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Truemetal.it Festival - 9/12/2015 - Circolo Colony - Brescia

Dopo Metalitalia è il turno dei nostri colleghi di Truemetal, che per la terza edizione del loro festival scelgono come location il Colony di Brescia. Il bill messo in piedi è di sicuro interesse per chi è più avvezzo a sonorità estreme, protagonisti gli svedesi Unleashed e gli austriaci Belphegor, con l’aggiunta di diverse band di nostri connazionali. L’affluenza così a occhio mi è sembrata discreta, sicuramente poteva essere maggiore, ma come ben si sa, è raro vedere locali pieni per eventi del genere a parte rarissimi casi. Peccato solo che per quasi tutte le band italiane la gente ha preferito stare fuori a bere o chiacchierare invece di riservare la giusta attenzione, ma, anche questa, non è una novità. La giornata è stata bella e mi sono goduto un po’ di ore di sano metallo pesante (unica cosa che mi interessava) quindi passiamo alle band…

MINDFUL OF PRYPIAT: Ad aprire il festival tocca alla band guidata da Tya, più noto anche per essere il cantante degli Antropofagus. La proposta del quartetto è un grindcore vecchia scuola con pochi orpelli e solo tanta violenza. A differenza di quando li ho visti in azione ad inizio anno, la band mi è sembrata più sicura dei propri mezzi, il loro grind sarà quanto di più derivativo ci sia, ma poco importa, il risultato è sicuramente positivo, soprattutto in sede live.

COLD RAVEN: Breve cambio di palco ed è il turno dei lombardi Cold Raven, freschi autori del disco di debutto, che ha ricevuto diverse recensioni positive. Devo dire che la prova dei black metallers non mi ha troppo convinto, ho trovato il black, che si inserisce nella scia di Watain e co., piuttosto banale e poco interessante, a parte qualche stacco veloce dove mi sembra i nostri diano il meglio. Se avrò modo di rivederli magari cambio idea.

DELIRIUM X TREMENS: Non nascondo che i Delirium X Tremens mi piacciono molto, sia il debut “Crehated…”, ma soprattutto “Belo donum”, oramai uscito 4 anni fa dove la band aggiungeva vari elementi che l’hanno resa veramente personale e differenziata dalla concorrenza. Nella mezz’ora a loro disposizione i nostri sono stati autori di un concerto veramente coinvolgente, tra i migliori in assoluto della giornata. Tutti i brani hanno reso al meglio, su cui ha spiccato in chiusura la splendida “Artiglieria alpina”. Non è mancata un’anteprima del disco che verrà (speriamo in tempi brevi…) , personalmente mi ha messo “l’acquolina in bocca”. Cos’altro aggiungere: Bravissimi e stop!

ULVEDHARR: Gli Ulvedharr oramai sono di casa in occasioni del genere. E’, in effetti, sempre più facile vedere in scaletta nei vari concerti della zona il nome dei quattro death metallers bergamaschi. Come già scritto in passato, logicamente parere personale, i nostri su disco non è che siano dei fenomeni, anzi, diciamo discreti mestieranti (ma pieni di passione, questo è positivo), però dove danno il meglio è proprio quando salgono su un palco, dove per magia anche i brani diventano più coinvolgenti. Anche quella della serata è stata una buona prova per gli Ulvedharr, che dimostrano per l’ennesima volta di essere degli animali da palco.

DISTRUZIONE: Altro breve cambio di palco ed è il momento degli emiliani Distruzione, band in giro dai primi anni ‘90, che, come molti, si sono prima sciolti e poi riformati. Non avevo mai avuto modo di ascoltare il loro death metal dal vivo, il quintetto è stato autore di un buon concerto, vista anche l’esperienza accumulata negli anni. Certo non stiamo parlando di una band dalle qualità assolute, anzi, il loro death è piuttosto canonico e a tratti scontato, a parte la scelta del cantato in italiano, cosa che personalmente approvo sempre. In definitiva un concerto buono dove finalmente hanno iniziato ad avvicinarsi al palco buona parte dei presenti.

BELPHEGOR: Cambio di palco piuttosto lungo prima di vedere arrivare quei satanacchi dei Belphegor, guidati dal buon vecchio Helmuth. Il combo austriaco da anni è garanzia di show sanguinari e violenti, con il gusto per il macabro. Il pubblico presente questa volta è tutto sotto il palco e i Belphegor sono stati autori del solito ottimo concerto, un assalto di death black metal feroce e oscuro, dove non manca qualche stacco più atmosferico che smorza per un attimo la ferocia dei nostri. Senza troppi fronzoli sono state eseguite le varie “Feast upon the dead”, “In blood - devour this sanctity”, “Gasmask terror”, “Belphegor - hell’s ambassador”, “Rex tremendae majestatis” , “Pest and terror”, “Lucifer incestus”, “Bondage goat zombie” o “Bleeding salvation”; tutte rese al meglio, grazie anche a suoni forse inizialmente un po’ impastati, ma che sono andati migliorando. Io non sono il primo fan dei Belphegor, però, devo dire che dal vivo sono sempre una sicurezza per chi vuole un po’ di sano e violento black death. L’ennesimo centro per Helmuth e soci visti gli applausi mentre ringraziava lasciando il palco.

UNLEASHED: E con gli Unleashed siamo alla fine, penso che i nostri non abbiano bisogno di presentazioni, d’altronde stiamo parlando di una delle storiche colonne del death metal svedese, mica quisquilie. Poi come non può stare simpatico il corpulento Johnny, storico frontman del quartetto di Stoccolma? Come ben si potrà immagina i nostri dal vivo sono da sempre una macchina da guerra, magari non hanno sempre composto dischi all’altezza, ma dal vivo veramente non si discutono, così è stato anche sul palco del Colony, come dice una ben loro nota canzone: Death metal victory! “Legal rapes”, “Destruction (of the Rrace of men)” , “The longships are coming”, “Where is your god now? “, “If they had eyes “, “Winterland”, “The avenger”, “ A new day will rise”, “Midvinterblot”, “Fimbulwinter”,“To asgaard we fly “, “Hammer battalion “, “Death metal victory “ e in chiusura la mitica ”Before the creation of time” non hanno fatto prigionieri, tutte suonate alla grande con, come sempre, un Johnny capace come pochi di coinvolgere il pubblico, che ha risposto con pogo e applausi per tutta l’ora e un quarto di esibizione dei quattro svedesi. Passa il tempo, ma è sempre un piacere vedere band che suonano il nostro amato genere con quella passione e quel fuoco dentro. Grandi Unleashed!

Così finisce questa edizione del Truemetal.com Festival, un plauso per l’evento messo in piedi e speriamo che i ragazzi proseguano anche nei prossimi anni con queste iniziative. Alla prossima!

Report a cura di Max Garlaschelli

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