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Finntroll + Naglfar + Amoral - 4/16/2005 - Anomalia Club - Prato

E' da un anno ormai che aspetto di vedere i Finntroll in Italia, dopo che il 29 aprile dello scorso anno era stata cancellata la data milanese perché in concomitanza con l'esibizione degli In Flames. Quest'anno il combo finnico si trattiene nella nostra penisola per ben due date, tutte e due al centro. Ciò ci costringe a pianificare una piacevole gita fuori porta in quel di Prato.
Quindi si parte alla volta della Toscana con gli immancabili Max e Leo di Metalinside per l'ennesima metallica avventura.
Dopo un viaggio, che causa incidente, ci ha fatto deviare dall'autostrata facendoci scoprire le bellezze paesaggistiche del tratto appenninico tra Bologna e Prato, raggiungigiamo la meta e ci sistemiamo in albergo.
Raggiungiamo in fine il locale, l'Anomalia Club, posto confortevole, dotato di una capiente sala e di due ambienti più piccoli. L'unica nota negativa va al palco, troppo basso e privo di transenne e per chi come il sottoscritto si trovava in prima fila non è stato molto facile rimanere in equilibrio e scattare contemporaneamente delle foto. Difatti per preservare l'integrità della macchina fotografica e dei legamenti crociati ho dovuto abbandonare la posizione e ripiegare nelle retrovie, dovendo mio malgrado rinunciare a fotografare i miei troll preferiti.
La serata viene aperta dai finnici Amoral, che offrono una breve performance. A mio avviso il combo si concentra troppo sul dover far per forza scena risultando troppo innaturale e spesso anche fuori luogo con mosse studiate a tavolino e non troppo ben riuscite. Tuttavia riesce in qualche modo a offrire uno spettacolo accettabile ovviamente incentrato tutto sul debut album "Wound Creations" uscito lo scorso anno per Spikefarm Records.
Successivamente viene il momento dei Naglfar, il five pice svedese sembra essere in ottima forma e non pare abbia risentito eccessivamente della defezione del vecchio singer Jens Rydén.
Sarà comunque la testa lucida del nuovo siger ma ogni tanto mi è parso come una sorta di Rob Halford del black metal e non mi sarei affatto stupito se ad un certo punto fosse scattata una cover di Painkiller, fortunatamente non è stato così. La band propone in modo magistrale (singer a parte) ottimi pezzi "Blades", "Horncrowened majesty", "The brimstone gates" ripresi da quel capolavoro che è "Diabolical". Non mancano anche brani ripescati dall'ultimo uscito "Sheol" e "Emerging from her weepings" dal debut album "Vittra".
A metà esibizione i Naglfar concedono anche "A swarms of plague", anteprima estratto dall'album di prossima uscita "Pariah".
Viene ora il momento degli headliner, il motivo principale per cui mi sono fatto tutta questa strada. E girandomi mi rendo conto che il concerto ha richiamato molta più gente di quanta me ne fossi aspettato. I Finntroll si dimostrano subito all'altezza della serata aprendo lo show con un'ottima "Trollhammaren". Gli enventori del folk metal per eccellenza non faticano ad infiammare gli animi dei presenti con il loro cocktail a base di humppa, la musica popolare finnica, ed Heavy metal. tanto è vero che già dalle prime note scatta un pogo che, come dicevo in apertura, mi costringe ad abbandonare la mia postazione a pochi centimetri dal gigantesco singer Tapio Wilska.
Mi stupisce e mi trova assolutamente spiazzato la mancanza del tastierista e mente del gruppo Henry Sorvali. Al suo posto il tastierista degli Imperanon. Il pubblico comunque non sembra badarci più di tanto preso ormai dai ritmi folkeggianti. Tanto più che la tastiera era lo strumento che si sentiva meno, cosa che non credo sarebbe accaduta in presenza del buon Trollhorn.
Ad ogni modo posso dire di aver assistito ad una buona performance e non essendo un tour per promuovere nuovi album, la band si concede di ripescare brani in modo equo da tutti e tre gli album ufficiali, tralasciando lo sperimentale "Visor Om Slutet".
Ottime le esibizioni di "Minattens Widunder" e "Rivfader" così come "Kitteldags" e "Jaktens Tid". Dall'ultimo lavoro "Nattfödd" ho particolarmente apprezzato l'esecuzione della title track. In conclusione posso dire che i simpatici troll hanno ripagato appieno la calata dal nord per assistere al loro concerto.

Clicca qui per vedere le foto.

Report a cura di Paolo Manzi

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