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Blind Guardian - 10/13/2010 - Alcatraz - Milano

Dopo una lunga attesa durata quasi quattro anni tornano in Italia i Blind Guardian seguiti dagli Enforcer e dagli Steelwing. La data è ovviamente sold out e fuori dall’Alcatraz di Milano si accalcano metallari arrivati da ogni dove già molte ore prima dell’apertura dei cancelli.
Dopo 12 anni di concerti nei quali ho visto i Blind almeno una quindicina di volte questo è finalmente il primo show che non aprono con “War of Wrath”, che seppur sia un intro fantastico, ha ormai fatto il suo tempo. L’inizio di tutto questa volta è affidato alla canzone simbolo del loro ultimo album, “Sacred Worlds”. Il pubblico non aspettava altro, fantastici, i Blind sono riusciti ancora a trasformare una canzone estremamente sinfoniche in un pezzo estremamente diretto e coinvolgendo, Hansi non ha bisogno di cantare, ci pensa il pubblico.
“Welcome to the show and Welcome to…”
“…DYING!!!!!!!” completa il pubblico, e “Welcome to Dying” sia, io personalmente ho ha perso il controllo e la capacità critica di valutare la mia band preferita, canto a squarciagola e faccio head bagging fino quasi a cadere per terra “Born in a Mournig Hall” precede “Nighfall” e tutto l’Alcatraz salta insieme durante “Fly”.
I Blind sono degli mostri da palcoscenico, concentrano tutto nella musica e non lasciano tempo al pubblico per respirare per accorgersi quanto sta volando veloce il tempo.
Un’altra prova della grandiosità di questa band è che le prime cinque canzoni vengono tutte da cinque album diversi e alla fine verrà suonata almeno una canzone per ogni disco (salvo A Night at the Opera). “Time Stand Sill” precede “Another Holy War” e a grande sorpresa arriva anche “Majesty”, che in un’intervista sostenevano che non avrebbero più suonato live, evidentemente le richieste del pubblico li hanno costretti a reinserire il pezzo nella scaletta ufficiale. È impossibile cercare di descrivere il delirio delle prime file e il boato che riempie il locale al lancio di ogni nuova canzone sia le più veloci che con le ballate come “Past & Future Secret”. La prima parte del concerto viene chiusa dall’impressionante tripletta “lost in the Twilighthall”, “Tanelor” e l’immortale “immagination From The Other Side”.
Nessuno è però ancora contento, troppi sono i cavalli di battaglia che mancano all’appello e l’Alcatraz non smette per un secondo di acclamare Hansi e soci mentre sono dietro le quinte. L’Encore è affidata a quattro pezzi anche loro tutti di album differenti, “Whell of Time”, “The Bard’s Song”, l’incommensurabile “Valhalla” e l’immancabile “Mirror Mirror”. Dopo dodici’anni hanno trovato un nuovo intro ma non un’altra chiusura! Fantastici, domani devo prendere almeno mezza giornata di ferie, sono pieno di lividi!

Report a cura di Tommaso Bonetti

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