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Agalloch + Velnias + (Echo) - 4/15/2012 - Carlito’s Way - Retorbido (PV)

Giretto domenicale in quel di Retorbido (Pv) per la seconda calata italica degli Agalloch. Sembra che in molti abbiano avuto la mia idea, visto che la band di Portland ha registrato il tutto esaurito al Carlito’s way, non che si parli del Forum di Assago sia chiaro, ma sicuramente di un risultato notevole visto il genere suonato dai nostri, che oltretutto hanno trovato un’accoglienza che sono sicuro ricorderanno con piacere.

Ad aprire la serata è toccato ai bresciani (Echo), freschi del debut “Devoid of illusion” che sta raccogliendo buone recensioni un po’ ovunque. I nostri sono autori di un doom metal dove si fondono diversi elementi, si passa da parti più eteree ad altre più pesanti tipicamente death senza tralasciare alcuni passaggi più modernisti, in un mix che risulta interessante anche in sede live.
Il concerto, durato poco più di mezz’ora, ha messo in mostra una band capace e di sicuro interesse come testimoniano gli applausi alla fine.

Dopo un breve cambio di palco è il turno degli americani Velnias, band che accompagna gli Agalloch in questo tour europeo. Devo dire di non aver troppo apprezzato la prova della band del Colorado, mi sono sembrati un mix non convincente di qualcosa degli Agalloch e soprattutto dei Wolves in the Throne Room. Il concerto per quel che mi riguarda è stato piuttosto monotono con poche parti interessanti, il suono poi era leggermente impastato, il che non ha aiutato di certo la band ad esprimersi al meglio, ma il problema di fondo è stata la monotonia nel cercare di creare un’atmosfera che però non riesce a tutte le band, tra queste i Velnias, almeno in questa serata. Di sicuro non un concerto brutto o una band scarsa, ma veramente niente di speciale a mio modesto parere.

Finalmente è il turno degli headliner della serata, attesissimi dal un Carlito’s way completamente pieno e che intona a gran voce la band di Portland, che si fa aspettare un attimo ma che quando da inizio alle danze dimostra tutta la sua bravura e classe.
Gli Agalloch nel loro piccolo sono una band che poco a poco (e meritatamente) si sta costruendo oramai da anni la sua fama, con dischi sempre di spessore il loro nome gira sempre di più attirando sia i fan dell’estremo che quelli abituati ad altre sonorità, grazie ad un sound che mischia in maniera personale diverse atmosfere che vanno dal black fino alla musica più tipicamente acustica, tanto per dare un’idea approssimativa della musica dei nostri, che dopo in verità è molto più ricca.
Il concerto è durato ben 2 ore dove i nostri hanno passato in rassegna tutti i loro album, a partire da canzoni come “Dead Winter Days” e “Hallways of Enchanted Ebony” dal debut “Pale Folklore”, passando per “In the Shadow of Our Pale Companion” tratta dallo splendido “The Mantle”, unica nota negativa della scaletta proprio la scelta di estrarre solo questa canzone da questo disco. La maggior parte degli estratti però è stata dalle ultime 2 fatiche in studio ovvero da “Ashes Against the Grain” e l’ultimo “Marrow of the Spirit”, cito “Into the Painted Grey”, “Falling Snow”, “The Watcher’s Monolith”, Ghosts of the Midwinter Fires”, “Limbs” e “Our Fortress is Burning... II: Bloodbirds”. Non è mancato però anche un estratto dall’ep “Of Stone, Wind and Pillor”, ovvero la titletrack e la cover dei Sol Invictus che ha chiuso in maniera degna il concerto, ovvero “Kneel to the Cross”.
Come dicevo sopra il concerto è durato intorno alle 2 ore, cosa non da tutti, i nostri si sono dimostrati in grande forma riuscendo con la loro musica a incantare e gasare il pubblico, che è risultato veramente entusiasta della prova dei 4 di Portland, infatti non sono mancati cori e applausi come è raro sentire a concerti del genere, anzi, dopo 2 ore di musica i nostri sono stati ancora chiamati a gran voce per un ipotetico bis, ma direi che di più non si poteva chiedere, insomma, non capita tutti i giorni un concerto così intenso e di qualità di questa durata.
Per chiudere: grande concerto. Gli Agalloch hanno lasciato il palco come dei veri trionfatori, come si poteva ben leggere sulla faccia soddisfatta dei molti presenti. Ora non ci resta che aspettare che tornino, visto che sicuramente questo pubblico lo ricorderanno per un bel po’!


Foto Agalloch:


Report a cura di Max

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