Eccomi questa sera alla seconda edizione delle metal Hammer night all'Indian's Saloon di Bresso dove si esibiranno quattro gothic metal band nazionali.
Si apre con lo show degli Altherea e subito si denotano gravi problemi di audio che caratterizzeranno praticamente tutto il corso della serata.
Ad essere sincero la breve performance del combo esclusi i problemi acustici non convince molto, il gruppo appare quasi svogliato e la cantante in più di un occasione mostra un forte nervosismo, e qualche limite nell'uso della voce.
La successiva band,
gli Anima Naive, partono invece più convinti, con due cantanti, uomo e donna, decisamente più a loro agio sul palco. La loro proposta è forse la più bizzarra ed altalenante della serata, partono bene, ma si dimostrano in più occasioni troppo prolissi. Tutto sommato offrono uno spettacolo convincente mostrando sicurezza e riscotendo numerosi consensi tra il pubblico.
Il bello però deve ancora cominciare, finalmente dopo poche settimane mi ritrovo ad assistere ad un'esibizione live dei Soul Takers, la prima volta non conoscevo assolutamente ne la band ne la sua proposta, che tuttavia mi aveva in qualche modo affascinato.
Ora, fresco del ricordo di quel concerto e dopo aver ascoltato il debut album "Tides" sono in possesso degli elementi che mi servono per potermi fare un giudizio obbiettivo del gruppo.
Il combo apre con Crossing che però per i suddetti problemi di suoni per le prime battute verdanno il cantante Dino sgolarsi a microfono spento barcamenandosi sul palco cercando invano di far capire al tecnico di alzare il volume. Sarà il pubblico che staziona sotto al mixer a girarsi gridando di alzare il volume.
Per contro Jari, il violinista, potrà vantare per tutto il concerto un volume esagerato del suo strumento. Nonostante questi inconvenienti lo spettacolo scorre via che è un piacere tanto che alla fine rimarrò male per le poche tracce in scaletta, ma d'altronde gli headliner sono altri. Ad ogni modo la band ha dato prova di sé dimostrando di essere professionale nel proporre un personalissimo gothic metal, anche se credo che la definizione sia parecchio limitativa. Ottimo il lavoro delle sorelle Badalini, Francesca alla chitarra e Federica alla tastiera, quest'ultima anch'essa vittima di problemi tecnici che la vedevano con un suono a volumi molto bassi.
Purtroppo la conformazione del palco dell'Indian's Saloon ha penalizzato in un angolo semi nascosto Mauro il batterista ed il bassista Andrea che comunque hanno fatto sentire la propria presenza.
Giunto a questo punto della serata posso ritenermi già soddisfatto anche se mi resta da vedere ancora gli attesi headliner i Macbeth. Freschi anch'essi di un nuovo album e potendo vantare suoni leggermente migliori rispetto agli altri gruppi aprono le danze con una buona "Lifelong Hope" estratta appunto dal nuovo platter "Malae Artes". L'ottima prova vocale del singer Andreas viene un pò offuscata dalla bellezza della singer Morena, almeno per quanto riguarda noi maschietti. Ad ogni modo tutte le canzoni sono state eseguite molto bene e vanno certamente citate "Good Mourning" ed "Henceforth". Il risultato è stato ottimo ed ha lasciato tutti soddisfatti, compreso il sottoscritto che solitamente abituato a sonorità più classiche.
Promosse tutte e quattro le band dunque, non resta che bocciare il tecnico del suono.
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Report a cura di Paolo Manzi
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