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Lordi - 4/19/2005 - Transilvania Live - Milano

E’ una serata piovosa quella dell’unica data italiana dell’”European Monstour”, e quando il sottoscritto si presenta davanti al Transilvania, poco prima dell’orario previsto per l’apertura, i pochi già arrivati sono accalcati davanti al portone aspettando di poter entrare. I cancelli vengono però aperti quasi un’ora più tardi, ed il concerto, che doveva iniziare alle 20, comincerà invece ben un’ora e mezza dopo, e senza lo “special guest” che avrebbe dovuto accompagnare gli headliner.
Le premesse non fanno certo pensare in positivo per la serata, ma finalmente, davanti a un pubblico di un cento-centocinquanta persone, i Lordi, hard rock band finlandese che sta meritatamente iniziando a farsi conoscere grazie all’eccentricità dei loro costumi (tanto che qualcuno li ha definiti come dei “Kiss” vestiti di Rob Zombie), fanno il loro ingresso sul palco. Quest’ultimo è preparato con due colonne con la scritta “Lordi” che poi si illuminerà di rosso, ed “addobbato” come un piccolo set da film horror, in tema così per accogliere i cinque con la giusta atmosfera.
L’impatto visivo è notevole, pur entro i limiti del locale, e quando entra il cantante con la sua ascia come asta per il microfono, intonando “Bring It On” il pubblico inizia finalmente a scaldarsi dopo tanta attesa. Oltre ai costumi molto vistosi e perfettamente curati va detto che il gruppo può vantare buoni effetti scenici e sonori, che ravvivano di tanto in tanto lo spettacolo. Ad esempio nella successiva “Blood Red Sandman” entra un vecchio incappucciato che porta una culla ed il bassista gli spacca una chitarra, preparata per l’occasione, sulla schiena, mentre il cantante entra indossando un berretto da notte. Successivamente sempre lui, in versione macellaio, schizza di sangue finto con una motosega le prime file, fingendo di tagliare la carne portata all’interno di un secchio. Bisogna poi tenere conto dei vari “aggiustamenti” del costume del frontman, come la versione futuristica e piena di luci colorate di “Biomechanic Man”.
Buona è anche la resa sonora (anche se non proprio impeccabile), il chitarrista e il bassista sanno il fatto loro e buono è anche il lavoro del drummer e della tastierista, unica donna del gruppo. Il cantante da parte sua mostra di sapersi muovere molto bene sul palco, catturando l’interesse del pubblico con canzoni come “Rock The Hell Outta You”, la più lenta “Children Of The Night”, “Pet The Destroyer” dopo la quale ancora il vecchietto va a sfamare il batterista con un pezzo di carne appeso a un bastone, la titletrack del primo disco “Get Heavy”, e “Devil Is A Loser”, uno dei loro maggiori successi, in cui come nel video al cantante si aprono le ali nere dietro la schiena.
Dopo quest’ultima canzone, la band si concede una piccola pausa abbandonando il palco, per poi rientrare eseguendo la già citata “Biomechanic Man” e chiudere con “Would You Love A Monsterman”, altra hit del quintetto, un concerto breve ma pienamente soddisfacente, sia per il pubblico presente che per il gruppo, anche se lo show è durato purtroppo meno di un’ora scarsa (difficile pretendere di più da una band che per ora ha prodotto solamente due album).
Considerando poi il fatto che non è certo facile suonare molto a lungo indossando quei costumi, è stato senz’altro un buon concerto, ottima pubblicità per l’apparizione all’Evolution Festival di quest’estate, annunciata proprio nel pomeriggio.

Clicca qui per vedere le foto.

Setlist:
1) Threatical Trailer
2) Bring It On
3) Rock The Hell Outta You
4) Blood Red Sandman
5) Children Of The Night
6) Wake The Snake
7) Pet The Destroyer
8) Get Heavy
9) My Heaven Is Your Hell
10) Forsaken Fashion Doll
11) Devil Is A Loser
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12) Biomechanic Man
13) Would You Love A Monsterman

Report a cura di Marco Manzi

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