Per la prima volta quest'anno Holymetal si presenta all'appuntamento con uno dei maggiori festival Metal finlandesi, che come al solito si svolge al parco Sud di Tampere: il Sauna Open Air. Quest'anno l'evento presenta oltre ai vari KISS, Danzig, Anvil, Audrey Horne, ecc... diverse band finlandesi di medio-alto profilo, che ci permettono di conoscere meglio la scena locale. Purtroppo all'ultimo momento vengono a mancare i tanto annunciati RATT, che devono rinunciare al loro intero come-back europeo a causa di problemi fisici del cantante Stephen Piercy, così in tutta fretta viene chiamato un gruppo di casa e fatta qualche modifica al running order del Venerdì.
Ma prima di tutto partiamo dal Giovedì, che è anche il momento in cui l'affluenza di pubblico al SOA sarà massima, dato che segna il ritorno dell'armata KISS in tutto il suo splendore davanti ai fans di tutte le età che riempiono l'area festival.
Eccoci dunque a Tampere, tempo di sistemarsi mezz'ora che già bisogna affrettarsi verso l'entrata dato che l'orario segnala l'inizio dei concerti solo 15 minuti dopo l'apertura dei cancelli. Non male la location, qualche buona zona d'ombra e clima piuttosto ventilato, in quella che è l'unica giornata di bel tempo e clima (quasi) estivo dell'intero weekend.
Passando rapidamente tra gli stand, tra cui spicca quello dei Metal-Burger tra cui il mitico “Dimmu Burger”, o anche il più particolare “Satyribacon”, è già ora di presentarsi di fronte al palco principale per l'arrivo dei The 69 Eyes. La band invece si fa attendere qualche momento in più, anche perchè all'interno del festival non c'è ancora quasi nessuno, e quindi lo show ha inizio alle 16.30, con un quarto d'ora di ritardo che fa slittare l'intera giornata.
La formazione di Helsinki con il suo gothic rock raccoglie l'attenzione dei primi arrivati, seppur ancora in pochi data la lunghissima fila che ancora attende all'ingresso. Niente di così eccezionale tutto sommato lo show, che si chiude con “Dead Girls Are Easy”, hit dell'ultimo “Back In Blood”, di cui è anche stato da poco rilasciato il video.
Nel frattempo qualcosa di ben più interessante si sta preparando sul secondo palco, che tra l'altro è in una posizione un pò strana, considerata la particolare forma stretta ed allungata dell'area festival. E' fin quasi di più il pubblico che viene ad assistere alla prova degli Insomnium, band decisamente molto valida che finalmente sta salendo alla ribalta internazionale con l'ultimo e tanto acclamato “Across The Dark”.
Mentre si iniziano a vedere sempre più persone d'ogni età con il classico face-painting in stile KISS, tocca dunque al gruppo di Joensuu dare quanto di meglio possono on stage. E ancora una volta l'esibizione risulta ben più che convincente per i quattro deathsters, che spaziano soprattutto sull'ultimo disco, tra cui ricordiamo le ottime “Where The Last Wave Broke” e “Weighed Down With Sorrow”. Applausi per loro, pienamente meritati direi, anche se qui sono un pò di parte essendo già fan della band.
Si ritorna quindi in fretta al main stage per i californiani Steel Panther ed il loro decisamente parodico Glam Metal, con i vari membri della band che si pettinano l'un l'altro prima di iniziare. Ed era davvero da un pò che non sentivo un uso così gratuito della parola “vagina” su un palco, durante un pò tutta la durata del concerto, tra altri commenti e “buffonate” divertenti di questo eccentrico gruppo. Insomma, gli spettatori aumentano, e sotto questo straordinariamente caldo sole, birra in mano, si diverte, così come fanno i musicisti on stage. Un'ora di glam esagerato è forse un pò troppo però per il sottoscritto, che ne approfitta per farsi uno spuntino prima di avviarsi verso il gran finale. Lo show si chiude comunque con “Paradise City” dei Guns, omaggio probabilmente al concerto tenuto meno di una settimana prima da Axl ad Helsinki.
Tocca ora invece all'ultima band della giornata sul second stage: i norvegesi Audrey Horne.
L'hard rock band tra le cui file milita il chitarrista degli Enslaved Arve “Ice Dale” Isdal ed il bassista (live) dei Trinacria, è uno dei gruppi più in forma della giornata, imbastendo uno show davvero accattivante davanti ad una buona folla che segue tra gli incitamenti sotto il sole ancora caldo.
Molti i brani offerti dal terzo disco autointitolato, uscito pochi mesi fa, tra cui “Charon”, “Circus”, “Pitch Black Morning”, ma non mancano pezzi più datati come “Threshold”, “Dead” ed ovviamente “Confessions And Alcohol”, a completare il quadro.
Nel mezzo un Toschie in gran forma ed un Ice Dale che mostra tutta la sua bravura, ad impreziosire una prova davvero di buon livello, anche a giudicare dall'entusiasmo dei fans.
Ma il momento più atteso giustamente è quello dell'arrivo dei KISS. Davanti a quasi 20.000 persone, mentre Eric Singer si posiziona alla batteria, ecco scendere da una piattaforma meccanica che cala dall'alto il trio Stanley/Simmons/Thayer, e tra gli applausi lo show ha inizio con “Modern Day Delilah”, estratto dal nuovo “Sonic Boom”.
E con i tanti genitori che si caricano i figli sulle spalle per vedere il concerto, ecco che arriva la classica “Cold Gin”, per far decollare subito l'esibizione. Ma è da dopo “Say Yeah” che con “Deuce” lo show comincia ad entrare davvero nel vivo. Chiaro che tutto quanto avviene sopra (e sotto) il palco è programmato nei minimi particolari, dagli effetti scenici alle fiamme, alle solite linguacce di Gene e le pose di Paul, mentre Tommy scalda ancora di più l'ambiente, pur storpiando un pò il nome del posto che in inglese da Tampere diventa “Tempere”.
Vedere i KISS dal vivo è comunque una sensazione unica a suo modo, e l'esibizione non solo diverte ma riporta indietro a superclassici della storia del Rock, tra “100,000 Years”, “Black Diamond” e “Detroit Rock City”, che conclude la prima parte del concerto.
Intanto fa comunque un certo effetto vedere ancora tutta questa luce quando sono le nove di sera passate ed il sole ancora splende sugli spettatori, tra chi si accalca di fronte al palco e chi riempie l'area bevitori.
Finale assolutamente esplosivo, a partire da “Beth” e “Lick It Up”, con il nostro Gene Simmons che inizia a perdere sangue finto dalla bocca dopo aver fatto finta di mordersi la lingua, e catturando l'attenzione di tutti col suo basso a forma d'ascia. “Shout It Loud” precede invece la famosissima e trascinante “I Was Made For Lovin' You”, quando poi l'immancabile “Rock And Roll All Nite” chiude definitivamente la serata. Non un super-concerto ma sempre qualcosa di imperdibile, soprattutto se non avete mai visto all'opera la formazione americana. L'armata KISS comincia quindi ad abbandonare l'area, mentre si alzano i fuochi d'artificio ai lati del palco, pur non avendo certo lo stesso effetto quando non è ancora neanche il tramonto.
E le migliaia di spettatori se ne vanno quindi chi all'aftershow (che vede guarda caso una cover band dei KISS), chi a riempire i tanti pub e i parchi del centro. Molti torneranno a casa, per gli altri l'appuntamento è per domani pomeriggio. Protagonisti assoluti della serata ovviamente i KISS, ma Audrey Horne ed Insomnium non hanno certo sfigurato, tutt'altro.
Foto:
Audrey Horne
Steel Panther
Insomnium
The 69 Eyes
Report a cura di Marco Manzi
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