Lo Steel Fest 2011, tenutosi all’Estragon di Bologna il 5 novembre, potrebbe tranquillamente essere rinominato “the old school Fest” considerando il nome e il blasone delle band che si sono avvicendate sul palco a partire dal primo pomeriggio!
Iniziamo col fare un plauso ai ragazzi di Bologna Rock City che sono stati in grado di organizzare il festival dell’acciaio in una location come l’Estragon che, probabilmente, oggi è una delle migliori sedi per questo tipo di eventi.
L’organizzazione è stata senza infamia e senza lode, forse, considerati gli orari dello show (dalle 15 fino a tarda notte), si potevano prevedere più posti a sedere.
Discorso a parte va fatto per i suoni, a giudicare dai commenti del pubblico delle prime file, pare che sotto il palco i suoni fossero impastati, al punto da non distinguere gli strumenti, personalmente dalla posizione in cui mi trovavo, metà sala in zona mixer, non ho avvertito tutti questi disagi. Si tratta pur sempre di un concerto ed è normale che in sede live la perfezione assoluta sia pressoché impossibile. Inoltre, diciamola tutta, quando si assiste a un festival di questo calibro, non mi sembra il caso di dover trovare “problemi” ad ogni costo.
Venendo alle band iniziamo col dire che, chi più chi meno, mi hanno fatto divertire e sono valse il prezzo del biglietto, tutti gli orari sono stati rispettati, almeno fino al momento degli Headliner: in scaletta lo show dei Virgin Steele era previsto per le 23.15 con chiusura alle 0.30, di fatto è iniziato alle 23.30 ed è finito intorno alla 1.15.
Purtroppo non ho assistito all’esibizione dei Battle Ram, e dei CRYSTAL VIPER poiché i tempi per l’intervista con David DeFeis sono stati più lunghi del previsto.
PEGAZUS (Aus) 16.45-17.25
Un’ottima sorpresa per il pubblico presente, la band offre una buona prestazione dal punto di vista musicale (un power metal “classico” che si lascia ascoltare), ma anche di presenza scenica. Abbiamo assistito ad uno show esaltante, con una partecipazione del pubblico calorosa, nonostante il locale non fosse ancora pieno.
TARCHON FIST (Ita) 17.35-18.15
E’ stata la seconda volta che li vedevo: non hanno fatto impazzire le folle ma se la sono cavata alla grande. L’attitudine è quella giusta, probabilmente saranno "la solita roba" che, però, dal vivo piace, hanno un tiro pazzesco, sanno divertirsi e far divertire.
PICTURE (Ola) 18.25-19.05
Circa quaranta minuti a disposizione della band olandese che svolge il proprio ruolo senza infamia né lode, ma con grande capacità di tenere il palco.
Devo ammettere che non conoscevo bene questa band, proverò a colmare questa lacuna in breve tempo.
SKANNERS (Ita) 19.15-20.00
Ho notato che molta gente ha approfittato dell’esibizione della band di Bolzano, per concedersi la “pausa cena”. Peccato perché ciò che ho sentito è stato di assoluto livello. Probabilmente una pausa più lunga fra una band e l’altra intorno alle 19, sarebbe stata opportuna.
ANGEL WITCH (Uk) 20.15-21.25
La loro prestazione si può definire esaltante, i nostri non si sono limitati ad una semplice apparizione di supporto agli headliner della serata, tutt’altro, hanno sfoggiato una prova maiuscola, dando il meglio di se stessi, interpretando alla perfezione canzoni di notevole fattura
Del resto stiamo parlando di una band storica del panorama NWOBHM, lo show, durato poco più di un’ora, è volato via, riuscendo a scaldare il pubblico in vista del gran finale!
PRAYING MANTIS (Uk) 21.40-22.55
3 ballate sono decisamente troppe! Tutta via l’esibizione della band non passa certo inosservata, la partecipazione del pubblico, ormai numeroso è molto calorosa, Fuori contesto? Forse... ma dannatamente bravi, gran classe.
VIRGIN STEELE (Usa) 23.10-00.30
Veni, Vidi, Vici ... stiamo ovviamente parlando dei leggendari Virgin Steele.
Non c’è frase che più di altre può sintetizzare quanto avvenuto, sono arrivati sul palco, hanno travolto tutto, e sono andati via da "vincitori"
Ottima come sempre la prestazione canora offerta da DeFeis, nonostante qualche problema d’audio, Pursino sontuoso ed emozionante con i suoi riffs ed assoli,
La band è sembrata in ottima forma, una macchina da guerra collaudata, "Una falange spartana che attacca e travolge tutto".
Avrebbero meritato molto più spazio, ma i tempi in un festival sono sempre ristretti, tuttavia i nostri sono riusciti a proporre una setlist di assoluto rispetto! che può aver fatto solo piacere ai vari “Defenders” assiepati in sala.
DeFeis è un personaggio unico! non ho mai visto un cantante in grado di fare tante cose contemporaneamente...settare il volume del microfono, aprirsi la giacca, sistemare il gilet, i capelli e urlare a più non posso..
Non solo Defeis ma tutta la band mi è sembrata davvero in forma e motivata!
Purtroppo, come detto, il tempo è stato tiranno e sono stati costretti a tagliare la scaletta, di conseguenza non hanno suonato Kingdom of the Fearless e Crown of Glory previste per l’encore. A parte questo, personalmente, avrei fatto di tutto per poter suonare almeno Emalaith, e soprattutto Invictus.
Comunque non importa, il concerto è stato molto positivo
Note a favore, l’uso delle tastiere pre-registrate veramente minimale (sole sulle parti dove David non poteva proprio fare tutte e due le cose assieme); il ritorno di Josh Block al basso, nonchè un Pursino in forma stratosferica e decisamente protagonista on stage
Il disco privilegiato durante la scaletta è stato Invictus, eccezionale poi la sorpresa "Dominion Day"
L’unico brano proposto dall’ultimo album è stato By the Hammer of Zeus, verso fine scaletta che personalmente ho apprezzato anche dal vivo, tuttavia, vista già la precedente esecuzione di Immortal I Stand (molto simile) avrei optato per una Pagan Heart o Orpheus Taboo se proprio qualche estratto da questo ci doveva essere.
Ma diciamola tutta: alla fine sono dettagli.
La cosa che ho apprezzato di più è stata proprio rivedere la band live in quanto tale,
Highight della serata non poteva che essere Veni, Vidi, Vici: un’opera musicale incommensurabile che, dal vivo, diventa qualcosa di indescrivibile.
Solo quei dieci minuti di pura estasi sonora, valgono tutta la stanchezza accumulata in un’intera giornata iniziata ben 10 ore prima!
L’epic Metal sono loro!
Setlist Virgin Steele
Dust From the Burning
Immortal I Stand (The Birth of Adam)
Black Mass Blues / The Wine of Violence
In Triumph or Tragedy / Return of the King
Noble Savage
Don’t Say Goodbye (Tonight)
Dominion Day
Victory Is Mine
Drum Solo / Guitar Solo
Vow of Honour / Defiance
A Symphony of Steele
From Chaos to Creation / Twilight of the Gods
Sumerian Intro
By the Hammer of Zeus (And the Wrecking Ball of Thor)
The Burning of Rome (Cry for Pompeii)
Encore:
Veni, Vidi, Vici
Report a cura di Fabio DeCarlo
Siamo alla ricerca di un nuovo addetto per la sezione DEMO, gli interessati possono contattare lo staff di Holy Metal, nel frattempo la sezione demo rimane temporaneamente chiusa.