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Wacken Open Air 2011 - Day 2 - 8/5/2011 - *** - Wacken (DE)

ENSIFERUM (12.00-13.00)


Al venerdì mattina i fans stremati dalle continue feste e dagli impegnativi concerti del giorno prima vengono investiti dalla potenza vichinga. Con le loro velocissime melodie gli Ensiferum risvegliano talmente bruscamente i fans che, sotto al palco fanno colazione con un pogo violentissimo body surfing, e wall of death. Gli ensiferum, sfoderano tutte le loro canzoni migliori alternando continuamente il vecchio e il nuovo proponendo pezzi come “From Afar” e “Twilight Tavern” subito seguite da “Battle Song” e “Tale of Revenge”. Un vero momento di esaltazione si ha quando viene proposta la meravigliosa “Victory Song” dove tutti provano a modo loro a cantare la strofa in finlandese. il concerto si chiude con la famosa e immancabile “Lai Lai Hei” che lascia i fans talmente contenti che continuano a cantarla anche mentre lasciano l’area finito il concerto.

MORBID ANGEL (14.30-15.30)


Un aereo con la scritta “I am morbid” appare sorvolando l’area concerti e subito escono i Morbid Angel che tirano fuori tutta la cattiveria e la blasfemia delle loro canzoni più malefiche. Con un repertorio preso quasi interamente dai loro primi quattro album riescono in pieno pomeriggio a creare l’inferno sul palco. Le cose però cambiano quando a metà concerto propongono una tripletta di canzoni dell’ultimo album ritenuto dai fans un po’ troppo diverso dal loro genere abituale e non apprezzano tanto che molta gente abbandona il concerto a metà perdendosi le ultime violentissime canzoni degli album più vecchi e infernali.
Play –list:
1.Immortal Rites
2.Fall From Grace
3.Rapture
4.Maze of Torment
5.Existo Vulgoré
6.Nevermore
7.I Am Morbid
8.Angel of Disease
9.Chapel of Ghouls
10.Where the Slime
11.God of Emptiness

Trivium




HEAVEN SHALL BURN




JUDAS PRIEST(20.45-23.00)


I Judas hanno deciso di concludere la loro avventura al Wacken. Palco migliore per salutare i Fan non poteva esserci, ed è sicuramente stato il concerto più atteso di tutto il festival. La moltitudine di fan accorsi per salutarli è stata impressionante, attorno alle 75 mila persone. Un’affluenza maggiore è stata registrata solo per il concerto dei Maiden. Le note di Rapid Fire hanno scaldato l’aria, e hanno mostrato ai fan dei Judas in forma smagliante. Segue poi Metal Gods, e non c’è uno, dico non c’è un solo Wackeniano che non la canti a squarcia gola. Essendo il tour d’addio dei Judas hanno rispolverato anche pezzi non esattamente conosciuti come Never Satisfied. Rob ha dato il meglio di sé e devo dire che non poteva concludere la sua carriera in modo migliore. La sua voce era in gran forma, e non ha fatto rimpiangere i tempi passati.Sono rimasta delusa dalla versione acustica di Breaking the Law, dato che speravo veramente di sentirla in verione originale, senza edulcorazioni. Il pubblico s’è emozionato tanto, specialmente quando sul classico Pain Killer Halford ci ha coinvolti, facendoci cantare. Dopo due rientri della Band dietro le quinte hanno regalato al pubblico altri cinque brani, tra cui Electric Eye e Living After Midnight. I Judas ci hanno salutato cantando come si vive dopo la mezzanotte, ben coscienti di aver regalato uno show che li farà vivere ben oltre la mezzanotte nei cuori dai fan.
1. Rapid Fire
2. Metal Gods
3. Heading Out to the Highway
4. Judas Rising
5. Starbreaker
6. Victim of Changes
7. Never Satisfied
8. Diamonds & Rust
9. Dawn of Creation
10. Prophecy
11. Night Crawler
12. Turbo Lover
13. Beyond the Realms of Death
14. The Sentinel
15. Blood Red Skies
16. The Green Manalishi (With the Two Pronged Crown)
17. Breaking the Law (Strumentale)
18. Painkiller
Encore ---
19. The Hellion
20. Electric Eye
21. Hell Bent for Leather
22. You’ve Got Another Thing Comin’
--- Encore ---
23. Living After Midnight

SIRENIA(21.10-21.40)


In tutta onestà cerco sempre di evitare i concerti che si tengono sotto al tendone del W.E.T stage, dato che in breve tempo la temperatura diventa africana, ma ho fatto un’eccezione per i Sirenia. Bel gruppo, con uno strano affiatamento( si nota molto che Morten è, oltre al leader del gruppo, il compositore di OGNI linea musicale). Lo show è stato un tripudio di luci colorate e effetti scenici in tema con le canzoni anche se devo ammettere, dopo un paio di canzoni l’attenzione scemava un po’. Hanno catturato il pubblico on Oscura Realidad, cantata in spagnolo. Bravissimi nel complesso, sono riusciti a rappresentare il gothic a Wacken.

Tsjuder (22.05-22.35)


Nella serata in cui tutte le attenzioni (o quasi) erano puntate a su quella che è stata l’ultima esibizione dei Judas Priest, sul wet stage si è abbattuta la furia cieca dei Tsjuder!Nella mezz’ora concessagli, il trio di Oslo ha messo a ferro e fuoco, con riff tiratissimi e un growl/screaming proveniente dalle regioni più profonde dell’inferno, quello che solo per dimensioni poteva sembrare un palco secondario. “Beyond the Grave(the Kings Reign )”, “Mouth of Madness” e “Ghoul” sono stati i pezzi scelti per questa breve ma intensissima esibizione che, nonostante la durata ha soddisfatto tutti gli amanti del metallo più oscuro e blasfemo che si sono riuniti sotto al tendone. Li aspettiamo presto anche in Italia!!!!!!

TRIPTYKON (23.15- 00.15)


Alle 23,15, quando ormai le tenebre avevano già fatto capolino su tutto il paesaggio di Wacken è toccato ai Triptykon rendere ancora più oscuro e cupo l’animo dei presenti con il loro black intrinso fino all’osso dal doom che aveva caratterizzato l’ultimo disco dei Celtic Frost.
La formazione elvetica, capitanata dal carismatico e redivivo Tom Gabirel Warrior, è stata una sorta di rimpiazzo dell’ultimo momento ( a causa della defezione dell’ultimissimo dei Cradle of Filth) ma nonostante ciò, vuoi l’atmosfera che la coppia di bracieri al centro del palco nell’oscurità della notte, vuoi le indiscusse doti tecniche dei nostri, lo show si è rivelato davvero molto interessante. Pezzi come “Procreation (of the Wicked)” o “Circle to the Tyrants” rivisti in chiave doom hanno riscosso numerosi consensi.
Anche in questa sua terza vita possiamo certo affermare come Tom G. Warrior abbia davvero fatto centro!!!
Set- list Triptykon:
1-Procreation(of the Wicked)
2-Goetia
3-Circle of the Tyrants
4-Babylon Fell
5-Synagoga Satanee
6-The Prolonging


Airbourne

BR> Subito dopo i Triptykon arriva finalmente la band che aspettavano tutti i rockers, gli australiani Airbourne salgono sul palco e fanno subito capire che la musica qui non rallenta mai (perché è ovvio che non si ferma, potevate al massimo pensare che a un certo punto rallentasse… ma non succede mai…). Lo show si apre violentemente con “Raise The Flag” e senza respiro suonano la velocissima “Born To Kill”, opener dell loro ultimo album No Guts no Glory. I fratelli Keeffe sono in grande forma, e a ogni nota qualcuno si fa alzare sulla folla: è il delirio. “Chewin’ The Fat” precede “Blackjack” durante la quale Joel si arrampica 20 metri sopra al palco per il suo classico assolo aereo, e poi solo rock. Tra le migliori canzoni dello show sicuramente “Cheap Wine & Cheaper Woman” e la chiusura con “No Way But The Hard Way” che fanno spendere le ultime energie anche a chi voleva tenerle per cantare con gli Apocalyptica.



APOCALYPTICA (02.00-03.00)


Il concerto è iniziato alle 2 di notte, e devo ammettere che l’ora tarda e la nebbia alta e densa che c’è solo a Wacken han contribuito a creare un’atmosfera irreale e perfetta.
Il concerto è durato solo un’ora, ma è stato veramente intenso. Eicca ha trascinato il pubblico, senza risparmiarsi. Oltre alle cover hanno suonato anche i brani dal loro ultimo album, accompagnati dalla voce di Gavin, ma la folla ha mostrato di apprezzare di più le cover, esplodendo in un’ovazione su Nothing else Matters. Da ricordare L’evoluzione acrobatica di Perttu per cambiare una corda al violoncello su Seek and Destroy senza perdere una nota. Il concerto degli Apocaliptyca è quasi un rito d’iniziazione: fan veramente capire che il metal può essere suonato con qualsiasi strumento e anche un serioso violoncello(peraltro pesantissimo) può emettere suoni ritmati e coinvolgenti, essere sollevato al di sopra della testa come fosse una chitarra elettrica! Mostruosamente bravi e tecnicamente preparati riescono a trascinare il pubblico, renderlo partecipe e arricchirlo al contempo


1. On the Rooftop With Quasimodo
2. 2010
3. Master of Puppets(Metallica cover)
4. Grace
5. Bring Them to Light
6. Last Hope
7. Nothing Else Matters(Metallica cover)
8. Inquisition Symphony(Sepultura cover)
9. Seek & Destroy(Metallica cover)
10. I Don’t Care
11. Hall of the Mountain King

Report a cura di Elena Liverani, Marco Bignami, Marco Lena, Marco Villa

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