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Meshuggah + Decapitated + CB Murdoc - 12/5/2012 - Alcatraz - Milano

Questa invernale serata meneghina ci offre uno show all’insegna del tecnicismo e della violenza sonori, ottimamente supportati da due band del calibro di Meshuggah e Decapitated.
Per motivi di traffico mi perdo l’esibizione degli svedesi Cb Murdoc, autori di un interessante death moderno con influenze prog e alternative;fortunatamente riesco a godermi lo show dei Decapitated, preparatissimo act polacco che per poco più di mezz’ora bombarda l’Alcatraz con il suo death metal tecnico e, nonostante il genere, anche abbastanza originale;canzoni come "Homo Sum" e "Day 69"sono ottimi esempi della preparazione tecnica dei musicisti della band,la quale in questi ultimi anni sta egregiamente raccogliendo i frutti della propria fatica.
Attorno le 21,con un Alcatraz ormai gremito di fans(stasera il palco B va evidentemente stretto ai Meshuggah) le luci si spengono e parte l’intro di "Obsidian",sulla quale i musicisti fanno il loro ingresso in scena,scaraventando sull’audience tutta la violenza sonora di "Demiurge" tratta dall’ultimo,ottimo "Koloss". Il pubblico si lascia andare ad un headbanging sfrenato,il quale non trova riposo nemmeno durante le successive "Pravus" e "Combustion", entrambe estratte da "Obzen". Si sa,i Meshuggah non hanno nell’interazione col pubblico una delle loro qualità,ma la facilità e la pulizia sonora con cui i musicisti propongono le loro intricatissime trame strumentali dal vivo sono impressionanti;svetta su tutti il batterista Tomas Haake,vero motore della band e "mostro" ritmico come pochi se ne trovano in circolazione.Il primo brano proveniente da quel capolavoro che fu "Nothing" è la stupenda "Glints Collide",accolta con un boato dal pubblico.
Nonostante il gruppo sia veramente freddo e coinvolga pochissimo l’audience, quest’ultimo sembra apprezzare ogni brano proposto dai nostri,i quali spaziano tra tutta la loro più che ventennale discografia(escludendo solamente il primo "Contradictions Collapse"),con songs come "New Millennium Cyanide Christ",tratta da "Chaosphere" e "In Death-Is Life", "In Death-Is Death" estratte da "Catch Thirtythree". Non mancano ovviamente classici come "Bleed" e i due bis "Future Breed Machine" e la lunga,ma geniale "Dancers To A Discordant System", che chiudono uno show freddo,ma tecnicamente impeccabile.
I Meshuggah, visto il successo riscosso a Milano,hanno già piazzato un’altra data al New Age prevista per il prossimo 30 aprile,per chi si fosse perso l’esibizione di stasera o per chi,semplicemente,non può fare a meno di questi cinque geniali svedesi.
Alla prossima!!!

Report a cura di Martino Brambilla Pisoni

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