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Primordial + Moonsorrow + Taake + guests - 3/1/2013 - Z7 - Pratteln (CH)

Come rinunciare ad una piacevole gita in terra elvetica, quando ti trovi un concerto che ha come headliner Primordial, seguiti da Moonsorrow, con aggregati Taake e Helheim che sono in giro per l’Europa in tour? Risposta non si può, quindi siamo partiti con un bel sorriso stampato in direzione dell’ottimo Z7 in quel di Pratteln, per una serata che non ha assolutamente deluso le aspettative, anzi, diciamo chiaramente che ci ha veramente gasato! Ma passiamo alla protagonista, ovvero la musica:

ORKAN: Appena entrato nel locale vengo colto un po’ alla sprovvista, mi trovo infatti sul palco i norvegesi Orkan che non sapevo essere in tour con i Taake e che personalmente non avevo mai sentito. Devo dire che una volta finito il concerto non è che abbia avuto questo grosso rimorso di non conoscerli, visto che si sono resi artefici di un breve concerto carino ma niente più, il loro stile è un chiaro mix di thrash, black e heavy suonato bene ma che non intacca come dovrebbe. Insomma concertino discreto ma niente di più.

HELHEIM: Si comincia a fare veramente sul serio con gli Helheim, storico combo norvegese dedito ad un viking black metal di qualità, che come l’ultima volta vede i nostri in giro per l’Europa con i loro amici Taake, in una canzone infatti è comparso incappucciato Hoest in veste di secondo cantante a fare da guest. La prova dei nostri è stata convincente sotto tutti i punti di vista, anche se a gusto personale la band mi piace fino a un certo punto, i suoni ottimi così come l’esecuzione delle varie “Maðr” o “Warlot”, i nostri vichinghi oramai hanno la loro esperienza in sede live. Peccato solo per la scelta di eseguire in chiusuta la stra-inflazionata cover di “Ace of spades” dei Motorhead, che per quanto ben fatta ha rotto le palle, era meglio magari fare una canzone del loro repertorio in più!

TAAKE: E’ il turno dei Taake, ovvero di uno dei migliori gruppi norvegesi black metal in circolazione, anche se i soliti blackettoni “true” e un po’ ottusi magari avrebbero qualcosa da ridire su questa mia affermazione. La band di Bergen guidata dal buon Hoest, che da bravo nazionalista si presenta sempre con la sua bella bandiera della Norvegia sul palco, non è più difficile come un tempo da vedere in azione, anzi, è facile che passi anche in Italia per più date nel giro di un anno (la sera prima della data in questione erano a Torino).
Avendoli visti più volte devo dire che con gli anni e l’esperienza i nostri sono migliorati molto dal vivo, anche se hanno perso un po’ del loro lato selvaggio a vantaggio della pulizia esecutiva.
I norvegesi sono stati protagonisti di un ottimo show, che come il solito è ruotato intorno alla figura del leader Hoest, che si è reso anche autore, con la salita sul palco di un componente degli Helheim, di un bacio (spero finto) tra “norvegesi”. A parte questo pessimo spettacolo niente da dire sull’esecuzione live dei pezzi, soprattutto presi dall’ultimo “Noregs vaapen” con le varie “Fra vadested til vaandesmed” o “Nordbundet”, il finale invece ha lasciato spazio al passato con le mitiche “Hordaland Doedskvad Part I”, “Over Bjoergvin Graater Himmerik IV” e “Nattestid Ser Porten Vid, Part I ” che hanno messo la parola fine ad un ottimo concerto targato Taake!

MOONSORROW: Ed è il momento dei finnici Moonsorrow, protagonisti giusto l’estate scorsa di un bellissimo concerto come headliner al nostrano Fosch fest.
Quello che mi è sempre piaciuto di questa band finlandese, è che a differenza di molti loro colleghi, non sono mai caduti in quel calderone che io chiamo “musica da festa paesana” (poi de gustibus… sia chiaro), rimanendo sempre saldi ai dettami dei grandi Bathory, ma il tutto suonato con un loro stile personale e con grande personalità, che giustamente ha reso i Moonsorrow un nome cardine del movimento viking , folk o metteteci voi tutti i nomignoli che volete per definirlo eheh…
Ma passiamo al concerto della serata, ancora una grande prova da parte dei nostri, che nonostante la lunghezza dei loro brani riescono a restare coinvolgenti e a catturare l’attenzione di tutti i presenti, che giustamente hanno tributato il giusto plauso ai nostri. I bravi in scaletta sono stati: “Raunioilla”, “Huuto”, “Köyliönjärven Jäällä”, “Pimeä” e per finire la lunga e splendida “Kuolleiden Maa”.
Insomma ancora l’ennesima prova che i Moonsorrow sono una grande band, e non solo in studio.

PRIMORDIAL: Ecco finalmente il momento più atteso, non è così facile vedere i Primordial in veste di headliner, soprattutto per noi italiani, quindi l’occasione era troppo ghiotta per poterci rinunciare! Sarà che considero la band irlandese una delle migliori in assoluto attualmente in attività, ma quando si vedono concerti come questi si ringrazia il cielo di ascoltare questa fantastica musica!
Non starò a dilungarmi troppo sullo stile personale, epico e drammatico che solo i Primordial hanno, o sul loro cantante Nemtheanga, assolutamente uno dei migliori frontman che abbia avuto modo di vedere in azione, e lo dico dopo aver visto moltissimi concerti e aver visto più volte proprio i Primordial, ma di cantanti così ce ne sono pochi, anche come presenza scenica e carisma, insomma, uno spettacolo nello spettacolo.
Prima della scaletta però un episodio divertente da cronaca rosa, tra il pubblico scoppi a una, chiamiamola, mini rissa tra una ragazza e un ragazzo, il buon Nemtheanga pensa bene di scendere tra il pubblico per sedare gli animi e da buon cavaliere una volta tornato sul palco minaccia senza troppi giri di parole in ragazzo in questione, per poi sentirsi urlare dalla signorina coinvolta che era il suo moroso, a questo punto il buon Nemtheanga dice giustamente di dimenticare il suo intervento e le sue minacce al povero fanciullo che era pure innocente ehehe…
Ma basta cronaca rosa e torniamo alla scaletta, che ricordi io sono stata fatte “Dark Horse on the Wind (Liam Weldon)” , “No Grave Deep Enough”, “Children of the Harvest”, “Lain With the Wolf”, “Bloodied Yet Unbowed”, “As Rome Burns”, “Traitors Gate”, “The Mouth of Judas”, “Gods to the Godless”, “The Coffin Ships”, “Heathen Tribes” e per chiudere la grandiosa “Empire Falls”, anche se il pubblico ha provato a chiamare più volte i nostri per altra musica, ma purtroppo il tempo era scaduto. Poco da dire, concerto veramente monumentale, i Primordial sono una delle migliori band in circolazione, a chi non piacciono posso solo dire, peggio per voi… Grandiosi!!!!

Si chiude così il nostro concerto in Svizzera, una serata che è stata veramente bella, speriamo in altri concerti di questo livello che sono un vero spettacolo, grazie anche ad un locale all’altezza, lo Z7, dove non ero mai stato, che conferma tutte le voci positive che avevo avuto modo di sentire in questi anni!

Report a cura di Max Garlaschelli

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