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Watain + Degial - 4/1/2014 - Rock n Roll Arena - Romagnano Sesia (No)

Prima tappa italiana per i lanciatissimi black metallers svedesi Watain in quel del Rock’n’roll Arena di Romagnano Sesia, che si dimostra ancora come uno dei migliori locali del nord Italia , affluenza di pubblico così così, sinceramente mi sarei aspettato qualcosa in più, però la serata è stata delle migliori…

Ad accompagnare i Watain in questo tour europeo sono i loro connazionali Degial, band death metal dalle tinte black e thrash che è uno shakeraggio di Grotesque, Merciless, Bathory più selvaggi e qualcosina dei primissimi Morbid Angel.
I nostri scaricano sui presenti la loro furia, peccato solo per delle chitarre settate leggermente basse rispetto alla batteria, per il resto la band dimostra di essere discreta e niente più anche se gli svedesi si sono dimostrati indubbiamente capaci di suonare e tenere un palco. Sicuramente d’impatto ma le canzoni sono tutte troppo simili e dopo un po’ un filino noiose, diciamo che trattasi di buon antipasto e niente più.

Cambio di palco abbastanza lungo ed è il momento degli headliner della serata, ad un certo punto si aprono i tendoni e quello che ci troviamo davanti è una scenografia degna di un girone infernale di Dantesca memoria. I Watain nel loro fanno le cose in grande, sono indubbiamente una delle band più in vista attualmente nella scena black metal come dimostra anche il successo del loro ultimo e discusso “The wild hunt”, che da una parte ha visto molti estimatori della prima ora urlare allo scandalo, per via di una certa “orecchiabilità” e ammorbidimento rispetto al passato, e dall’altra chi come il sottoscritto che lo ha trovato un grandissimo disco, ispirato e suonato alla grande con bellissime canzoni e stop, chissenefrega se si parla di commercializzazione quando i risultati sono questi, ma è solo il mio pensiero.
Passiamo al concerto, che lo dico subito è stato veramente grandioso e d’impatto, suoni splendidi, il tutto condito da un Erik sempre più “teatrale”, che come sempre non si capisce fine a che punto c’è o ci fa, ma questo poco importa, quello che importa è l’aspetto musicale, e su questo come i suoi compari è stato artefice di una prova eccellente, mi sbilancio nel dire che attualmente in campo black pochi sanno tenere un palco come lui, idem gli altri musicisti e la resa sonora, in tutti questi anni di concerti oramai gli svedesi sono una vera e propria macchina da guerra precisa e oliata a dovere, sono lontani i tempi in cui aprirono per i Divini (Dissection) ed erano solo una band di “ottime prospettive” con un piccolo capolavoro appena sfornato.
La scaletta è stata incentrata maggiormente sull’ultima fatica, scelta che personalmente non mi è dispiaciuta nemmeno un po’, canzoni come “De profundis”, “Black flames march”, “Outlaw” o la splendida e Bathoriana “The wild hunt” anche dal vivo hanno una resa notevole, non sono poi mancati classici come “Malfeitor”, “Puzzles of flesh”, “Devils blood” (dove il sciur Erik ha ben pensato di buttare del sangue, presumo finto, sul pubblico rischiando giustamente di farsi buttare a sua volta qualcosa sulla testa), “Total funeral”, “Sworn to the dark” o “The serpent’s chalice” per un totale di quasi un’ora e mezza di concerto di altissimo livello.
Per chiudere grande prova degli svedesi, una prestazione veramente con i fiocchi, di grande impatto anche scenografico, cosa che non fa mai male, con come dicevo una bella coreografia e i soliti tridenti infiammati e altre torce che man mano si accendevano sul palco, tanto per rendere il tutto sempre più “infernale”! Alla prossima!

Report a cura di Max Garlaschelli

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