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Necrophobic + Gravecrusher + Darkend + Black Flame + Voltumna + Eternal Samhain + Ekpyrosis - 5/1/2015 - Circolo Colony - Brescia

Per fortuna Nihil Prod. ha tutta una sua idea sul concerto del primo maggio, ovvero una bella serata all’insegna del metal estremo che ha visto protagonisti gli svedesi Necrophobic accompagnati, per l’occasione, da diverse band nostrane e dagli ungheresi Gravecrusher. Purtroppo l’affluenza di pubblico in quel del Colony è stata quello che è stata, anche se, fortunatamente, per le ultime band la situazione è leggermente migliorata, peccato comunque perché sicuramente c’è stato da divertirsi!
Ad aprire è toccato ai lombardi Ekpyrosis che sono sempre più presenti a concerti in giro per la Lombardia. Il giovane quartetto (che ha la particolarità di avere una fanciulla alla batteria che però quando deve “picchia come un fabbro”) è autore di un death metal piuttosto primordiale dove non manca qualche influenza black; i nostri dimostrano di saperci abbastanza fare, sicuramente ci sono ampi spazi di miglioramento però l’età è dalla loro.
Breve cambio di palco ed è il turno dei veneti Eternal Sahmain, autori di un black sinfonico che strizza l’occhio ai vari mostri sacri del genere. La prova del sestetto non è stata di certo male, però non mi hanno troppo convinto soprattutto nelle parti veloci dove è venuta a galla una certa piattezza. Nel caso, curioso di rivederli per ricredermi se la prima impressione magari è quella sbagliata.
E’ il turno dei black metallers laziali Voltumna, band che ero abbastanza curioso di vedere dal vivo quando l’ho vista in scaletta ma che non ho avuto modo di approfondire negli ascolti casalinghi. Il quartetto leggermente penalizzato dai suoni è stato autore di un concerto sicuramente più che discreto, ma visto anche le interessantissime tematiche trattate (etruschi) mi sarei aspettato un black più misterioso e particolare, però in definitiva mi sono piaciuti e spero di rivederli prima o poi con magari dei suoni migliori.
Una della band più attese dal sottoscritto erano i Black Flame, dal vivo, come dimostrato al Colony sempre una garanzia, vista anche l’esperienza che accompagna i nostri. La scaletta è stata incentrata per la maggiore sul nuovo “The origin of fire”, uscito recentemente e che ha messo in mostra una band in forma smagliante, dove il black nelle ritmiche ha ripreso lo spazio che gli era stato portato leggermente via (sempre ottimamente) dal death nei precedenti “Septem” e “Imperivm”. Le nuove nate come “My temple of lesh”, “Under the bridge of illusions” o “On the trail of the serpent” non perdono il loro alone sinistro nemmeno dal vivo, confermando i Black Flame, come già detto, veramente in ottima forma. Non è mancato un estratto a testa da “Septem” e “Impervm” per chiudere un concerto veramente riuscito.
Cambio di palco piuttosto lungo ha portato al concerto degli emiliani Darkend, band di black metal sinfonico che può riportare alla mente certe cose dei Cradle Of Filth, di cui ricordo i primi album ma che poi non ho più seguito, anche se ne ho sentito parlare molto bene in giro per la rete e anche all’estero sono abbastanza conosciuti. Il palco con candelabri ecc.., è abbastanza coreografico così come il cantante, con le sue movenze e la sua uscita sul palco in versione incappucciato. La prova dei nostri, che dimostrano sul palco di avere oramai raggiunto una buona esperienza, è stata sicuramente buona, minata solo in parte da suoni che in alcuni frangenti hanno reso le chitarre non troppo chiare. Nel suo complesso, a parte questo problemino, i Darkend si sono dimostrati band brava e valida.
Altro breve cambio di palco ed è il turno degli ungheresi Gravecrusher, autori di un paio di mcd dove a dettare legge è il puro e incontrastato death metal di stampo svedese, sponda Grave e Entombed. Come ci si potrà aspettare da una band del genere non è l’originalità il suo forte, ma poco importa, i nostri hanno suonato convinti e spediti e il loro death bello marcio e potente, di discreta fattura, ha fatto la sua bella figura scatenando anche il pogo sotto il palco. Di sicuro non una band fondamentale, ma onesta e gradevole.
E siamo alla fine, al momento dei Necrophobic, band storica della scena svedese anche se, per quel che mi riguarda, inferiore ai vari mostri sacri del settore, che è quello del mitico death black che ha visto i maestri assoluti nei Dissection. Senza fare paragoni con questi ultimi (che mi sembrerebbe eccessivo), i Necrophobic non hanno mai inciso un “Ancient god of evil”, un “Diabolical”, un “Far away from the sun “ o un “Welcome my last chapter” tanto per nominarne qualcuno, però si sono sempre resi autori di dischi sicuramente buoni e genuini senza seguire mode o altro. Poi diciamocelo, quella dei Necrophobic è una generazione che dal vivo difficilmente tradisce, quindi perché non farsi un bel primo maggio con un loro concerto da headliner? Avevo avuto in precedenza modo di vedere i nostri dal vivo solo una volta oramai quasi una quindicina di anni fa, quindi ero piuttosto curioso di rivederli in azione e devo dire che alla fine ne sono uscito soddisfatto, un’ora di sano black death metal svedese di sicuro mette il buon umore così come canzoni come “Into armageddon”, “Revelation 666”, “Darkside”, “Astaroth”, “Blinded by light, enlightened by darkness” o la storica “The nocturnal silente” tutte rese in maniera molto buona, forse sarebbe meglio se i nostri decidessero di suonare con le due chitarre, ma anche l’unica ascia fa bene il suo compito così come tutta la truppa a partire dal ritornato Anders, alla voce, dopo l’arresto del suo predecessore. Insomma, come detto questa generazione di metallari dalla fredda Svezia dal vivo dice sempre la sua.
P.s. tanto per rompere le palle e, non è la prima volta, ma possibile che buona parte di pubblico debba essere tanto “caprone” da esaltarsi più per un paio di bestemmie dette dal cantante di turno (che sa così di gasare facilmente i “caproni” suddetti) che non quando viene annunciato il classico?? poi ogni tanto ci si lamenta che il metallaro medio venga visto in una certa maniera…

Report a cura di Max

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