispiace senza dubbio il taglio di canzoni come “Don't Cry” e “My Michelle”... Invece nell'encore troviamo le nuove “Madagascar” e “Better”, anche se almeno la chiusura vera e propria è data a “Paradise City”.
Insomma, in conclusione pur non avendo grandissime aspettative, ed ammettendo che in ogni caso fa sempre il suo effetto vedere Axl esibirsi sui brani che lo hanno reso così famoso, non è stato proprio un concerto così esaltante... La forma non è certo più quella di 20 anni fa (o neanche 15), ed i soliti ritardi hanno portato al taglio di canzoni che avrei davvero apprezzato dal vivo, piuttosto che chiudere con questi pezzi dell'ultimo disco.
Qualcuno la penserà come me, qualcun'altro no, ma diciamo che in fin dei conti la band avrebbe potuto davvero fare di meglio, e magari una volta per cambiare presentarsi con puntualità. Nel frattempo pur essendo quasi estate è calato il gelo (+4°C al 5 di Giugno), e la folla si affretta quindi a lasciare la zona per tornare a casa o riempire i locali del centro.


Setlist Guns'N'Roses:
01) Chinese Democracy
02) Welcome To The Jungle
03) It's So Easy
04) Mr. Brownstone
05) Sorry
06) Richard Fortus Guitar Solo
07) Live And Let Die (Paul McCartney cover)
08) This I Love
09) Rocket Queen
10) Dizzy Reed Piano Solo
11) Street Of Dreams
12) You Could Be Mine
13) DJ Ashba Guitar Solo
14) Sweet Child O' Mine
15) Another Brick In The Wall (Instrumental)
16) Axl Rose Piano Solo (Goodbye Yellow Brick Road/Someone Saved My Life Tonight)
17) November Rain
18) Bumblefoot Guitar Solo (Pink Panther theme)
19) Knockin' On Heaven's Door (Bob Dylan cover)
20) Nightrain
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21) Madagascar
22) Better
23) Paradise City


Foto:
Guns'n'Roses


Skunk Anansie


Danko Jones


Report a cura di Marco Manzi

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