Nella serata del 24 ottobre, presso l’Estragon di Bologna si è rinnovato l’appuntamento annuale con l’Heidenfest e il pubblico, intervenuto numeroso soprattutto durante le ultime esibizioni, ha assaporato le atmosfere evocate dal Folk Metal di Krampus, Trollfest, Varg, Korpiklaani e Wintersun. Il locale è piuttosto capiente, il palco sufficientemente grande e sopraelevato da consentire al pubblico una buona visione e acustica anche dalle file più lontane.
Ad aprire le danze sono stati i nostri Krampus che, al pari dei diavolacci del folklore alpino di cui portano il nome, in solo mezz’ora di scena hanno fatto scatenare il pubblico raggiungendo l’acme nell’ultima canzone dove, in seguito all’invito del cantante, ha avuto origine un pogo di tutto rispetto. Le loro sonorità folk frammiste ad elementi gotici non hanno deluso i fan della band e sono riusciti a incuriosire coloro che li han sentiti per la prima volta. Si è infatti potuto apprezzare un folk metal genuino e gradevole dove l’introduzione di violino e strumenti a fiato della tradizione agro pastorale si insinuano con discrezione nel brano arricchendolo senza necessariamente trasformarlo in qualcosa di lontano dall’heavy metal.
SetList:
Beast Within
Rebirth
Kronos’ Heritage
Redemption
The Bride
The Season of Revenge
Anche quest’anno i Trollfest sono presenti alla tappa bolognese dell’Heidenfest e il pubblico, memore delle risate dello scorso anno, li accoglie con calore. In onore del nuovo album “Brumlebassen” (Calabrone), i norvegesi salgono sul palco con un travestimento che, più che un calabrone, ricorda tante apette trasandate… Lo show ha inizio con un tripudio di antenne oscillanti che stridono un po’ con le sonorità decise e il vocione della barbuta ape regina. Proseguendo i Trollfest allietano i fan con alcuni pezzi più "datati" e il pubblico reagisce con notevole entusiasmo, complice lo spirito goliardico della band che permane per tutta l’esibizione e diventa contagioso portando sul palco tutti gli artisti dell’Heidenfest per il gran finale.
SetList:
Intro
Den Apne Sjo
Brumlebassen
Brakebein
Illsint
Trinkentroll
Karve
Der Jegermeister
Rundt Bålet
Helvetes Hunden Garm
Il tempo di montare l’inquietante immagine di un lupo dalle zanne snudate nella scenografia, ed entrano in scena i Varg.
Il loro è un metal da battaglia, sonorità violente e veloci ma purtroppo prive dell’atmosfera epica che dovrebbe accompagnarsi all’auspicato bagno di sangue. L’unico momento che ha destato il mio interesse è stato l’intervento di Jonne Jarvela durante "A Thousand Eyes" che, col suo canto sciamanico, ha infuso un po’ di magia silvestre a uno spettacolo che col folk metal c’entrava davvero poco.
SetList:
Intro
Guten Tag
Schwertzeit
Angriff
Horizont
Jagd
Wir Sind Die Wölfe
Blutaar
Was Nicht Darf
A Thousand Eyes
(Con Jonne Järvelä)
Rotkäppchen
Il locale è sempre più affollato ed è giunto, finalmente, il turno dei Korpiklaani. Jonne Jarvela, causa un recente infortunio, non può suonare la chitarra ma si è prodigato, fin dall’inizio del festival, ad allietare il pubblico intervenendo con inni e danze e, ora che tocca alla sua Band, non ha certo voglia di risparmiarsi, unico limite il palco che, a scenografia montata sembra stretto.
I Korpiklaani dedicano molto spazio ai brani del nuovo album "Manala", (che il pubblico sembra conoscere bene, visto che non trova pace fino a quando non sente le note di Rauta nella sala) ma non trascurano vecchi cavalli di battaglia come Journey Man e Metsaimes. Il violinista, ha l’ingrata sorte di essere entrato nella band dopo Hittavainen e l’ultima canzone, "Pellonpekko", rappresenta per lui l’occasione di mostrare quanto vale; l’esecuzione è degna del predecessore e il pubblico non riesce a restare fermo travolto dall’impulso di danzare.
SetList:
Tuonelan tuvilla
Journey Man
Ruumiinmultaa
Juodaan viinaa
(Hector cover)
Metsämies
Kipumylly
Ievan polkka
Metsälle
Rauta
Pellonpekko
La serata si conclude con l’esibizione dei Wintersun, la band finlandese di Jari Maneeppa a pochi giorni dall’uscita del nuovo album "Time 1". (In Italia l’uscita dell’album è prevista per il 31 ottobre)
L’attesa è presto premiata: già dalle prime note si resta catturati dalla magia del nord, in un crescendo di melodie suggestive ed evocatrici di paesaggi ghiacciati e pieni d’insidie.
Le sonorità della band sono pulite ed eleganti, conferendo una pretenziosità barocca anche ai pezzi più veloci. Lo scream si alterna al cantato melodico e ai cori in perfetta armonia, ogni canzone è da considerarsi una pietra rara, di quelle che, ogni volta che le si guarda, si coglie una diversa sfaccettatura.
La scaletta ha dato uguale importanza ai pezzi nuovi e a quelli del precedente album accontentando i fan che, alla fine dello show, hanno potuto scatenarsi con Beyond The Dark Sun e Starchild.
SetList:
When Time Fades Away
Sons of Winter and Stars
Battle Against Time
Land of Snow and Sorrow
Time
Death and the Healing
Beyond the Dark Sun
Starchild
Report a cura di Fabio DeCarlo
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