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Bang Your Head 2013 - 7/11/2013 - Halle - Balingen (DE)

Giunto alla sua 18esima edizione il Bang Your Head offre quest’anno un avvincente programma metallico,fortemente indirizzato verso l’heavy più tradizionale e old school(una costante per questo festival)
Sito come da tradizione nella ridente cittadina di Balingen,il BYH 2013 ci offre un bill di tutto rispetto, affiancando a mostri sacri come Accept,Saxon e Iced Earth alcuni importanti newcomers di cui sentiremo parlare molto in futuro.

Giovedì 11 Luglio (warm-up show indoor) Come di consueto, prima della due giorni open air ufficiale del festival, è possibile assistere al warm-up show all’interno dell’accogliente Messehalle...e che show!!!
Giungiamo verso le 21 giusto in tempo per assistere al finale di show degli storici Tokyo Blade,band come sempre capace di catalizzare su di sé l’attenzione in sede live,complice una proposta heavy molto accattivante ed un singer, il teutonico Nicolaj Ruhnow,davvero ottimo on stage.
Si prosegue ora con uno show che farà storia e che rimarrà per sempre nel cuore dei presenti:i Vicious Rumors si apprestano a celebrare i 25 anni dall’uscita di "Digital Dictator" presentandosi on stage con Keven Albert,giovanissimo figlio della leggenda Carl Albert,che troppo presto ci ha lasciati.
In circa 75 minuti a disposizione i nostri ripropongono i maggiori classici che hanno reso questi "ragazzi"californiani una della maggiori cult band di sempre;il buon Keven si destreggia ottimamente tra pietre miliari dell’US metal come "The Crest","Digital Dictator" e l’inno "Soldiers Of The Night".
C’è ancora tempo per un duetto con Brian Allen con il singolo "I Am The Night" tratto dall’ultimo "Electric Punishment"prima di lasciare tra gli applausi spazio agli immortali headliner:gli svedesi Candlemass.
I re del doom metal sembrano avere trovato la quadratura del cerchio con il nuovo singer Mats Levén,perfettamente a suo agio con i sempiterni classici della band(veramente emozionanti l’esecuzioni di "Bewitched"e "At The Gallows End").
Si chiude nel migliore dei modi questa serata di riscaldamento, creando un’aspettativa ancora più forte per i due giorni che ci aspettano.

Venerdì 12 Luglio (First Day) Nove e mezza del mattino ed è già tempo di metal.
Dopo un’esibizione abbastanza anonima dei Wanted Inc.(un heavy glam che non lascia alcun segno)si inizia a fare sul serio coi thrasher danesi Artillery che,forse penalizzati dall’orario a dir poco ante luculliano, non sembrano pienamente a proprio agio sul palco,apparendo svogliati e poco presi dallo show...peccato...
E’ tempo ora di tre(esatto tre!) giovani band svedesi da tenere assolutamente sott’occhio: Crazy Lixx,Dream Evil e H.E.A.T. Questa triade scandinava riversa sull’audience una dose mostruosa di energia sotto forma di heavy classico misto ad hard rock ed AOR,col risultato di farsi apprezzare da moltissimi sotto il palco.
Tocca ora ai Masterplan,band idolatrata da queste parti,anche se lo show di oggi sembra non decollare mai dato che il nuovo vocalist Rick Altzi,preparatissimo tecnicamente,non convince sui pezzi più datati della band.
Una delle pochissime band estreme del festival sta per scatenare l’inferno a Balingen (e non solo per il gran caldo): Entombed!! Gli svedesi sputano fuori tutta la loro violenza con uno show incendiario, dove non mancano i classici come "Left Hand Path" e l’eccezionale "Wolverine Blues"
E’ il turno ora della leggenda danese Pretty Maids.
Con un animale da palco come Ronnie Atkins si rasenta la perfezione e i classici della band come "Future World" e "Back To Back" vengono cantati a gran voce da un pubblico a dir poco entusiasta.
Agli Stratovarius l’ingrato compito di sostituire i W.A.S.P,costretti a cancellare la loro partecipazione per un infortunio a Blackie Lawless.
Show senza pretese quello dei 5 finlandesi che sembrano aver svestito i panni della power metal band seriosa (penso la dipartita di Tolkki abbia influito molto)e che sembrano divertirsi sul palco come non si vedeva da troppo tempo.
Kotipelto non ha più la voce di una volta,ma riesce a riproporre i vecchi cavalli di battaglia come "Speed Of Light" e la conclusiva "Hunting High And Low"sempre col sorriso sulle labbra.
Tocca ora ad un’altra band finlandese, gli amati-odiati Lordi.
Si è parlato molto di questa band, spesso negativamente,ma una cosa è ben chiara:i nostri sul palco ci sanno fare e sanno benissimo catalizzare l’attenzione di tutti i presenti sui loro costumi grotteschi,nonostante la maggior parte delle canzoni non lasci il segno,ad eccezione di qualche song più riuscita,"Blood Red Sandman"su tutte.
Spazio ora ad una delle band più amate del panorama heavy,specialmente qui in Germania: gli immortali Saxon.
"The Eagle Has Landed","Motorcycle Man"e "Princess Of The Night"sono solo alcuni delle perle snocciolate stasera dai nostri stalloni inglesi,guidati come al solito da un immortale Biff Byford(che abbia fatto un patto col Maligno?Chi lo sa...)
Quasi due ore di show che ribadiscono ancora una volta la supremazia di questa band che sembra fermarsi non mai e che mette la parola fine ad una giornata veramente ricca di ottime esibizione e di ottima birra(in quale festival vi viene servita una freschissima Weissbier?)

Sabato 13 Luglio(Second and last day) Sveglia presto anche oggi,appena in tempo per gustarci i glamster Rebellious Spirit e,soprattutto, i giovanissimi tedeschi Alpha Tiger,veramente convincenti col loro heavy anni ottanta di chiara matrice statunitense.
A mezzogiorno circa tocca agli inglesi Hell,una vera e propria leggenda che, nonostante il sole battente si presenta sul palco coi consueti nerissimi abiti di scena e con un face painting nemmeno troppo ostentato.
Il teatrale singer Danny Bower è l’animale da palco per eccellenza e con le sue movenze e la sua psicopatica voce riesce ad ipnotizzare per bene i 20.000 di Balingen,nonostante uno show breve ma intenso.Da sottolineare il fatto che alla chitarra ci sia l’idolatrato produttore Andy Sneap, eccezionale anche con una sei corde in mano.

Un’altra band storica sta per calcare il palco del BYH: Angel Witch!!
Chiaro,la voce di Kevin Heybourne non è più quella di una volta,ma la magia sprigionata da canzoni come "White Witch","Angel Of Death"e l’inno "Angel Witch" non ha eguali.
Alla chitarra troviamo un Bill Steer agghindato con abiti che più anni settanta non si può e totalmente immerso nelle oscure atmosfere senza tempo della band.
Si rimane su melodie cupe e tenebrose con gli svedesi Morgana Lefay,autori di un ottimo show nonostante la non caldissima risposta dell’audience.
Avevo assistito ad un loro lo scorso anno al Metal Camp in Slovenia(ora Metaldays), ma i Sanctuary non mi avevano pienamente convinto,colpa di un Warrel Dane veramente sottotono e forse anche influenzato da qualche bicchiere di troppo... beh oggi ho dovuto ricredermi: lo show è impeccabile e il biondo singer,ovviamente non raggiungendo i picchi vocali di quasi 30 anni fa, appare in ottima forma.Songs come "Die For My Sins" e "Battle Angels"riportano un pezzo di storia dell’US metal tra noi,ma la vera nota piacevole della giornata è l’inedita "Frozen", ottima song che anticipa un attesissimo comeback discografico.
Quest’oggi i quasi sempre impeccabili Rage non sono riusciti ad offrire una prestazione alla loro altezza,per via di una scaletta com pochissimi classici e di un Peter Wagner svogliato come non mai(si salva solo l’eterna "Higher Than The Sky).
Per fortuna tocca ora agli hard rocker inglesi Thunder, band storica in arrivo direttamente dagli anni ’80.
Songs eccezionali come "Dirty Love" e "Higher Ground" mettono in risalto le ottime qualità vocali del singer Danny Bowes,veramente calamitante e perfetto on stage.
Ci spostiamo ora indoor(sul palco principale si stanno per esibire gli At The Gates) per assistere a una delle migliori esibizioni del BYH 2013,offerta da una band energica ed elettrica come poche: gli inglesi Raven.
I fratelli Gallagher sprigionano energia da tutti i pori, non lasciano respirare l’audience nemmeno per un secondo e inondano di note e acuti spacca orecchie tutti i presenti, non tralasciando nessun classico dalla loro sterminata discografia.
Si ritorna sul palco esterno per assister ad un’altra esibizione magistrale: Iced Earth.
Jon Schaffer ha fatto tredici portando tra le sue file l’incredibile cantante Stu Block,perfetto sugli ultimi pezzi ("Dystopia", "Boiling Point","V") e incredibile quando deve confrontarsi coi classici della band legati indissolubilmente a Matt Barlow("I Died For You"e "A Question Of Heaven" sono da brividi e strappano più di una lacrima ai presenti.
Ottima la prova dietro alle pelli del nuovo italianissimo drummer Raphael Saini.
Giunge quindi l’ora degli headliner assoluti del festival, i tedeschissimi Accept, una delle migliori e più influenti metal band di sempre.
Mark Tornillo è ormai membro stabile della band e sulle assi del palco sprigiona tutta la sua energia e tutta la sua tecnica canora. Non incontra nessuna difficoltà nel riproporre i classici "udoniani"della band come "Fast As A Shark" e "Restless And Wild"così come risulta perfetto nell’esecuzione dei pezzi estratti dagli ultimi due lavori in studio ("Teutonic Terror" e "Stalingrad" sono già due classici)
Wolf Hoffman e Herman Frank sono come al solito impeccabili dietro alle loro fidate sei corde,con il primo sempre e costantemente al centro dell’attenzione.
La straordinaria "Balls To The Walls" mette fine ad uno show ed ad un festival riuscitissimi,con tanto di fuochi artificiali che illuminano il bellissimo cielo teutonico e che vanno a celebrare uno dei festival più rilassanti e meglio organizzati di tutta l’Europa metallica.


Report a cura di Martino Brambilla Pisoni

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