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Wacken Open Air 2012 - pt. III - 8/4/2012 - *** - Wacken (DE)

12:00 - 12:45 DELAIN
Anche se hanno suonato in pieno pomeriggio hanno fatto uno dei migliori concerti di Wacken a cui abbia assistito questíanno! Charlotte Wessel ha cantato in modo veramente stupendo e ha ripagato tutti i fans della pioggia presa per assistere al concerto. Mother Machine Ë iniziata a met‡ di un diluvio.
Fortunatamente la musica ha fatto andare via la pioggia, e gi‡ su Virtue and Vice non pioveva pi˘. Líhead bang qui síË sprecato. Peccato che su Milk and Honey abbia ricominciato a piovere. Get the Devil out of Me, introdotta in modo toccante dalla cantante avrebbe risvegliato un morto tanto Ë stata eseguita bene. Sul Finale di The Gathering poi sono piovuto dal cielo una marea di coriandoli rosso sangue che hanno completato líatmosfera.
1. Mother Machine
2. Go Away
3. Virtue and Vice
4. Sleepwalkers Dream
5. Milk and Honey
6. Get the Devil Out of Me
7. The Gathering (con coriandoli rossi)
8. Electricity
9. Sever
10. Control the Storm
11. Pristine

13:00 - 13:45 GAMMA RAY
True metal stage
Avere di fronte i Gammaray Ë sempre una sfida interiore. Essere insindacabile giudice di una delle band fondamentali del power metal, afflitta, comíË ovvio dopo tanti anni di carriera, da scivoloni nella banalit‡ dovuti alla stanchezza e dai problemi vocali del non pi˘ giovane frontman, oppure sciogliersi nel brodo di giuggiole adolescenziale ritornando a pensare di quanto bene alla Nazione avrebbe potuto fare un figura come Kai Hansen insignita del titolo di faraone? Match notevole, ma questa volta ñ grazie proprio alla band - vinta dalla visione ultr‡. Un Kai cosÏ in forma, in effetti, non si vedeva da lungo tempo. Tonico, abbronzato, con una voce scintillante. La band di Amburgo non ha saputo sfruttare meglio il momento, snocciolando poche (ma ottime) perle dalla loro lunga storia con qualche puntata nel territorio Helloween. Sugli scudi Rebellion in Dreamland e la conclusiva Send me a Sign, anche se il ragazzino che Ë (ancora) in me non ha potuto non eccitarsi di fronte ad un medley con ìI want outî sparata a 200 km/h. Che vuoi fare, noi anziani, ci si commuove con poco.

14:00 - 14:45 PARADISE LOST
Party Stage
I Paradise lost si presentano per la prima volta sullo stage del pi˘ grosso festival metal al mondo proponendo un excursus della loro carriera senza tralasciare la promozione del nuovo Tragic Idol dal quale propongono, oltre la title track, altre 2 canzoni. I suoni sono buoni e ben calibrati, Nick Ë in forma e si permette anche qualche battuta sui Napalm Death che stanno suonando in contemporanea sul main stage. Buona performance che lascia contento il pubblico prersente anche se non numerosissimo.

17:30 - 18:30 TESTAMENT
True metal stage

Si puotrebbe concludere questa recensione con una sola parola: granitici. Cos’altro aggungere alla prestazione di questa band che da anni solca i palchi di tutto il mondo proponedno il loro trash tecnico e potente, gli anni passano ma la potenza rimane. Dai classici immortali come Into the Pit ai nuovi estratti di Dark Roots of Earth la band non sbaglia un colpo e il pubblico in delirio reagisce alla grande, Chuck Ë strepitoso, suoni ottimi e classe immensa, cosa chiedere di pi˘... magari ancora qualche minuto.

18:20 - 18:55 AMARANTHE
Head bangers stage
Hanno suonate nel head bangers stage(che questíanno per la prima volta era sotto un ENORME tendone da circo) in un uggioso e freddo pomeriggio. Mezzíora tiratissima di concerto, con tanto di pausa di 5 minuti sul finale. Dopo il solito accorato appello del presentatore lí head bangers stage di Ë affollato a dismisura, tanto che sono dovuta uscire e guardare lo spettacolo dal megaschermo. Líacustica sotto il tendone NON Ë il massimo: in alcuni punti si sente benissimo, in altri non si capisce nulla. Bella scaletta.. anche se si sono rivelati al di sotto delle mie aspettative basate sullíalbum. Ecco di seguito la Setlist:
1. Leave Everything Behind
2. Serendipity
3. My Transition
4. Automatic
5. Amaranthine
6. It’s All About Me (Rain)
7. Call Out My Name
8. Hunger

18.45 - 19.45 Cradle of Filth
Black stage
Il sole Ë ancora alto quando sul palco salgono i Cradle. Dani lascia molti a bocca aperta sfoderando a inizio concerto acuti da farti sanguinare le orecchie e selezionando una scaletta meravigliosa con tutti i cavalli di battaglia di ogni album. Ma forse sforza troppo la voce a inizio concerto o forse la vecchiaia comincia a farsi sentire e a met‡ dellíesibizione la voce cede. A parte questo la band Ë veramente in forma e anche se qualche dubbio sorge sul batterista si sente la bravura degli altri artisti che adesso accompagnano Dani spiccando soprattutto la tastierista che con una voce incantevole e ammaliatrice ci regala la bellissima ìninphetamineî.

20:00 - 21:15 AMON AMARTH
True metal stage

Grande attesa nella fanghiglia di Wacken per lo spettacolo degli Amon Amarth. Forse troppa. La band svedese, infatti, avrebbe dovuto suonare da headliner. Peccato che questa scelta non sia andata gi˘ agli Scorpions, i quali hanno preteso un cambio di scaletta per poter essere annoverati come Act principale della serata. Se non fosse per una corsa in mezzo al fango per raggiungere líarea concerti, poco male. Il cielo cupo sovrasta il palco con nembi imponenti, mentre si dispiega la scenografia díeccezione. Nota assolutamente di merito per la scena: prima Ë il gigante Surtr in un mare di fuoco a troneggiare, mentre sulla travolgente ìPursuit of the vikingsî la scena si tramuta in una linea di battaglia, dove le casse diventano un muro di scudi e la scena viene occupata da una impressionante carica di cavalleria. Niente di meglio per suonare la carica con i pezzi dal tiro guerriero degli svedesi. Probabilmente Johann Egg e soci hanno raggiunto la loro scaletta tipo, permettendosi di giostrare i pezzi senza cali di tensione. Menzione particolare per ìCry of the Black Birdîs e una strepitosa ìAsatorî. Un poí meno atmosferici i sorrisini e le battutine del barbuto singer: líironia fredda e sprezzante dei vichinghi appariva pi˘ un effetto collaterale dellíeccesso díalcool su un adolescente. Johan, canta, va l‡, che Ë meglio.

23:45 - 00:45 DIO DISCIPLES
Wet stage
Posti esattamente durante l’esibizione dei Machine Head mi accingo sotto il tendone spinto dalla curiosit‡ di vedere all’opera questo progetto e curioso di sentire la prova di Tim dietro il microfono, la scaletta spazia in tutto il repertorio di Dio sia solista che dei Sabbath e Rainbow, la performance dei musicisti Ë impeccabile, le voci di Toby e Tim ottime come sempre ma... c’Ë un ma... manca qualche cosa, manca l’inconfondibile timbro della voce di Ronny e questo fa decisamente male, rimane della performance un grande tributo ad una leggenda della musica.

00.45 - 01.45 Watain
Party stage

il palco si accende con le fiamme dell’inferno per l’ultimo gruppo ufficiale del wacken. un altare dedicato a satana con centinaia di candele e delle croci girate in fiamme. Una immane potenza, sia scenica che del suono, travolge le numerose persone. Tante le elaboratissime canzoni dell’ultimo album ma anche quelle che oramai sono diventate i grandi classici dei Watain come "Sworn to the Dark". La perla finale Ë la meravigliosa ìThe Somberlainî magistralmente suonata in memoria di Jon nodtveidt il cantante dei dissection.
02:00 - 03:00 EDGUY (SURPRISE ACT)
True Metal Stage Sono il gruppo "sorpresa" di questo Wacken anche se la loro presenza era gi‡ scontata. Il tempo a disposizione degli Edguy Ë gia molto ridotto e Tobia chiacchiera senza sosta tra una canzone e líaltra, coinvolge continuamente il pubblico facendogli fare innumerevoli coretti perdendo cosÏ minuti preziosi in cui potrebbero fare altre canzoni. Come tutti gli anni, Tobia, non riesce a mettersi in testa che nel concerto metal pi˘ grande del mondo bisognerebbe parlare in inglese e non solo in tedesco, una buona fetta di pubblico viene cosÏ esclusa dalle sue battute e dai suoi lunghissimi aneddoti che fanno oramai parte dello spettacolo.

21:30 - 23:00 SCORPIONS
Black Stage
Sinceramente non so come abbiano deciso gli head liner questíanno: Volbeat e Scorpions sul palco principale, sacrificando i Dimmu Borgir con líOrchestra allo slot precedente. Se la Scelta dei Volbeat non la condivido e non la capirÚ mai, da qui agli anni a venire(probabilmente piazzati lÏ per le vendite) quella degli Scorpions si puÚ capire pensando alla loro carriera. 30anni dignitosi non sono cosa da tutti. Questo concerto Ë stato bello, secondo me non troppo sopra le righe: sinceramente mi aspettavo di pi˘. Sul palco si sono avvicendate varie ragazze pi˘ o meno nude, e pi˘ o meno intente a sbaciucchiarsi tra di loro. Scaletta di tutto rispetto, peccato che su Raised on Rock sia comparso nel cielo ìMordorî(a Wacken i temporali si chiamano cosÏ: si alzano dallíorizzonte neri come la morte e tu sai che potrebbero spazzarti via la tenda in due sole agili folate di vento,se solo gli andasse) che ha costretto i pi˘ coraggiosi(met‡ Ë corsa alle tende) a ripararsi come meglio poteva. Un temporale veramente assurdo: nonostante due impermeabili( e stivaloni e sacchi del pattume sopra i jeans, sembravo un essere a met‡ strada tra un palombaro e una pattumiera)mi sono inzuppata come un pulcino. La furia Ë durata poco, e su Tease me Please era diventato un normale acquazzone. Su Big City Nights hanno fatto la finta uscita dal palco, e sono ricomparsi poco dopo accompagnati da tre enormi statue díacciaio che li raffiguravano. Le tre modelle, vestite da primitive hanno imbracciato delle seghe elettriche e hanno iniziato a sfregiare le statue causando un quantitativo inusitato di scintille. Pecca mortale del gruppo: Non hanno fatto Wind of Changes. Non la fanno mai dal vivo, per loro Ë normale non farla, ma io non li perdonerÚ mai per questo.
1. Sting in the Tail
2. Make It Real
3. Is There Anybody There?
4. The Zoo
5. Coast to Coast
6. Loving You Sunday Morning
7. Rhythm of Love
8. Raised on Rock
9. Tease Me Please Me
10. Hit Between the Eyes
11. Dynamite
12. Kottak Attack
13. Blackout
14. Six String Sting
15. Big City Nights
Con statue giganti:
16. Coming Home
17. Still Loving You
18. Rock You Like a Hurricane

23:15 - 00:30 MACHINE HEAD

True metal stage


00:45 - 01:45 MINISTRY
Black stage


Report a cura di Elena Liverani, Marco Lena, Marco Bignami, Tommaso Bonetti e Andrea Micheletti

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