I Nightwisth ad al Forum di Assago, per l’Italia segna il traguardo finale di ogni band. All’act finnico mancava poco per arrivarci e con il 2012 Ë stato raggiunto il gradino pi˘ alto.
La serata si incentra su formazioni (tutte finlandesi) dove sono le donne ad essere in primo piano, si parte con le Eklipse, un amico le ha definite "Gli Apokalyptica in chiave femminile", a proposito, che fine hanno fatto gli Apokalyptica?
La definizione calza quasi a pennello se non fosse che almeno i quattro violoncellisti hanno esordito e sono divenuti famosi proponendo brani storici heavy metal. Non si grida al miracolo, sempre di cover si tratta, ma comunque l’idea di fondo era originale.
L’alterego femminile invece si pone su una chiave pi˘ "commerciale" proponendo tra gli altri Lady Gaga e Linkin Park, tra il pubblico c’Ë chi apprezza...
Si dimostrano una piacevole rivelazionei Battle Beast, pi˘ classicamente metal, pi˘ precisamente power, capitanati da questa simpatica Nitte Valo che sembra una versione femminile di UDO, data la sua voce al vetriolo ma allo stesso tempo possente.
Il resto della band si muove agilmente sul palco in modo particolare si distingue il bassista che divide la scena con la sua frontgirl.
I brani sono di ottima fattura, non c’Ë nulla da dire, potenti e ben strutturati, i titoli delle canzoni parlando da soli: "Justice and Metal", "Steel", "Enter the World of Metal", sembrano presi direttamente dalla discografia dei Manowar. Da tenere d’occhio per il futuro.
Infine si entra nel vivo dello show, arrivano i Nightwish Signori, e ovviamente Signora, della serata.
Mentre parte "Storytime" un telo nasconde l’intera struttura del palco, la scenografia verr‡ rivelata con la successiva "Wish I Had an Angel", un grande maxischermo posto alle spalle della band proietta immagini nonstop mentre le tastiere di Tuomas sono circondate da una struttura formata da canne di organo che perÚ ricordano marmitte d’auto alla Mad Max. Manca Tarja? forse ad alcuni nostalgici, Annette Olzon, con i suoi pregi e difetti l’ha ormai definitivamente rimpiazzata. Ricopre bene il suo ruolo anche se, continuerÚ a dirlo, sul palco si muove ancora con poca naturalezza. Come sempre grande la prova di Marco Hietala, non si muove lui, ma da personaggio carismatico qual’Ë sempre stato non necessita di nulla per farsi notare quanto basta.
Ottima la scelta della setlist, in soli 18 brani Ë stato proposto tutto quel che si doveva dai brani storici come "Nemo", proposta in chiave acustica, o la supercoverizzata "Over the Hills and Far Away".
Una band cosÏ carica e perfetta sotto ogni aspetto, dai suoni, all’esecuzione, all’intera scenografia, penso si sar‡ rammaricata nel vedere che quasi met‡ dei presenti ha stazionato immobile per tutto il concerto sulle seggioline delle gradinate. Questa resta un’incognita vista la predominanza di un pubblico molto giovane.
Il concerto si chiude con un trittico da urlo e almeno in questo il pubblico non si Ë certo risparmiato con "Finlandia", "Song of Myself" e "Last Ride of the Day".
SETLIST:
Storytime
Wish I Had an Angel
Amaranth
Scaretale
Slow, Love, Slow
I Want My Tears Back
Come Cover Me
The Crow, the Owl and the Dove
The Islander
Nemo
Last of the Wilds
Planet Hell
Ghost River
Dead to the World
Over the Hills and Far Away
Finlandia
Song of Myself
Last Ride of the Day
Report a cura di Paolo Manzi
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