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Accept + Steelwing - 1/27/2011 - Magazzini Generali - Milano

I “nuovi” Accept ancora in italia, un lustro è trascorso dall’ultima apparizione della basilare Heavy Metal band di Solingen, quando nel 2005 suonarono (ancora con Udo!) in posizione non troppo “di favore” al Gods of Metal.
La curiosità era tanta in questo giovedì ai milanesi Magazzini Generali, l’audience era carico a mille, riscaldato ancor di più dalla buona prestazione degli STEELWING, new sensation proveniente dalla sempre più prolifica Svezia.
La mezz’ora abbondante a disposizione di Riley & Co. è filata via senza intoppi, a suon di sferzante H.M. di chiara matrice britannica, impreziosita dalle vocals del succitato giovane e promettente frontman.
“Headhunter”, “The Nightwatcher” o ancora “Roadkill (...Or Be Killed)” alcuni degli estratti dalla breve ma intensa setlist del quintetto scandinavo, autore solo di un full ed un mini ma, sicuramente appropriati per aprire agli headliner della serata, per una volta un gruppo spalla degno ed efficace, speriamo si mantenga questo “trend”!
Bando alle ciance, sono le 21, quindi, via all’intro, anticipatrice di “Teutonic Terror”, singolo dall’ultima prova in studio degli ACCEPT, che esalta subito il locale, gremito e festante!
Tutta l’attenzione è per Mark Tornillo che dirada subito ogni dubbio, confermandosi scelta azzeccatissima, sia per ugola che per presenza, impegnato nell’improbo compito di sostituire il Colonnello Dirkschneider al microfono degli Accept, ovvero ciò che di più incontaminato ci può ancora offrire l’Heavy Metal, anche nel 2011.
Dopo “Bucket Full Of Hate”, esplode il boato su “Starlight”, la prima tra le tante evergreen che il combo teutonico ci regalerà in questa splendida serata!
I vecchi leoni della band si presentano ancora in forma smagliante, Wolf Hoffmann e Peter Baltes sono impeccabili, coinvolti e scatenati, Herman Frank non perde un colpo, pur rimanendo un attimo in “ombra”, ma sfido chiunque a non esserlo con di fianco Wolf!
Dopo la ritmata “Love Child”, è il turno di “Breaker”, qui è il caso di dire che la killer track infligge la prima tra le letali mazzate made in Solingen, interpretata perfettamente anche da uno Schwarzmann corazzato, dettaglio non indifferente che per tutte le 21 (dico 21!) songs in scaletta, saprà percuoterci a dovere, variegato ma quadrato quando serve, tedeschissimo insomma!
A mio avviso, servono brani quali “London Leatherboys”, “Son Of A Bitch” e perchè no “Neon Nights” per capire al 100% l’Accept sound, infatti, anche stasera, durante l’esecuzione di tali CAPISALDI, si ha l’impressione che un cubo di marmo stia schiacciando i malcapitati fans, ammirati dalle splendide venature della pietra stessa, seconde solo ai “ghirigori classicheggianti” di Hoffmann, unico axeman dal gusto sopraffino!
Non un attimo di pausa comunque, “no bullshit” come si dice negli States (Nazione che da anni ha adottato i due leader degli Accept), questo manipolo di cinquantenni ha la carica del gruppo esordiente, tant’è che inanella una sequenza spaventosa di classici (oltre a quelli menzionati!), quali “Restless & Wild”, “Metal Heart”, “Princess Of The Dawn”, “Losers And Winners”, giusto per farvi (ri)venire l’acquolina in bocca...
Dicevo, uno dopo l’altro, gli splendidi gioielli della corona Accept brillano di luce propria, con un Tornillo che tiene alla grande il confronto con Udo, anche risultando un attimo più “pulito”, sfonda gli speakers e ci tieni in stato di esaltazione sino alla fine delle ostilità.
Troppe canzoni immortali da citare questa sera, la calda accoglienza del pubblico meneghino mi è testimone, i ragazzacci della Westfalia sembrano apprezzare, concedendosi anche “Burning”, brano assolutamente efficacissimo in sede live, prima di fare “la finta”, un falso saluto e, a breve, l’ultima stretta alle briglie per il rush finale.
Rientrati sulle assi del palco, si sente la non troppo gioiosa “filastrocca”, introduzione di “Fast As A Shark”, per chi scrive un dogma dal quale l’Heavy Metal non si deve MAI staccare, Tornillo, dal canto suo, ci stupisce ancora una volta, non sembrando affatto in affanno, nemmeno su questo episodio tirato e senza pietà, che scatena a sua volta scene di delirio collettivo!
E’ il turno della nuova mid tempo “Pandemic”, prima del vero commiato degli Accept, ovviamente con “Balls To The Wall”, inutile commentarla, cantata a squarciagola da noi tutti, abbracciando amici e conoscenti e, acclamando, a pieno merito, gli eroi della serata, gli Accept che, hanno saputo riproporsi sulle scene, squarciando quel velo di dubbio, dato dall’assenza di Udo, prima grazie ad un ottimo disco quale “Blood Of The Nations”, ed ora anche dimostrandoci che non servono tricks on stage, se non si hanno, come loro, canzoni inossidabili, precisione chirurgica e coglioni da vendere!
“Losers And Winners”, indovinate gli Accept da che parte stanno!!!

Accept setlist:

1 Teutonic Terror
2 Bucket Full Of Hate
3 Starlight
4 Love Child
5 Breaker
6 New World Comin’
7 London Leatherboys
8 Restless And Wild
9 Son Of A Bitch
10 Metal Heart
11 Neon Nights
12 Bulletproof
13 Losers And Winners
14 Aiming High
15 Princess Of The Dawn
16 Up To The Limit
17 No Shelter
18 Burning

19 Fast As A Shark
20 Pandemic
21 Balls To The wall


Report a cura di Alessio Aondio

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