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Fates Warning + Headless + Neverdream + Dark Ages - 11/9/2014 - Circolo Colony - Brescia

Serata dedicata al prog metal d’autore quella propostaci oggi dal sempre più attivo Circolo Colony di Brescia.
Aprono le danze i progster veneti Dark Ages che, davanti a veramente pochissimi fan, si sbattono alla grande per presentare 5 pezzi che anticipano la loro opera rock "Teumman", la quale verrà rappresentata interamente sullo stesso palco il prossimo gennaio. I problemi al microfono del singer Davide Cagnata non permettono allo show di decollare secondo le aspettative del gruppo, ma tutto sommato assistiamo ad una buona performance, dal sapore teatrale e molto evocativa.
Tocca ora ai Neverdream, giovane gruppo di Roma e che si distingue per l’uso del sassofono che (gusto squisitamente personale) è forse l’unico elemento di novità e diversità all’interno di un prog metal abbastanza piatto ed asettico. Si inizia a fare veramente sul serio con gli Headless, band italiana che vanta tra le propria fila l’ex singer di Malmsteen Göran Edman. Nonostante gli anni sul groppone (la voce chiaramente non è più quella di una volta) il frontman svedese si rivela a proprio agio all’intero dell’hard rock con venature heavy della band, regalando ai presenti uno show di esperienza ed intensità.
I Fates Warning hanno calcato le assi del Colony solo pochi mesi fa, ma la voglia di rivederli è talmente tanta che è un centinaio di affezionati fan si sono radunati sotto il palco per intonare insieme ai nostri inni prog metal senza tempo. La band dell’ "inespressivo" Jim Matheos non brilla certo per entusiasmo on stage e la freddezza di alcuni componenti può anche risultare fastidiosa, ma il magnetismo del singer Ray Alder e l’atmosfera che si viene a creare durante pezzi come "Simple Human", "Through Different Eyes" e "Monument" valgono da soli il prezzo del biglietto.
Aggiungiamoci anche una sezione ritmica PERFETTA formata dal bassista Joey Vera e dal terremotante drummer Bob Jarzombek e capiamo perché brani anche meno riusciti come "Wish" ed i nuovi "I Am" e "One Thousand Fires" dal vivo si vestano di nuovi e più eleganti abiti, preziosi e raffinati come pochi.
I (purtroppo) numerosi cali di intensità sulle note più alte di Alder sono forse l’unico neo di un concerto magico, ben supportato da un pubblico caldo ed eccitato, capace anche di disegnare qualche sorriso qua e là sul viso del roccioso mastermind Matheos.
Lo show si chiude col bis da paura "The Eleventh Hour" e "Point Of View" e con l’ovazione dei pochi ma buoni fan accorsi questa sera a Brescia.
Una piacevole serata in compagnia di eccezionali band e di buona birra, segno che forse non servono prezzi da vip e locali immensi per regalare qualche ora di puro piacere musicale.
Un applauso, l’ennesimo, al circolo Colony e a tutti gli addetti ai lavori, impeccabili come sempre.

Report a cura di Martino Brambilla Pisoni

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