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Metal Fest - Day 2 - 6/6/2012 - Alcatraz - Milano

Il secondo giorno sembra andare un pò meglio, già all’arrivo dei polacchi Vader pare ci sia un pubblico ben più folto.
Un bel death metal di vecchia forgia è quel che ci vuole per iniziare, anche se subito si cambia registro.
Gli In Extremo arrivano per la prima volta in Italia e portano con loro tutta la simpatia, la voglia di suonare e tutti gli strumenti in loro possesso.
All’inzio avevo temuto in una line up ridotta ma quasi immediatamente sono comparsi sul palco anche i due cornamusai ed il simpatico polistrumentista Dr. Pymonte.
Si sbizzarriscono dando il meglio, anche se chi li ha già potuti ammirare, nota la mancanza dello spettacolo pirotecnico che viene offerto in eventi più importanti.
Ottima, come sempre del resto, la presenza e la performance di Das letzte Einhorn, uno dei pochi frontman a questo mondo a cui il carisma esce da tutti i pori.
E così tutto l’Alcatraz, anche chi proprio la band non la conosceva, viene catturato dal Mittle Eurpean Rock dell’act teutonico ballando sulle note di classici come “Vollmond” o “Küss Mich" e sull’ultima spettacolare hit "Frei zu Sein". Al sottoscritto resta il rammarico di non aver sentito la mitica "Spielemannsfluch".
I Grand Magus innalzano alle loro spalle una gigantesta bandiera della Svezia recante nel mezzo il logo della band. Si fanno portatori di un massiccio heavy metal dalle influenze Doom con pesantissimi riff monolitici e ritmiche lunghe e ripetitive ma quasi sempre belle potenti.
Ottime perfermance su "Valhalla Rising" e "Hammer Of The North".
Si torna su un sound più canonico con i Powerwolf una band che ha costruito il suo sound su tematiche anticlericali, antireligiose sempre in modo ironico e divertente. Basta vedere i titoli di alcune loro songs come "Sanctified With Dynamite" e "Resurrection By Erection" per farsi un quadro della situazione.
Si presentano col il facepaint come le più "cattive" black metal band in circolazione, ma il loro show diventa più che altro un momento di festa dove tutti cantano, compreso il pubblico che apprezza divertito la performance dal singer Attila Dorn.
Resta solo una domanda, era proprio così necessario campionare il basso invece di prendere un sessionist per il tour?
Si passa poi al black death dei Behemoth, compatrioti dei Vader, luci soffuse e microfoni "modificati" aiutano a creare quell’aura oscura che circonda il singer/chitarrista Nergal sin dagli esordi della band.
Si destreggiano ben sul palco, anche se l’impressione che ho avuto è che sulle prime file ci fossero più persone interessate a mantenere le posizioni per le successive band.
Difatti quando arriva il momento degli W.A.S.P. si scatena il delirio, quest’anno la band i 30 anni di carriera ma vedendoli on stage, se non fosse per la pancetta di Blackie Lawless, non si direbbe proprio.
La setlist ricalca per filo i momenti più importanti della band per cui "On Your Kness", "L.O.V.E. Machine" "Babylon’s Burning", "Wild Child" e ovviamente non poteva mancare il gran finale con "I Wanna be Somebody".
La giornata viene chiusa da un’altro "Big 4", i Megadeth, i vincitori morali del Metal Fest saranno proprio loro avendo attirato il maggior numero di pubblico e avendo quindi restituito un pò di dignità ad un festival che non ha ricevuto il giusto consenso da parte di un, non finirò mai di ripeterlo, vergognoso pubblico nostrano.
Mr. Mustaine, come di consuetonon si vede quasi mai in volto, nascosto dalla sua folta rossa chioma sia quando canta che quando è impegnato sulla sua sei corde.
Molto serioso e poco interattivo si concentra al massimo per offrire lo show perfetto e dal punto di vista tecnico non c’è niente da dire, tanto di cappello signor Dave! Con il passare degli anni però un pò più di interazione col pubblico non avrebbe guastato.
Ci pensa Chris Broderick ad accollarsio almeno in parte tale compito ricoprendo di plettri le prime file del pubblico.
Qui invece troviamo una scaletta un pò anomala, sicuramente amputata ma nei festival si sa, il tempo è tiranno per cui accontentiamoci di assistere a ottime song come "Head Crusher", "Hangar 18", "public Enemy n.1" e l’encore con "Holy Wars".

Foto:

- Anthrax day1
- Blind Guardian day1
- Behemoth day2
- Megadeth day2
- W.A.S.P. day2
- Kreator day3
- Kyuss Lives day3

Report a cura di Paolo Manzi

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