Consueto appuntamento primaverile con il mini festival An evening in black, giunto quest’anno alla sua quarta edizione. Questo evento che negli anni scorsi, aveva ospitato solo band ticinesi o della vicina Italia, quest’anno, ha assunto una vena di internazionalità grazie alla presenza degli olandesi God dethroned.
Un paio d’ore prima dell’inizio del concerto, attorno al metrò (un capannone adibito a sala concerti nei pressi dello Stadio Cornaredo di Lugano, n.d.a) non si aggirava tanta gente. E purtroppo neanche dopo l’inizio del festival, la gente non era moltissima. Allo spettacolo avranno assistito non più di 150 / 200 persone, un vero peccato dato l’alto livello delle esibizioni fornite dalle quattro band che hanno animato la serata.
Il concerto che sulla carta avrebbe dovuto incominciare alle 21.00 è iniziato con circa 30 minuti di ritardo, ma ciò non ha impedito ai gruppi di suonare le loro scalette per intero.
Verso le 21.30, sono saliti sul palco gli italiani Summoner www.summonersite.net che propongono un particolarissimo e davvero notevole miscuglio di death, punk e gothic. La sopracitata band dispone di due voci (maschile e femminile), ma purtroppo la voce del singer, come la tastiera, erano poco udibili (a tratti la tastiera era pressoché inesistente) ma questo problema graverà anche sulle band che seguiranno i Summoner. Al contrario, la bellissima voce della ragazza era bene udibile. Ma purtroppo, questi piccoli problemi tecnici, non saranno gli unici a perdurare tutta la serata: il problema maggiore a mio avviso è la tipica freddezza del pubblico che contraddistingue (purtroppo) gran parte dei concerti che si svolgono in terra ticinese. Infatti, a parte pochi elementi in prima fila, che fanno tifo e cantano le canzoni, tutte le altre persone, sono ben restìe all’idea di divertirsi e stanno li a guardare i musicisti come se venissero da Marte. Una ragazza non abituata a frequentare i concerti, è venuta a chiedermi se questa situazione fosse normale. Io le ho risposto di no, è solo che bisognerebbe insegnare ai ticinesi ad apprezzare il lavoro di musicisti che per fare divertire la gente, si fa un mazzo così. Purtroppo questo clima gelido si è protratto per tutta la serata, solo per scaldarsi di un poco durante il concerto dei God Dethroned.
Il secondo gruppo a suonare questa sera, sono i nostrani Amphitrium, che con il loro potentissimo metal estremo di non meglio precisata provenienza, hanno letteralmente spaccato tutto. Ma a mio avviso, il loro show è parso abbastanza noioso forse perché il genere da loro proposto è abbastanza complesso, e per apprezzarlo al meglio bisognerebbe conoscere almeno un po’ il repertorio del gruppo. Gruppo che purtroppo non mi era mai stato dato di sentire prima di sta sera. Comunque la tecnica dei cinque ragazzi luganesi è molto buona e il cantante (e organizzatore del mini festival) è di una simpatia folgorante. Pure la sua estensione vocale (naturalmente growl) è molto notevole. Questo gruppo potrebbe raggiungere discreti risultati.
Dopo gli Amphitrium, è il turno dei torinesi Adversam, black metal band che ad Emperor e Darkthrone, deve sicuramente molto. I cinque italiani, sono entrati in scena col volto coperto dal classico face painting, tanto caro alle band black. Ma in Ticino una cosa del genere non è tanto comune e di conseguenza il pubblico, è diventato ancora più restio alla collaborazione che coi due gruppi precedenti. E anche la band comunque, non ha fatto i salti mortali per coinvolgere i presenti, anzi l’unico punto negativo del loro sohw, sono state le lunghe pause fra un brano e l’altro. Per il resto gli Adversam sono stati perfetti. Hanno riversato sul povero pubblico il loro black ultra veloce e intervallato da parti melodiche a tastiera. L’ultimo brano, Lucifer, i nostri amici lo hanno dedicato al neo eletto Papa benedetto 16. Il solito umorismo made in black metal, ormai che ci possiamo fare?
La cosa strana è che il sound dal vivo di questo gruppo è risultato essere molto più pesante ed estremo rispetto a quello su disco. Sembravano quasi un altro gruppo. Ma a parte questo, ottimo concerto.
Dopo questo gruppo che nel Metrò ha sicuramente portato il clima che si respirava in norvegia qualche anno fa, è il turno degli head liner God dethroned.
Gli olandesi hanno dato il meglio di loro anche se il pubblico era sparuto e poco propenso a partecipare (anche se come detto in precedenza, nei confronti degli olandesi, il clima si è sgelato un attimino). Il gruppo ha proposto uno show devastante basato sui pezzi del ultimo disco (comunque sempre in perfetto stile God dethroned cioè ultra veloci e spaccaossa) alternati ad alcuni tratti da album più datati. Durante Sigma enigma, hanno anche invitato il cantante dei Summoner ad unirsi a loro sul palco. Peccato che anche loro hanoo dovuto subire qualche problema tecnico che ha penalizzato soprattutto la voce che a tratti si udiva a stento. Ma fa niente, i God dethroned hanno fatto un grandissimo show, che sicuramente valeva la pena di vedere, anche per la simpatia dei singoli componenti la band che durante tutta la serata si sono aggirati nel locale a parlare e a bere coi fan.
Questo mini festival è proprio molto bello e sicuramente ha tutte le carte in regola per diventare qualcosa di più di un festival di livello regionale. E il merito di ciò va sicuramente tutto agli organizzatori, che sono veramente in gamba.
Report a cura di Elisa Mattei
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