Sta forse un po' stretto il Dante's Highlight ai tedeschi Primal Fear, che ritornano in Finlandia a distanza di qualche anno a promuovere la loro ultima fatica targata 2009. L'intera serata è stata anticipata all'ultimo momento di un'ora, a causa dei tempi ristretti degli headliner (basta vedere con che velocità viene smontato il palco appena finito il concerto), e così quando alle 20.30 sale sul palco la nuova stella del rock estone Marya Roxx, ci sono solo un pugno di persone, ma anche un gruppetto di fans d'eccezione che seguono in prima fila incitando la band di continuo: sono le groupies che arrivano addirittura dalla Svizzera!
La cantante dalla chioma rossonera dimostra di avere una certa grinta, e a quanto pare, avendo appena siglato un nuovo accordo per la release del suo debutto “Payback Time”, si prepara a cercare il successo.
C'è da dire che la band ha la sua qualità, troviamo infatti Paul Crook (ex-Anthrax) alla chitarra ed il bassista Scott Metaxas (ex-Nuclear Assault) ad accompagnare la voce della cantante di origine baltica che ora risiede negli States. Nonostante questo il tutto risulta un sound piuttosto base tra hard rock & heavy metal che serve comunque il suo scopo di scaldare la serata, almeno per i primi arrivati. In particolare i fans personali della cantante si scatenano soprattutto sulla cover di “Long Live Rock & Roll”, che chiude lo show con energia tra gli applausi dei supporter.
Mentre il locale inizia a popolarsi sempre di più, fino a quando diventerà quasi pieno (almeno il piano inferiore), ecco quindi Zach Stevens coi suoi Circle II Circle. La band statunitense ha appena rilasciato il nuovo “Consequence Of Power”, su cui si concentra metà setlist, a partire dalla titletrack che apre questo show.
Il pubblico sembra comunque gradire, anche se a mio avviso il nuovo disco non è certo un grande esempio di bravura. Tuttavia non è cosa da tutti i giorni trovarsi davanti alla band dell'ex-Savatage, e questo i fans lo sanno bene. Mentre il cantante si diletta a fare le boccacce al pubblico, si prosegue quindi tra brani come “Revelations”, la nuova “Anathema”, o ancora “Taunting Cobras”. E mentre lo show prosegue, ecco qualcosa che non accade tutti i giorni: andando al bagno si sente dai tubi dell'aria condizionata Ralf Scheepers provare nel backstage!
Ma non rimane comunque granchè dello show dei C2C, nonostante la buona conclusione con l'applaudita “Edge Of Thorns”. Motivo? La prova dei Primal Fear, che stanno per spazzare via tutto quel che è venuto prima!
Devo dire che gli show della formazione tedesca sono sempre coinvolgenti, ed all'interno di questo piccolo, stipato locale, senza transenne, il contatto diretto col pubblico aiuta senza dubbio a dare questa impressione (lo stesso singer si complimenterà più volte coi fans, ma immagino sia più una cosa di routine..).
La band si fa attendere qualche minuto, il che fa pensare che forse dopotutto non avevano tutta questa fretta, acclamati a gran voce dagli spettatori nelle prime file. “Sign Of Fear” apre quindi il sipario sullo show dei cinque, che con un frontman a quanto pare bello carico e pimpante si trovano già di fronte a seri episodi di headbanging con “Killbound” e la seguente “Rollercoaster”.
L'esibizione è davvero buona, così come i suoni in generale, il che invoglia anche il sottoscritto a lanciarsi nella mischia. “Nuclear Fire” accende ancora di più l'atmosfera al Dante's, e tra le legnate di Randy Black alla batteria c'è spazio per mettersi in mostra anche per le due chitarre ed il buon vecchio Mat Sinner, mentre a metà show arriva il solo del talentuoso drummer.
“Fighting The Darkness”, accompagnate dai cori del pubblico, ci introduce invece verso il finale, e dopo l'ottima “Final Embrace”, il momento solenne per il metallaro medio arriva con l'anthem “Metal Is Forever”. Inutile dire che si è fatta di una voce un coro per questa canzone che è ormai immancabile nel repertorio live della band teutonica, e con buone ragioni!
Questo brano trascinante chiude quindi lo show prima dell'encore, davvero d'eccezione: “Angel In Black” viene dedicata al da poco scomparso Steve Lee dei Gotthard, con un breve momento di silenzio. A seguire di nuovo ci si scatena con la super-classica “Running In The Dust”, ma non è ancora finita, perchè il pelato e muscolosissimo cantante ha in serbo un'altra sorpresa, si tratta di “Metal Gods” dei Judas!
E si può dire che senza ombra di dubbio la prova dei Primal Fear è stata un successo, poteva e avrebbe dovuto però essere magari in una location più adatta alla formazione tedesca, che sicuramente avrebbe potuto attirare ancora più pubblico. Bè, peccato per chi non ce l'ha fatta, e meglio per i presenti, che si sono potuti godere una gran serata di Metal, e non è mai cosa da poco!
Setlist Marya Roxx:
01) Payback Time
02) Oh Yeah
03) Nothing Going On
04) Time To Run
05) -Moment-
06) Boneyard
07) 21
08) Loverboy
09) Rebel
10) Long Live Rock & Roll (Rainbow cover)
Setlist Circle II Circle:
01) Consequence Of Power
02) Symptoms Of Fate
03) Take Back Yesterday
04) Out Of Nowhere
05) Revelations
06) Soul Breaker
07) Anathema
08) Episodes Of Mania
09) So Many Reasons
10) Taunting Cobras
11) Edge Of Thorns
Setlist Primal Fear:
01) Sign Of Fear
02) Chainbreaker
03) Killbound
04) Rollercoaster
05) Seven Seals
06) Nuclear Fire
07) Six Times Dead
08) Randy Black Drum Solo
09) Blood On Your Hands
10) Fighting The Darkness
11) Riding The Eagle
12) Final Embrace
13) Metal Is Forever
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14) Angel In Black
15) Running In The Dust
16) Metal Gods (Judas Priest cover)
Foto:
Primal Fear
Circle II Circle
Marya Roxx
Report a cura di Marco Manzi
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